Nuove autostrade, strade, ferrovie e 7mila assunzioni: il piano per la Sicilia del futuro
Quasi 60 miliardi per cambiare il volto delle infrastrutture nell'Isola. Ecco le opere previste o già in cantiere. L'ultimo ok al Ponte sullo Stretto atteso entro luglio

Quasi 60 miliardi sono il prezzo di una vera e propria rivoluzione delle infrastrutture che potrebbero cambiare il volto della Sicilia. Il condizionale è un obbligo quando si parla di lavori e cantieri, la speranza però è che i progetti diventino presto realtà per un'Isola che ha bisogno di cambiare marcia.
«L’obiettivo non è solo quello di superare il gap col resto del Paese che dura da 50 anni, ma anche di costruire un futuro sostenibile», commenta Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia, che ha aperto a Palermo i lavori del convegno organizzato con Uniontrasporti nell’ambito del “Programma infrastrutture” finanziato dal Fondo di perequazione 2023-2024 di Unioncamere nazionale.
Il futuro delle infrastrutture in Sicilia si basa innanzitutto sul Ponte sullo Stretto da 13,5 miliardi che, come ha spiegato Eugenio Fedeli, responsabile Alta sorveglianza ferroviaria della società Stretto di Messina, «connetterà la mobilità della Sicilia ad una rete europea di Paesi che insieme rappresentano il 46% del Pil dell’Ue».
La riunione del Cipess che dovrà approvare il finanziamento dell’opera dovrebbe tenersi entro la prima metà di luglio, come ha annunciato oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
Il presente delle infrastrutture siciliane si basa, invece, su una dotazione finanziaria senza precedenti per l’Isola: 42,5 miliardi, finalizzata, come sottolinea l'assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, a «trasformare l’insularità da ostacolo per lo sviluppo dell’economia a opportunità di ruolo strategico nel Mediterraneo».
Infatti, si va dai 24 miliardi di investimenti di Rfi (di cui 17 già finanziati) ai 9 miliardi di nuove opere Anas (di cui diverse già in cantiere), dai 3 miliardi investiti dalle tre Autorità di sistema portuale fino ai 6,5 miliardi dei Fondi di coesione regionali (di cui 1,3 miliardi per il Ponte e 1,1 miliardi per le strade compresi 300 milioni al Cas per migliorare la viabilità di accesso al Ponte).
«In pochi mesi – aggiunge Aricò – metteremo a bando il lotto 9 della Siracusa-Gela, per il quale c’è già il progetto esecutivo: abbiamo reperito la metà dei 600 milioni necessari, ma anche lo Stato farà la propria parte».
Dario Lo Bosco, A.d. di Italferr, evidenzia il ruolo di leader di ingegneria digitale della società Fs che, assieme al Mit e alla Regione siciliana, sta realizzando una massiccia “cura del ferro” nell’Isola con oltre 17,6 miliardi di euro, connettendo ferrovie, strade, porti ed aeroporti e valorizzando anche le interconnessioni urbane.
Sul fronte occupazione, Filippo Palazzo, commissario straordinario di alcune opere finanziate dal Pnrr, tiene a sottolineare che “nei cantieri ferroviari stanno lavorando oltre 2mila persone, molti sono siciliani che lavoravano fuori e sono tornati per impegnarsi qui».
Ma non basta. «Per le opere ferroviarie finanziate dal Pnrr ci sarà bisogno fino a 7mila unità in più - aggiunge -: si tratta di ingegneri, gruisti, elettricisti, tecnici specializzati».
Il futuro potrebbe aprire le porte anche ad altri progetti. Matteo Mucci, responsabile Sviluppo infrastrutture Sud-Ovest di Rete Ferroviaria Italiana, ha ricordato le nuove opere su cui sono in corso studi e valutazioni, fra cui il completamento del raddoppio ferroviario Palermo-Messina.
Luigi Mupo, dirigente Nuove opere Anas in Sicilia, ha annunciato il prossimo obiettivo: la chiusura dell’anello autostradale meridionale, con i primi due tratti che andranno in appalto, la Castelvetrano-Sciacca e la Tangenziale di Agrigento, mentre sono stati consegnati i lavori della tangenziale di Gela e stanno per essere consegnati quelli della variante della Vittoria-Comiso.
