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Molla la Sicilia, va a Stoccarda e cambia vita: chi è Federica, che vive in un luogo da fiaba

La 35enne, tre anni fa, proprio in piena pandemia, ha deciso di seguire l’istinto e, spronata dal padre, ha intrapreso un’avventura che l’ha portata via da casa

Sara Abello
Giornalista
  • 19 gennaio 2024

Federica Dell'Aiera

Dalla provincia di Caltanissetta a Stoccarda, Reutlingen per la precisione, la storia di Federica ci insegna che i paesi che vediamo illustrati nei libri di fiabe esistono, meno perfetti forse, ma comunque ideali per vivere bene.

Federica Dell’Aiera, trentacinquenne di San Cataldo, poco più di tre anni fa, proprio in piena pandemia, ha deciso di seguire l’istinto e, spronata dal padre, ha intrapreso un’avventura che l’ha portata via da casa e della quale, trascorso ormai un po’ di tempo, non solo non è pentita, ma rimpiange quasi di non averla iniziata prima.

Quella di questa giovane donna è una storia comune a molti giovani siciliani: una laurea triennale in lingue e poi una magistrale in comunicazione e pubblicità per le organizzazioni complesse, tanti lavoretti che da "figlia di famiglia" le permettevano di andare avanti certo, ma non le davano l’indipendenza economica desiderata e meritata.

Un’occupazione in un’ottica del paese, l’insegnamento di inglese in una scuola privata e un bel progetto come fondatrice dell’associazione culturale Tra le righe che ha movimentato per un po’ la vita di San Cataldo.
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Tante ragioni che l’hanno tenuta legata alla Sicilia, aggrappata anzi, alla speranza che le cose potessero cambiare, che bastasse credere in se stessi e nei propri progetti, ma purtroppo alla fine restavano solo tante promesse mancate, contratti che non si concretizzavano mai oppure con paghe misere.

Dall’altro lato c’era una bella famiglia che vedendo la frustrazione di una figlia che si è sempre applicata nello studio e nel lavoro, arrangiandosi con quello che si aveva, l’ha incoraggiata a spiccare il volo senza preoccuparsi di ciò che si lasciava alle spalle.

Un gesto d’amore che non condiziona la volontà dei figli ma invece genera un legame ancora più forte per via della distanza e della libertà di scegliere autonomamente per il meglio.

Ovviamente il trasferimento in un altro stato non è mai una scelta facile o a cuor leggero, è stato necessario il supporto economico della famiglia e in più la partenza di Federica proprio nel settembre del 2020, con tutte le restrizioni per il Covid, ha complicato ancor di più le cose...L’idea di quest’avventura le è venuta grazie ad un’amica, anche lei membro dell’associazione.

Tra le righe, che ha preso parte al programma Au pair. Federica allora, impossibilitata a cogliere questa opportunità per via dell’età, idividua nella Germania una papabile meta per la sua nuova esperienza.

Ovviamente la scelta è ricaduta su un luogo del quale masticava un po’ la lingua e in cui poter vivere bene. Pur escludendo il programma Au pair riesce ugualmente a trovare una famiglia tedesco-colombiana che ha bisogno di aiuto per i figli e inizia così un nuovo lavoro: solo sei mesi perchè con l’arrivo della bella stagione la famiglia per cui lavorava si trasferisce in Colombia, ma che hanno comunque permesso a Federica di dare inizio ad una nuova vita.

Certo un impatto un po’ traumatico...la lingua era arrugginita e la non socialità da Covid non l’ha aiutata a scioglierla, quindi conclusi quei sei mesi torna in Sicilia. L’anno dopo però riparte, sempre da sola, alla volta di Reutlingen, una cittadina di circa 120.000 anime vicino Stoccarda, e la musica stavolta cambia.

Giunta in Germania e decisa a restare, si iscrive ad un corso di tedesco e, acquisita la padronanza della lingua, si "sblocca" tutto. Per caso trova un lavoro anche lì in un’ottica e poi, dallo scorso agosto, ancora un cambiamento. Dopo un lungo periodo post-covid in cui l’inflazione in Germa- nia è stata calmierata e Federica ha vissuto in una condizione di benessere che le ha consentito anche nume- rosi viaggi, tra cui quello negli Stati Uniti per rivedere la sorella, la situazione è precipitata.

Dalle differenti esigenze economiche e dalla tenacia di questa ragazza nasce l’impulso per un nuovo lavoro e Federica viene assunta nel comparto customer care di una grande azienda, dove si occupa principalmente di rapportarsi con i clienti italiani.

Di recente ha anche iniziato a curare la traduzione italiana delle istruzioni di alcuni dei prodotti del brand e in più, insieme ad un collega, ha avviato un progetto di influencer marketing per posizionare bene l’azienda, già molto conosciuta in Italia, anche in ambito social.

Insomma è chiaro che Federica, a distanza di tre anni dal suo arrivo, sia riuscita a ritagliarsi una piacevole dimensione, fatta di indipendenza, casa, auto, un fidanzato che vabbè ci siamo persi per strada come capita un po’ ovunque, colleghi e amici, una piccola rete sociale che la circonda e le ha dato un nuovo nido.

Qualche sfizio e viaggi che in Sicilia con la vecchia vita non si sarebbe sognata, e la soddisfazione di avercela fatta con le proprie forze.

La nostalgia della famiglia e della sua terra si fa sentire, è inevitabile, tanto più se sono le cir- costanze che ti impongono una scelta così drastica, ma Federica è soddisfatta della strada intrapresa.

Reutlingen si è rivelato un luogo accogliente, a dispetto della fama dei tedeschi, una specie di villaggio di marzapane dove i bambini giocano in strada senza esser "sbocciati" dalle auto in corsa, dove si vedono distese di verde e fontane con l’acqua limpida perchè costantemente svuotate e pulite.

Qui in Sicilia più che altro di verde c’è l’acqua delle fontane, tanto per mixare le cose...il suo racconto fa riflettere su quanto nella sua nuova vita siano cambiate le prospettive, senza per questo rinnegare le origini.

La voce di Federica non è mai arrabbiata, anzi, con dolcezza pensa alla famiglia a casa qui in Sicilia, e allo stesso tempo con euforia e serenità descrive questo nuovo capitolo tedesco tanto da far venire voglia di preparare le valigie.
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