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Non chiamatela pizza e nemmeno focaccia: in un borgo in Sicilia si prepara "u pizzolu"

Cultura, tradizione e arte, ma soprattutto tutela di un prodotto che fa parte della storia di questo territorio. Si racconta che le sue origini siano antichissime

Federica Puglisi
Giornalista
  • 21 febbraio 2024

"U pizzolu" di Sortino

Non è una pizza, né una tradizionale focaccia. Ma se vi capita di raggiungere la Sicilia orientale e in particolare il comune di Sortino, in provincia di Siracusa, chiedete di prepararvi un pizzolo, “pizzolu” in dialetto, e il vostro palato vi ringrazierà.

Cultura, tradizione e arte, ma soprattutto tutela di un prodotto che fa parte della storia di questo territorio. Si racconta che le sue origini siano antichissime. Ma non si hanno notizie certe. Originariamente era una sorta di focaccia che veniva farcita con i peperoni.

Ben presto si è diffusa e commercializzata la produzione di questa bontà, tanto che pizzaioli, chef, ristoratori, anche famosi si sono cimentati in questa specialità, con proprie caratteristiche, condimenti e preparazioni. Il comune di Sortino, inoltre, dal 2021, detiene la De.Co.(Denominazione Comunale) e il marchio registrato d’impresa che ne tutela la preparazione e produzione. La storia, dunque, di questa specialità, è molto antica.
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Si racconta che il nome ricordi una focaccia che Greci e Romani offrivano agli dei durante le cerimonie. Nel territorio di Sortino il pizzolo veniva usato dai contadini come pane per accompagnare il cibo.

Un cibo molto povero, quindi, che le massaie delle case contadine preparavano, utilizzando ciò che avanzava dall’impasto del pane. Inoltre aggiungevano all’impasto il timo dei Monti Iblei, il sale e l’olio. Poteva essere servito così come semplice pane o condito.

Infatti nel tempo sono state aggiunte farcitura a base di verdure, come melanzane e peperoni, precedentemente arrostite, o anche carne e formaggi. Ben presto la preparazione si è differenziata e specializzata.

E ogni locale della zona ha iniziato a prepararlo. La fama di questa specialità si è diffusa e dunque in molti ormai la conoscono. Sono tante poi le imitazioni del pizzolo. Ma l’originale è meglio gustarlo proprio a Sortino. Ma come si prepara questa specialità. Per chi volesse cimentarsi con questa prelibatezza, diciamo che si può preparare anche a casa.

Tutto sta nella preparazione dell’impasto che deve avere una consistenza rustica e fragrante. Occorre mescolare la semola rimacinata di grano duro con la farina manitoba, il lievito di birra sbriciolato, l’acqua tiepida, l’olio extravergine di oliva, un po’ di zucchero e il sale. Dopo un riposo di 15 minuti, si lavora l’impasto in attesa della lievitazione.

Poi dopo che l’impasto avrà riposato per mezzora, bisogna realizzare dei dischi circolari da 20-30 cm di diametro.

Sistemarli su una teglia e metterli nel forno. Dopo la cottura si può farcire con verdure o prosciutto crudo, mozzarella, rucola o ciò che si desidera.

Ci sono anche gustosi pizzoli farciti con carne di cavallo o pollo e altre specialità siciliane, come caciocavallo, pomodori e acciughe, primo sale e cipolle caramellate.

Il tocco finale il condimento della superfice con un filo d’olio, un pizzico di sale grosso e una spolverizzata di origano, e gustato poi da solo come delizioso spuntino.

Se non volete prepararlo allora non vi resta che raggiungere il comune di Sortino, alle porte della Riserva di Pantalica. Fare una visita al sito naturalistico e fermarvi a gustare le prelibatezze del posto, tra cui “u pizzolu”.
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