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“SudMayDay” per il Primo maggio

  • 30 aprile 2004

Cobas, Cub, centri sociali, laboratori occupati, colettivi universitari, studenti medi, associazioni e gruppi da tutto il sud Italia indicono a Palermo una grande manifestazione per il Primo maggio sotto lo slogan “SudMayDay”. Il programma copre l’intera giornata: si inizia alle 10 del mattino con l’organizzazione di picchetti davanti a vari call center (la Cosmed, in via Marcellini 7, e l’Alicos, in via Cordova) per portare solidarietà a coloro che lavorano anche il Primo maggio. Alle 17 partirà da piazza Politeama una street parade che, dopo un lungo percorso attraverso via Ruggero Settimo, via Maqueda, i Quattro Canti, corso Vittorio Emanuele, via Roma, via Cavour e di nuovo via Maqueda e corso Vittorio Emanuele arrierà a piazza Bologni. Qui la manifestazione continuerà con i concerti di Joker Smokers, Gente strana, Matrimia klezmer band, Naphtha’s Jug, in mezzo a stand, performance, spettacoli teatrali, mediattivismo, sportelli informativi per il reddito e i diritti e banchetti di cibo e bevande.

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La manifestazione, organizzata dal centro sociale Ex Carcere di Palermo, vuole dar voce ad un sud precario, flessibile, che rischia di diventare pattumiera d’Italia, luogo privilegiato per discariche, termovalorizzatori per l'incenerimento dei rifiuti e di cui Palermo rischia di essere capitale per precarietà e disocupazione. Nella festa dei lavoratori gli obiettivi della protesta partono ovviamente dal tema del lavoro, della precarietà, della riduzione dei diritti sindacali e politici, del caro vita per allargarsi ad una contestazione a 360 gradi che investe la guerra preventiva e permanente iniziata da Bush e dai suoi alleati (Berlusconi compreso) e che chiede il ritiro immediato delle truppe italiane dall’Iraq e l’azzeramento delle spese militari e di guerra. Nel lungo periodo, gli organizzatori hanno intenzione di avviare la costituzione di una rete che colleghi e ricomponga le frammentate figure del precariato sociale meridionale per costruire l'opposizione sociale al neoliberismo al Sud.

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