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Massa San Nicola, il borgo fantasma che fu abitato da una comunità di fricchettoni

Abbandonato nel dopoguerra, a dicembre, in occasione della festa di San Nicola, alcuni fedeli provenienti da altri paesi, organizza la processione della statua del Santo

  • 20 novembre 2019

Una foto del borgo di Massa San Nicola (Me)

È un vero e proprio borgo fantasma. Non una sola anima, non più, da diversi anni, anche se alcuni proprietari, sebbene non dimorino più questo luogo, hanno lasciano in concessione i loro appartamenti disabitati ad una comunità di fricchettoni che pare avessero trovato la loro West Hollywood nella piccola frazione nel messinese.

Massa San Nicola (o Massa San Nicolò) situata a una quindicina di chilometri dal centro di Messina, lungo una Strada Provinciale "delle Masse", è la più piccola delle quattro ma anche di tutti e 48 i villaggi messinesi, che insieme a Massa Santa Lucia, Massa San Giorgio e Massa San Giovanni, formano un vero e proprio poker dal fascino medioevale.

Le “Masse” portano questo nome che sta ad indicare un vasto podere con fabbricato e servizi; nello specifico, la piccola frazione disabitata fa parte di un vasto latifondo di proprietà della Curia messinese e le sue origini sono datate attorno al XVIII secolo anche se la presenza di una chiesetta medievale ai margini del centro che insiste su un edificio più antico, ridotta allo stato di rudere ed individuata come chiesa di Santa Maria de Scalis, mostra decorazioni databili al XV secolo, quindi più antica.
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Nello specifico Massa San Nicola ha una caratteristica: undici mulini antichi sparsi lungo il torrente che alimentavano l'attività prevalente, quella agricola, con particolare riguardo agli agrumi e all'estrazione delle essenze profumate. I mulini infatti fornivano la farina per tutto il comprensorio. Dopo la seconda guerra mondiale, un vasto movimento emigratorio verso gli Stati Uniti d'America ha spopolato il piccolo borgo, passando così da circa 450 a meno di 40 abitanti.

Col tempo la popolazione è diminuita al punto che il villaggio è stato preda di "cacciatori di antichità", che hanno trafugato oltre a qualche dipinto e statua custoditi nella piccola chiesa, anche arredi facenti parte del patrimonio pubblico (mascherone in pietra del Settecento della fonte pubblica).

Il paese è sotto il vincolo della Sovrintendenza dei Beni Culturali e l’unica chiesa, quella di San Nicola, costruita dopo il terremoto del 1908, conserva interessanti reperti come un quadro del ‘500 di una madonna con bambino e lo splendido altare.

Purtroppo, ora la chiesa è chiusa, e tutto è in cattivo stato di conservazione, anche le antiche campane ma nonostante l’abbandono, ogni 6 dicembre, in occasione della festa di San Nicola, un gruppo di fedeli provenienti dai paesi limitrofi, organizza la processione della statua del Santo che partendo dalla chiesa percorre le vie del paese.
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