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Non sono "due fratelli": la statua al Giardino Inglese di Palermo commemora un evento

Molti siti, passeggiatori e pure alcune guide turistiche pensano che la statua (costantemente vandalizzata) raffiguri "I fratelli Canaris": ma sono due ammiragli greci

  • 13 maggio 2019

Konstantinos Kanaris e Giorgio Pipinis (statua al Giardino Inglese di Palermo)

Alcune guide turistiche importanti ed anche alcuni siti Internet, da anni continuano a ripetere che il gruppo marmoreo, opera di Benedetto Civiletti, ubicato all’interno del Giardino Inglese sia intitolato ai fratelli Canaris.

Un errore che vale la pena correggere ricordando la storia dei due protagonisti dell'evento storico (greco) partendo da Konstantinos Kanaris che nacque a Psara nel 1793 e morì il 14 settembre 1877.

Fu un politico greco eletto sei volte Primo Ministro dell Grecia ma passò alla storia perché quando la Grecia si sollevò contro la Turchia si rese protagonista di un’azione navale contro la flotta Ottomana ancorata fra il porto di Chio (isola greca del Mar Egeo, anticamente denominata Scio) e l’Anatolia.

Durante la notte tra il 6 ed il 7 giugno 1822, alcune navi greche sotto il comando di Kanaris distrussero, per ritorsione del precedente Massacro di Chio, la nave dell'ammiraglio turco uccidendo circa 2mila uomini tra marinai, ufficiali e lo stesso Comandante turco Kara-Ali.
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Durante le fasi della guerra, tutta l’Europa si appassionò a questa vicenda e alle gesta del Kanaris mentre nel frattempo la Grecia otteneva l’indipendenza ed il Kanaris si dava alla politica.

Una sera d’estate del 1874, il giovane scultore palermitano Benedetto Civiletti si trovava presso il palchetto della musica alla Marina (lungomare Colonna, oggi Foro Italico), per ascoltare un concerto (sul palchetto costruito a metà Ottocento secondo lo stile neoclassico).

Udì alcuni sconosciuti rievocare le gesta del Kanaris e ciò suscitò la sua curiosità, ma non trovando alcuna immagine del personaggio dovette ritirare da Torino un volume per trovarne un ritratto. Da questo volume prese spunto per scolpire due soggetti in bronzo: il "Canaris Scio" e "l’Ultima ora di Missolungi".

Il “Canaris a Scio” fu esposto nel 1875 a Palermo durante il Congresso degli Scienziati e fu acquistato dal principe ereditario Umberto di Savoia che, dopo averlo fatto fatto trasformare in marmo, nel 1876 lo donò al Comune di Palermo. L’opera rappresenta due marinai sopra una barca.

Nel 1878, questa opera fu premiata all’Esposizione Internazionale di Parigi con la Medaglia d’oro: in un primo tempo fu collocata all’interno della Villa Giulia, poi trasferita al Giardino Inglese.

Fu messa in un angolo, dopo sistemata al centro di un grande vasca e infine all’interno di un piccolo padiglione: l'opera misura 130 cm di altezza, 150 centimetri di larghezza e 118 centimetri di profondità.

A quanto dicono gli esperti, il Civiletti oltre al Kanaris inserì anche la figura di Giorgio Pepinis, un altro comandante che al comando di un altro "brulotto" (un natante, spesso di piccole dimensioni, caricato con esplosivo o materiale infiammabile) contribuì all’affondamento della nave ammiragli turca.

Il Pepinis è la figura posta dietro Kanaris (o Canaris). I due sembrano avvistare la nave nemica: il Pepenis tocca con la mano la spalla del Canaris e con l’indice sembra indicare il bersaglio da colpire.

Nel 1980, nel porto di Palermo ancorò il cacciatorpediniere greco K. Kanaris ed il comandante della nave, insieme al suo Stato Maggiore rese onore al gruppo marmoreo.

La colpa di questo errore, tuttavia è da attribuire ai palermitani che sin dal principio lo denominarono “I fratelli Canaris”. Oggi, il gruppo marmoreo è isolato. L’interno del padiglione che ospita l’opera è spesso vandalizzato. Ma questa è un’altra storia.
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