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Mare incontaminato e natura selvaggia: Cala Tonnarella dell'Uzzo, la principessa dello Zingaro

Questo angolo di paradiso è stato annoverato tra le 15 spiagge più belle d’Italia (nella classifica di Skyscanner) nel 2017 ma il primato, a nostro avviso, è senza tempo

Balarm
La redazione
  • 7 agosto 2021

Cala Tonnarella dell'Uzzo - Riserva dello Zingaro

Come dicevano i nostri nonni, saggi, “per un piacere mille pene”. Se siete alla ricerca di un posto di mare, dove il colore tra cielo e acqua si confonde, la natura è selvaggia e incontaminata e, tutto sommato, quasi sempre poco affollato allora il posto che cercate, nell’area del Trapanese, è di sicuro Cala Tonnarella dell’Uzzo.

La Cala fa parte della rinomata Riserva dello Zingaro (istituita nel 1979, la prima in Sicilia) e per raggiungerla vi suggeriamo di scegliere l’ingresso Nord (lato San Vito Lo Capo) della Riserva (vi è un altro ingresso a Sud).

Prima di poter godere di questo luogo incantato, che è la più grande caletta della riserva e la prima che si incontra tra le otto insenature e dunque la più frequentata, ci sono circa 700 metri di cammino per i quali vi daremo anche qualche dritta.

Cala Tonnarella dell’Uzzo è stata tra le 15 spiagge più belle d’Italia (nella classifica di Skyscanner) nel 2017 ma il primato, a nostro avviso, è senza tempo.
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In quell’anno addirittura la Cala conquistò il primo posto, aggiudicandosi il primato assegnato per i parametri di pulizia e stato delle acque, bellezza del paesaggio circostante e consigli, sempre utili, dei viaggiatori.

Acque trasparenti, infatti, e ciottoli bianchissimi caratterizzano Tonnarella (così viene chiamata un po’ da tutti coloro che la frequentano), inserita nei 7 Km di costa della Sicilia nord-occidentale, da San Vito Lo Capo a Castellammare del Golfo, che delimita la Riserva, anticamente chiamata Cetaria, da Greci e Latini, per la grande quantità di tonni che attraversavano le sue acque limpide, in seguito detta dello “Zingaro”.

Per quanto riguarda i suggerimenti “tecnici” per raggiungerla vi suggeriamo di arrivare con ai piedi scarpe chiuse (meglio da trekking, è vietato l’ingresso in riserva con calzature inadeguate tipo infradito o ciabatte) che vi serviranno soprattuto al ritorno, poiché il percorso è leggermente in pendenza.

Nel frattempo, percorrendo questi metri che vi separano da un angolo di paradiso a tutti gli effetti, sarete circondati da un’esplosione di colori e profumi.

Tra fiori - tra i quali orchidee selvatiche - piante spontanee, tipiche anche della macchia mediterranea, troverete palme nane rigogliose che vi faranno da sentinelle fino allo sbocco al mare, che si intravede sempre di più ad ogni passo.

Vi suggeriamo di portare con voi anche dei beni di prima necessità (in primis dell’acqua) e, al ritorno, potreste arricchire una giornata di mare - che certamente non vi avrà deluso - con una visita al Museo delle attività marinare dove, tra l’altro, si potranno osservare tutte le fasi della pesca del tonno, attività tradizionale e storica della zona costiera in questione.

La Riserva Naturale dello Zingaro è aperta ogni giorno (dalle ore 7.00 alle ore 19.30); non è possibile portare con se sedie, sdraio, lettini, ombrelloni, oggetti gonfiabili e animali (anche al guinzaglio).

Per questioni di sicurezza, in caso di vento forte di scirocco, l’ingresso al pubblico potrebbe essere sospeso (biglietto intero: 5 euro; ridotto ragazzi fino ai 14 anni, 3 euro).
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