"Meno turisti negli hotel a Palermo, ecco perché": lite tra albergatori e Comune
Federalberghi stima un calo del 10% rispetto ad agosto 2024. Ma il problema non sarebbe solo la sicurezza. L'assessore Anello non ci sta: "Turismo in crescita"

Via Maqueda a Palermo
Ma andiamo con ordine. Federalberghi Palermo ha diffuso una nota in cui lancia l'allarme per il dato negativo sulle presenze negli hotel della città ad agosto. Una delle cause sarebbe il clima di insicurezza, come sostiene la presidente degli albergatori Rosa Di Stefano.
Ma l'aumento di aggressioni e rapine, alcune proprio ai danni dei turisti, probabilmente non è l'unica ragione. Basta analizzare i dati diffusi dall'Unione nazionale consumatori, che ha condotto uno studio per stilare la classifica delle città con i maggiori rincari per quanto riguarda gli alberghi.
Confrontando i prezzi di quest'anno rispetto a 4 anni fa, a fronte di un'inflazione pari al 17,7%, a Palermo risutano rincari del 53,6%, valore che la pone al settimo posto nella classifica delle città italiane, preceduta solo da Venezia (+64,7%), Milano (+60%), Firenze (+58,8%), Grosseto (+57,5%), Lucca (+56,5%) e Trieste (+55,5%), ma davanti a città come Napoli (+52,4%) e Roma (+50,1%).
E chissà che l'incremento dei prezzi non abbia inciso anche sulle prenotazioni. «I dati diffusi dall’Unione nazionale consumatori - commenta Rosa Di Stefano - confermano un aspetto che come Federalberghi Palermo segnaliamo da tempo: il tema della competitività della destinazione non si gioca solo sulla qualità dell’offerta, ma anche sull’equilibrio tra prezzi, percezione di valore e attrattività complessiva della città».
E l'indagine parla chiaro. «Questo dato, unito a fattori critici già evidenziati, come la percezione di insicurezza e la gestione degli spazi pubblici, rischia di amplificare il calo di presenze turistiche che registriamo in questo agosto (-10%)», aggiunge Di Stefano.
Secondo la presidente di Federalberghi Palermo, «in un contesto internazionale altamente competitivo, non possiamo permetterci che la nostra destinazione diventi percepita come costosa e poco sicura».
Quali rimedi? «È necessario agire con tempestività - dice -, intervenendo su decoro urbano, sicurezza e servizi, ma anche promuovendo una politica dei prezzi sostenibile e coerente con la qualità complessiva dell’esperienza offerta».
In ballo, come la stessa Di Stefano ha sottolineato ci sono migliaia di posti di lavoro, centinaia di imprese e un'economia che può crescere ancora, «se sostenuta da politiche adeguate e visione di lungo periodo. Il turismo è, allo stesso tempo, uno dei motori economici più potenti di centinaia di comunità italiane e uno degli asset più sottovalutati del nostro sistema produttivo».
Alla preoccupazione degli albergatori, però, ha risposto l'assessore comunale al Turismo Alessandro Anello, che in modo categorico ha fornito una fotografia ben diversa sullo stato del settore in città.
«Lo dicono i principali operatori del comparto con in testa quelli del settore extralberghiero, che con oltre 5.380 strutture attive in città registrano presenze in aumento stimate intorno al 18% rispetto allo stesso periodo del 2024», spiega.
E aggiunge: «Il dato del 10% di presenze turistiche in meno fornito da Federalberghi, che mi stupisce, riguarda le presenze negli hotel che sono soltanto una possibile scelta di soggiorno dei visitatori e, quindi, non può essere il termometro, o per lo meno l'unico, dello stato di salute complessivo del turismo in città».
Anello interviene anche sul fronte sicurezza: «Gli episodi criminali del mese scorso sono rimasti circoscritti e i responsabili tutti, o quasi, assicurati alla giustizia da parte delle forze dell'ordine. Le istituzioni a tutti i livelli, in sinergia con l'amministrazione comunale, stanno affrontando la situazione con grande determinazione».
Secondo Anello, «una cosa sono i dati reali, un'altra cosa è la percezione. Alcuni episodi criminali purtroppo ci sono stati ma per proteggere il brand Palermo non bisogna enfatizzare i numeri».
Ad alimentare il botta e risposta c'è la controreplica di Rosa Di Stefano: «Fino a luglio, come abbiamo più volte dichiarato, il settore ha registrato numeri in crescita rispetto al 2024. Il calo del 10% segnalato riguarda invece il periodo successivo al 1° agosto, legato in larga parte a cancellazioni già confermate. La nostra rilevazione fotografa un fenomeno preciso e circoscritto, che tuttavia non va sottovalutato».
Più dura la risposta sul tema sicurezza: «Non possiamo liquidare come “episodi isolati” eventi che, al contrario, negli ultimi mesi si sono verificati con maggiore frequenza e intensità, colpendo direttamente i turisti. Le immagini del turista americano aggredito e ferito gravemente, con la testa spaccata, hanno fatto il giro del mondo, incidendo sull’immagine della città».
E ancora: «Non basta dire che Palermo è una città d’arte e cultura, bisogna tutelare chi la visita e garantire un contesto urbano percepito come sicuro. Ignorare o minimizzare il problema significa rischiare di compromettere la fiducia dei viaggiatori e il lavoro di anni per consolidare il brand Palermo».
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