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Una vittoria che vale doppio

  • 2 maggio 2006

PALERMO-FIORENTINA 1 - 0 (primo tempo 0 - 0)
Marcatori
: 8’ st D. Di Michele.
PALERMO (4-3-3): F. Agliardi, C. Zaccardo, L. Rinaudo, A. Barzagli, F. Grosso, M. Santana, S. Barone, G. Tedesco (26' pt Conteh), F. Brienza (24' st Accardi), D. Godeas (38' st Gonzalez), D. Di Michele. A disp.: M. Andujar, M. Gonzalez, P. Codrea, G. Biava, K. Conteh, A. Caracciolo, P. Accardi. All: Giuseppe Papadopulo.
FIORENTINA (4-4-1-1): B. Lobont, T. Ujfalusi, A. Gamberini, P. Kroldrup, M. Pasqual, S. Fiore, C. Brocchi, M. Donadel (24' st Montolivo), M. Jorgensen (12' st Bojinov), L. Jimenez, L. Toni. A disp.: G. Berti, V. Bojinov, D. Brivio, R. Montolivo, G. Pancaro, M. Di Loreto, A. De Falco. All: Claudio Cesare Prandelli.
Ammoniti: M. Santana (P), L. Rinaudo (P), R. Montolivo, M. Donadel, M. Jorgensen, A. Gamberini.
Arbitro: Matteo Simone Trefoloni (Siena).

Il Palermo torna alla vittoria dopo quattro partite e soprattutto dopo la brutta sconfitta di Livorno e cerca di blindare l’ottavo posto che consentirebbe l’accesso all’Intertoto, ultima possibilità di agguantare l’Uefa. Ma l’attenzione del pubblico è tutta rivolta all’ex Luca Toni che la scorsa estate, dopo due anni di straordinari successi, ha deciso di passare tra le fila della Fiorentina. E così, a distanza quasi di un anno, l'attaccante torna al Barbera, lo stadio che lo ha consacrato, ma da avversario. Il capocannoniere del campionato italiano non è accolto affatto bene dalla tifoseria che, nei suoi riguardi, si lascia andare in bordate di fischi assordanti ad ogni tocco di palla e striscioni spesso di cattivo gusto, dando così vita ad una partita nella partita. Alla fine il risultato premia il Palermo che si è dimostrato più compatto e concreto, nonostante i limiti in attacco per la mancanza di un centravanti vero capace di far giocare la squadra.

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L’emergenza a centrocampo costringe Papadopulo a schierare Santana al centro, mentre in avanti spazio per Godeas che vince il ballottaggio con Caracciolo e Makinwa. La partita è bella ed equilibrata fin dall’inizio anche se durante il primo tempo non si assistono a particolari emozioni. Al 26’ l’emergenza a centrocampo si aggrava con l’infortunio di Tedesco, costretto ad uscire. Papadopulto mette in campo Conteh che si piazza a sinistra mentre Zaccardo si sposta al centrocampo. Tra gli attaccanti rosanero si fanno notare Brienza per la sua lucidità e capacità di superare nell’uno contro uno gli avversari, e Di Michele, molto mobile e combattivo. Tra i viola il più pericoloso sembra Fiore, abile a liberarsi sempre dell’avversario, mentre Toni viene quasi del tutto annullato da Barzagli che, come all’andata, non gli consente di muoversi come suo solito. A parte qualche tiro dalla distanza fuori misura non succede nulla di particolare. Ma l’occasione pericolosa capita proprio sulla testa di Toni che al 46’ colpisce il pallone a botta sicura: per una frazione di secondo il Barbera si ammutolisce, temendo il peggio, ma quando la sfera colpisce in pieno la traversa i fischi per Toni tornano più assordanti che mai.

Nella ripresa la musica sembra non cambiare, fino all’8', quando Brienza parte palla al piede dalla trequarti, supera mezza difesa viola e serve a Di Michele un pallone d’oro; l’attaccante si inserisce, anticipa Lobont di quel tanto che basta per scavalcarlo e la palla si infila lentamente nella rete. Esplode la gioia dei tifosi e l’equilibrio in campo si spezza. A questo punto la Fiorentina, in lotta per un posto in Champions con la Roma, si scuote e comincia a creare seri pericoli alla porta di Agliardi che il più delle volte vede andare fuori dei tiri piuttosto pericolosi. Dall’altro lato Di Michele lotta su ogni pallone e crea i maggiori pericoli mentre Godeas, un po’ impacciato, riesce in qualche modo a guadagnare delle punizioni che fanno salire la squadra ed impediscono al Palermo di essere schiacciato nella propria metà campo da una Fiorentina intenzionata ad agguantare il pareggio. Prandelli prova a cambiare la partita schierando anche Bojinov e Montolivo, ma il risultato non cambia ed il Palermo vince davanti al so pubblico festante.

Al di là di quella che può essere la contestazione nei confronti di Luca Toni, a vedere giocare la squadra oggi non si può fare a meno che rimpiangere certe scelte. Con Di Michele e Brienza così in forma è un vero peccato non avere una prima punta di peso in grado di finalizzare il gioco. Il fallimento di Caracciolo e Makinwa ha senza dubbio aggravato il rimpianto e forse per questo i fischi per Toni sono stati più massacranti.

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