ITINERARI E LUOGHI
Ogni gradino racconta una storia (e sono 142): un borgo ti svela la Sicilia nascosta
Nascosta tra le viuzze strette e le case di pietra chiara, spicca, quieta ma orgogliosa, una perla spesso sconosciuta del tesoro artistico e culturale dell'isola: ecco qual è

Vizzini
Benché fuori dai percorsi turistici più visitati, ma molto apprezzata da chi è in cerca di genuinità, questa scalinata non è solo un'opera architettonica, ma un vero e proprio racconto per immagini, un libro di pietra e ceramica che narra la storia, la cultura e lo spirito di una comunità.
Nel 1996, su iniziativa dell'architetto Giuseppe Ventura, venne ridata vita a una vecchia salita, trasformandola in un monumento artistico.
Si contano ben 142 gradini e ciascuna piastrella, realizzata a mano, rappresenta scene di vita del paese, scorci architettonici, figure storiche, temi religiosi e del paesaggio. La posizione della scalinata è sia strategica che affascinante: comincia da Piazza Umberto I, il fulcro del paese, e si inerpica verso la Chiesa di Sant'Agata, uno dei simboli religiosi e storici del borgo.
Salendo, si può ammirare non solo l'arte delle maioliche, ma anche una vista sulla città che si svela poco a poco, mostrando tetti rossi, campanili e, in lontananza, le prime curve dell'Etna.
Ma chi era l'uomo a cui è dedicata questa scalinata? Il suo nome, oggi non molto noto al grande pubblico, risuona invece con forza tra gli studiosi di Umanesimo e di storia del Rinascimento. Lucio Marineo nacque proprio a Vizzini tra il 1444 e il 1445. Dopo aver studiato in Sicilia, si trasferì in Spagna, dove divenne uno degli umanisti e storici più stimati alla corte reale spagnola. Insegnò all'Università di Salamanca, fu l'istitutore dei principi e scrisse cronache, opere letterarie e trattati politici.
Con questa dedica, Vizzini onora uno dei suoi figli più illustri, celebrandolo attraverso un'opera che è al tempo stesso omaggio e messaggio culturale.
Oggi la Scalinata Lucio Marineo è una tappa d'obbligo per chi desidera scoprire una Sicilia diversa, lontana dai luoghi comuni e dai percorsi più affollati. Si può visitare in qualsiasi periodo dell'anno, ma i mesi primaverili o autunnali sono particolarmente consigliati, quando la luce dorata del sole mette in risalto i colori delle ceramiche e l'aria è piena dei profumi dei mercati e della cucina locale.
Di sera, poi, l'illuminazione notturna conferisce al luogo un'atmosfera quasi teatrale: le maioliche luccicano, le ombre si allungano sui gradini e il silenzio è rotto solo dal rumore dei passi o dal suono lontano delle campane.
Vizzini e la sua scalinata regalano un'esperienza profonda, che va oltre l'effimero e il turismo da selfie. Chi la percorre, sale simbolicamente alla scoperta di un Sud che ha molto da raccontare, e che lo fa con la forza discreta della bellezza autentica.
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