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Meglio tardi che mai: compagne del Liceo Meli si rivedono (dopo 50 anni) a Palermo

Non è mai troppo tardi per una bella rimpatriata con i vecchi compagni di liceo. Così "La mitica classe 3 E" si rincontra a distanza di mezzo secolo dal diploma

Balarm
La redazione
  • 19 luglio 2023

Nella foto: M. C. Borgese, E. Calandra, A. Catalanotto, G. Chianello, M.T. Cicì, D. D'Agostino, A. Greco, M. Jovino, D. Metalli, A.M. Paxia, F. Petrì, C. Rinaldi, D.Romano, A. Terranova

Chi, incontrando un vecchio compagno di liceo, non ha mai detto: «Organizziamo una bella rimpatriata». Poi però, si sa, tra il dire e il fare... E presi dai tanti impegni quotidiani, alla fine, restano solo le buone intenzioni.

Eppure, non è mai troppo tardi e può succedere di riuscire a organizzare un'uscita anche dopo 50 anni. Esatto, rincontrarsi dopo mezzo secolo di vita. È quello che è accaduto alla classe 3 E del liceo classico Meli di Palermo. Correva l'anno 1973. Ecco il loro racconto.

«Fine luglio 1973. Le allieve della classe femminile terza E del liceo classico statale “G.Meli” di Palermo avevano appena concluso gli esami di maturità.

Adesso, queste “ragazze di ritorno”, dopo 50 anni esatti, hanno voluto festeggiare lo storico anniversario con un bel pranzo nei giardini del Circolo Ufficiali, ricche di verve e di entusiasmo come se il tempo non fosse mai passato.
Purtroppo non erano tutte presenti, anche perché alcune vivono fuori città - addirittura due di loro in California - e non hanno potuto raggiungere le compagne.
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Ma, grazie alla chat di gruppo, opportunamente intitolata "La mitica III E", da qualche anno si tengono quotidianamente in contatto, godendo dei successi delle compagne e partecipando con affetto agli eventi belli o brutti che accadono a ciascuna di loro. Un raro esempio di affiatamento e solidarietà.

Il pranzo si è svolto con allegria e spensieratezza, ricordando aneddoti divertenti della vita scolastica e le lotte per affermare i propri diritti di studentesse, degne figlie del mitico '68.

In particolare - prosegue il racconto - la mente è andata ai primi mesi del ginnasio: indossavano ancora il grembiule e, in quanto ragazze, non potevano uscire fuori dalla scuola durante la ricreazione. Erano costrette a delegare i compagni maschi di altre classi a comprare loro la merenda...

Dopo la rivolta studentesca del '68, via libera! Via i grembiuli, che addirittura una volta hanno lanciato tra i banchi durante la terribile ora di matematica.

O a quando si sono ammutinate, non partecipando compatte alla lezione di educazione fisica in segno di solidarietà nei confronti di una compagna, "maltrattata " dall'insegnante, costringendo il vicepreside ad intervenire per cercare di convincerle...

Tante, negli anni, le canzoni composte, sui motivi delle hits allora in voga, per prendere bonariamente in giro i professori evidenziandone in modo ironico pregi, difetti e i caratteriali, come nella strofa sulle note de "Il Riccardo":

"Ma per fortuna c'è Castagnetta
Con lui il tempo passa più in fretta
Lui è di grande compagnia
È il più simpatico che ci sia".

Canzoni cantate durante la classica cena di fine anno davanti agli stessi, indimenticabili, professori del ginnasio e del liceo: Aloi, Aronica, Castagnetta, Fazio, Feriotti, Guccione, Marchello, Minà e padre Lupo.

Come non menzionare infine il chiosco di Benito di fronte alla scuola, dove generazioni di studenti si sono rifocillati con rosticceria e gelati?

Così tra risate, rievocazioni e un po' di commozione il pranzo si è svolto piacevolmente, completato dall'immancabile torta, un gioioso brindisi e l'augurio di mantenere ancora a lungo lo spirito, l'ironia e la brillantezza che le hanno sempre contraddistinte».

*Testo di Aurora Greco ed Eliana Calandra
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