Manifesta12 a Palermo: furto di computer al Teatro Garibaldi, il quartier generale
La Biennale è partita il 16 giugno e fino a novembre sarà un susseguirsi di eventi: la notte del 18 giugno sono stati rubati attrezzature e pc al quartier generale
L'interno del Teatro Garibaldi a Palermo
C'è stato un raid nella sede di Manifesta12 (leggi di più), la biennale itinerante d’arte contemporanea allestita quest'anno a Palermo dal 16 giugno al 4 novembre.
Qualcuno si è introdotto all’interno del Teatro Garibaldi in piazza Magione per portare via le attrezzature e i computer utilizzati dall’organizzazione della biennale per l’emissione dei biglietti.
Il sospetto è ricaduto su tre giovani che la polizia ha individuato e il danno ammonterebbe a circa 15mila euro tra computer, tv e contanti.
I tre sono due ragazzini e un maggiorenne: avrebbero raggiunto il tetto del Teatro Garibaldi per poi calarsi all’interno.
Avrebbero agito indisturbati, riuscendo a portare via due tv Samsung 55’’, quattro Macbook, due pc portatili, una bici, tre carte di credito e circa 3 mila euro in contanti.
a posizione dei sospettati è al vaglio degli investigatori del commissariato Oreto.
L'episodio ha scombinato i piani dell'organizzazione: all'indomani del furto non hanno potuto lavorare per via della presenza degli agenti della polizia scientifica.
Qualcuno si è introdotto all’interno del Teatro Garibaldi in piazza Magione per portare via le attrezzature e i computer utilizzati dall’organizzazione della biennale per l’emissione dei biglietti.
Il sospetto è ricaduto su tre giovani che la polizia ha individuato e il danno ammonterebbe a circa 15mila euro tra computer, tv e contanti.
I tre sono due ragazzini e un maggiorenne: avrebbero raggiunto il tetto del Teatro Garibaldi per poi calarsi all’interno.
Avrebbero agito indisturbati, riuscendo a portare via due tv Samsung 55’’, quattro Macbook, due pc portatili, una bici, tre carte di credito e circa 3 mila euro in contanti.
a posizione dei sospettati è al vaglio degli investigatori del commissariato Oreto.
L'episodio ha scombinato i piani dell'organizzazione: all'indomani del furto non hanno potuto lavorare per via della presenza degli agenti della polizia scientifica.
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