Alcune opere avviate, altre finanziate, altre ancora ipotizzate. Per il Ponte sullo Stretto «manca solo l'approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess», chiarisce Matteo Salvini. «Ho chiesto una verifica dei tempi e dovrebbe essere entro luglio», ribadisce il ministro intervenuto all'assemblea dell'Ance».
«L’obiettivo non è solo quello di superare il gap col resto del Paese che dura da 50 anni, ma anche di costruire un futuro sostenibile», commenta Giuseppe Pace, presidente di Unioncamere Sicilia, che ha aperto a Palermo i lavori del convegno organizzato con Uniontrasporti nell’ambito del “Programma infrastrutture” finanziato dal Fondo di perequazione 2023-2024 di Unioncamere nazionale.
Il futuro delle infrastrutture in Sicilia si basa innanzitutto sul Ponte sullo Stretto da 13,5 miliardi che, come ha spiegato Eugenio Fedeli, responsabile Alta sorveglianza ferroviaria della società Stretto di Messina, «connetterà la mobilità della Sicilia ad una rete europea di Paesi che insieme rappresentano il 46% del Pil dell’Ue».
La riunione del Cipess che dovrà approvare il finanziamento dell’opera dovrebbe tenersi entro la prima metà di luglio, come ha annunciato oggi il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Matteo Salvini.
Il presente delle infrastrutture siciliane si basa, invece, su una dotazione finanziaria senza precedenti per l’Isola: 42,5 miliardi, finalizzata, come sottolinea l'assessore regionale alle Infrastrutture Alessandro Aricò, a «trasformare l’insularità da ostacolo per lo sviluppo dell’economia a opportunità di ruolo strategico nel Mediterraneo».
Infatti, si va dai 24 miliardi di investimenti di Rfi (di cui 17 già finanziati) ai 9 miliardi di nuove opere Anas (di cui diverse già in cantiere), dai 3 miliardi investiti dalle tre Autorità di sistema portuale fino ai 6,5 miliardi dei Fondi di coesione regionali (di cui 1,3 miliardi per il Ponte e 1,1 miliardi per le strade compresi 300 milioni al Cas per migliorare la viabilità di accesso al Ponte).
«In pochi mesi – aggiunge Aricò – metteremo a bando il lotto 9 della Siracusa-Gela, per il quale c’è già il progetto esecutivo: abbiamo reperito la metà dei 600 milioni necessari, ma anche lo Stato farà la propria parte».
Dario Lo Bosco, A.d. di Italferr, evidenzia il ruolo di leader di ingegneria digitale della società Fs che, assieme al Mit e alla Regione siciliana, sta realizzando una massiccia “cura del ferro” nell’Isola con oltre 17,6 miliardi di euro, connettendo ferrovie, strade, porti ed aeroporti e valorizzando anche le interconnessioni urbane.
Sul fronte occupazione, Filippo Palazzo, commissario straordinario di alcune opere finanziate dal Pnrr, tiene a sottolineare che “nei cantieri ferroviari stanno lavorando oltre 2mila persone, molti sono siciliani che lavoravano fuori e sono tornati per impegnarsi qui».
Ma non basta. «Per le opere ferroviarie finanziate dal Pnrr ci sarà bisogno fino a 7mila unità in più - aggiunge -: si tratta di ingegneri, gruisti, elettricisti, tecnici specializzati».
Il futuro potrebbe aprire le porte anche ad altri progetti. Matteo Mucci, responsabile Sviluppo infrastrutture Sud-Ovest di Rete Ferroviaria Italiana, ha ricordato le nuove opere su cui sono in corso studi e valutazioni, fra cui il completamento del raddoppio ferroviario Palermo-Messina.
Luigi Mupo, dirigente Nuove opere Anas in Sicilia, ha annunciato il prossimo obiettivo: la chiusura dell’anello autostradale meridionale, con i primi due tratti che andranno in appalto, la Castelvetrano-Sciacca e la Tangenziale di Agrigento, mentre sono stati consegnati i lavori della tangenziale di Gela e stanno per essere consegnati quelli della variante della Vittoria-Comiso.
Alcune opere avviate, altre finanziate, altre ancora ipotizzate. Per il Ponte sullo Stretto «manca solo l'approvazione del progetto definitivo da parte del Cipess», chiarisce Matteo Salvini. «Ho chiesto una verifica dei tempi e dovrebbe essere entro luglio», ribadisce il ministro intervenuto all'assemblea dell'Ance».
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