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Palermo (veramente) dall'alto: il Belvedere di Monreale riapre e la vista è mozzafiato

Era chiuso da sette anni per un crollo e intanto il giardino era in abbandono e i vandali lo avevano preso d'assalto: i volontari hanno "liberato" una porzione della balconata

Balarm
La redazione
  • 13 giugno 2018

Palermo vista dal Belvedere di Monreale (foto Francesca Carollo)

Monreale, storico punto d'osservazione di Palermo torna ad avere il suo noto - e romantico - belvedere: è grazie ad alcuni volontari che lo spazio, interno alla villa comunale, torna fruibile.

Ma per rimettere a posto le cose ci sono voluti ben sette anni: una grossa perdita d'acqua ha causato, allora, un cedimento e il conseguente crollo di una porzione di circa quaranta metri che ancora oggi è vietata al pubblico ma il resto della balconata è invece aperto.

Sono stati fatti dei lavori dal gruppo dei volonari SiAmo Monreale (Piero Faraci, Alessandro Maenza e Silvana Lo Iacono in testa) e coordinati da Tonino Russo con il benestare del Comune, all’iniziativa hanno anche collaborato alcuni dipendenti comunali, i membri del gruppo «Siamo Monreale» e il fondatore del gruppo «Vita alla Villa», Rodolfo Lo Iacono.

Oltre il 60% del belvedere è stato riaperto e restituito a cittadini siciliani e turisti: sono anche stati fatti lavori e studi approfonditi di ingegneria e geologia che hanno assicurato la sicurezza dei luoghi.
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Secondo i tecnici la maggior parte del Belvedere non sarebbe a rischio crolli. «Siamo fieri - dicono i volontari - di consegnare al tutta la cittadinanza e ai turisti un bene che tuttora necessita di tanti lavori».

«Questa è solo la prima tappa: attendiamo in settimana il nullaosta della Sovrintendenza per riportare i due Ficus allo splendore di prima liberando le radici dalle basole e dall’asfalto e poi proveremo, lanciando una campagna di sottoscrizione ai cittadini, a recuperare i soldi che servono per recuperare la fontana, le panchine, i lampioni e tutto quello che serve per riconsegnare ai cittadini lo splendore della Villa».

Cosa era successo: rami abbandonati, spazzatura, cartoni e aiuole devastate dall'incuria hanno contribuito al progressivo abbandono del belvedere nel corso degli anni, dopo il crollo.

Infatti all'epoca non si parlava soltanto del cedimento ma anche del globale problema della sporcizia che non sembrava all’altezza della sua fama.

Intanto, sperando che i residenti abbiano rispetto per l'area, l’azione dei volontari permette di tornare ad ammirare la Conca d'Oro dall'alto.
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