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Palermo "vista" da un giornale tedesco: la città è un «esempio di apertura al mondo»

Il direttore musicale Omer Meir Wellber e il sindaco Orlando hanno fatto del Teatro Massimo un bastione dei diritti civili contro la mafia, per una politica dell'accoglienza

Balarm
La redazione
  • 10 febbraio 2021

Il direttore musicale del Teatro Massimo, Omer Meir Wellber e il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando

Le attività svolte in sinergia tra il Comune di Palermo e il Teatro Massimo, condivise dal sovrintendente Francesco Giambrone e dal direttore Omer Meir Wellber, rivolte alle comunità straniere e ai quartieri Zen e Danisinni, hanno attirato l’attenzione del quotidiano tedesco Frankfurter Allgemeine Zeitung che ha dedicato un’intera pagina al racconto della città.

Nel reportage, realizzato dal giornalista tedesco arrivato a Palermo in occasione delle prove, prima del debutto, de “Il crepuscolo dei sogni”, spicca la frase “La città che è stata considerata la capitale della mafia è oggi una delle città più aperte al mondo”.

L’articolo, pubblicato domenica 7 febbraio su Feuilleton, il supplemento letterario della domenica, sottolinea la decrescita negli ultimi anni della delinquenza mafiosa in città e l’investimento nel binomio “legalità e cultura”, chiave di volta della politica professata dal sindaco.
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«A Palermo il direttore musicale Omer Meir Wellber e il sindaco Leoluca Orlando hanno fatto del Teatro Massimo un bastione dei diritti civili contro la mafia e per una politica di accoglienza umana (…) - si legge nell’articolo.

Mentre il ministro degli Interni dell'epoca, il populista di destra Salvini, ordinava la chiusura di tutti i porti italiani alle navi che procedevano ai salvataggi nel Mediterraneo, Wellber dirigeva al Teatro Massimo la mitologia sacra di Wagner come parabola politica per il percorso dei rifugiati dalla guerra alla libertà.

Anche il concerto di Capodanno 2020 è stato programmato da Wellber nel segno del dibattito sui rifugiati. Ha invitato il liutista siriano Ashti Abdo con il suo gruppo, a suonare la sua musica insieme all'Orchestra. L'entusiasmo per le ballate curde di Ashti è ancora oggi vivo nella città che ha accolto migliaia di rifugiati.

All'inizio di quest'anno Wellber ha dedicato il concerto di Capodanno alla grande comunità queer della città. La partitura elettronicamente modifica della Traviata di Verdi, il cantante Ernesto Tomasini, icona LGBT, come Alfredo trans (…).

L'opera è sempre anche un laboratorio, dice Wellber. Ogni anno vorrebbe puntare il riflettore su una minoranza diversa della città, a Verona sarebbe impensabile».

E prosegue l’articolo.

«Per ancorare questo cambiamento nella città, Orlando, insieme a quello che è stato a lungo il suo assessore alla cultura, l'attuale sovrintendente del Massimo Francesco Giambrone, ha iniziato una varietà di progetti.

Le scuole hanno "adottato" monumenti famosi della città come il Teatro Massimo, hanno organizzato visite guidate che oggi portano più di un milione di euro nelle casse del Teatro. Poi si è portata a Palermo la Biennale d'arte europea “Manifesta”.

Il sindaco ha spinto per la creazione della Consulta delle Culture, una sorta di consiglio cittadino di immigrati per gli immigrati, che prevede anche elezioni. Mentre il presidente della Consulta di Orlando invitava a una maggior partecipazione dei rifugiati alla vita della città, il Teatro Massimo ha fondato il Coro Arcobaleno nel quale oggi cantano fino a 50 bambini di famiglie immigrate.

Nel momento più difficile della crisi dei migranti nel 2015 Orlando ha scritto la sua "Carta di Palermo" e ha invitato la comunità internazionale a riconoscere il diritto alla mobilità come un diritto umano e ad abolire le norme sui permessi di soggiorno, per non costringere i rifugiati all'illegalità (…)».
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