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Università: partono i primi corsi di diritto cinese e arabo

Balarm
La redazione
  • 12 marzo 2007

La lingua, la cultura, il diritto cinesi approdano all’Università di Palermo che risponde così alle nuove sfide economiche, commerciali, culturali poste dal boom del gigante orientale. Per la prima volta la facoltà di Giurisprudenza introduce, tra i corsi liberi della nuova laurea magistrale, l'Introduzione allo studio dell'ordinamento cinese e l’'Introduzione allo studio dell'ordinamento dei Paesi arabi, corsi che sono doppiamente innovativi perché oggetto di una inedita collaborazione pubblico-privato grazie al supporto di Confindustria Palermo e del Banco di Sicilia, e aperti quindi non soltanto agli studenti universitari ma anche a dipendenti del Banco e a imprenditori che intreccino relazioni economiche con la Cina e i Paesi arabi. Lo scorso 6 marzo la presentazione allo Steri dei nuovi corsi, con il rettore Giuseppe Silvestri, il preside di Giurisprudenza Giuseppe Verde, il direttore di Confindustria Palermo, Paolo Rizzuto, i responsabili per il Banco di Sicilia dell’Estero, Vincenzo Tumminello, e dell’area Corporate e Istituzionali, Pietro Cirrito. «Il nostro ateneo – dice il rettore – è una realtà viva e dinamica che intreccia dialoghi fruttuosi con le altre culture e collabora con le realtà deputate allo sviluppo sul territorio. Accanto all’iniziativa di Giurisprudenza, alla facoltà di Lettere oggi si è aperto un corso di Lingua e civiltà cinese, mentre Scienze politiche ha appena promosso una due giorni di studio sull’ordinamento cinese con un docente dell’University of Macao, nell’ambito di un dottorato di ricerca. Tutti segnali di apertura, tutte nuove opportunità formative». A Giurisprudenza, le lezioni sull’ordinamento cinese saranno affidate a Gabriele Crespi Reghizzi, ordinario di Diritto privato comparato alla facoltà di Giurisprudenza dell'Università di Pavia, copresidente dell'Italy-China Business Mediation Center e consigliere della Camera di commercio italo-cinese. Al professore Sami Aldeeb, docente all'Istituto svizzero di Diritto comparato Dorigny di Losanna ed esperto internazionale di diritto islamico, sono stati affidati i temi proposti dall'ordinamento arabo, in un momento in cui si pone il problema del rapporto delicatissimo tra codici e teocrazie.

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«Si tratta di una preziosa opportunità - spiega Giuseppe Verde - per offrire ai nostri giovani un approfondimento su temi importanti, come la complessità delle relazioni commerciali che intercorrono tra l'Occidente e un gigante come la Cina, e per lanciare uno sguardo su Paesi del bacino del Mediterraneo che acquisiranno, nel tempo, un valore sempre più strategico». L'introduzione allo studio dell'ordinamento dei Paesi arabi è in calendario dal 12 marzo al 23 marzo e sarà diviso in due segmenti (Fondamenti del diritto musulmano e Diritto musulmano nel diritto statale arabo). Il corso di introduzione allo studio dell'ordinamento cinese si terrà dal 16 aprile al 3 maggio e affronterà, tra gli altri aspetti, il diritto costituzionale, il commerciale e la disciplina degli investimenti esteri in Cina. «E’ davvero interessante per il mondo dell’impresa – dice Paolo Rizzuto – avere strumenti di dialogo con due mercati di importanza strategica su cui non a caso Confindustria Palermo, che ha aperto due uffici uno a Tunisi e uno in Cina, sta puntando». E Pietro Cirrito, per il Banco di Sicilia, aggiunge che «la nostra sponsorizzazione dei corsi si inquadra nella strategia di consolidare i rapporti con le istituzioni culturali e, in particolare, con le università siciliane, e avvicinare i giovani a iniziative e servizi innovativi». Per quanto riguarda la facoltà di Lettere, le lezioni di Lingua e civiltà cinese sono tenute dalla docente Giusi Tamburello. Un’opportunità che riguarda in primo luogo gli studenti del corso di laurea specialistica in Tecnologie e didattica delle lingue, ma che può essere colta anche da qualsiasi studente dell’ateneo. I seminari comprenderanno una presentazione della lingua cinese nelle sue caratteristiche peculiari e poi la geografia, la storia, il pensiero filosofico, la letteratura, la modalità delle trattative commerciali. Gli studenti impareranno a scrivere i caratteri cinesi e, nella conversazione, saranno in grado di presentarsi, di salutare, di porre domande relative al cibo e agli acquisti, di muoversi in città chiedendo indicazioni.

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