Pedane "della discordia" in via Maqueda: chiesta la rimozione, il Comune dice no
La prima circoscrizione ha chiesto lo smontaggio urgente per motivi di pericolo. Dura la risposta dell'assessore Forzinetti: "Falso. Sono solo strumentalizzazioni"
Una foto di via Maqueda a Palermo
Non c'è pace per pedane e dehors in via Maqueda, nè si riesce a trovare di fatto un accordo che possa stare bene a tutti. Da oltre un anno infatti continuano le polemiche su un'area che è il cuore del centro storico, che tra problemi di sicurezza e decoro, sembra non riuscire a trovare un ordine preciso.
Nella seduta di ieri, martedì 7 ottobre, il Consiglio della prima circoscrizione ha approvato una mozione urgente (a firma dei consiglieri Brancato, Castiglia e Nicolao) indirizzata al sindaco Lagalla per disporre lo smontaggio immediato delle pedane installate in via Maqueda, nel tratto compreso tra via Celso e piazza Villena per motivi di sicurezza pubblica.
«Questa iniziativa - dichiarano il vicepresidente Antonio Nicolao e i consiglieri Fabrizio Brancato e Massimo Castiglia - è la naturale e necessaria conclusione di quasi un anno di lavoro e verifiche da parte di questo Consiglio. Il percorso ha incluso approfondimenti documentali, interrogazioni formali e numerosi sopralluoghi congiunti con Suap, polizia municipale, protezione civile, vigili del fuoco e gli assessorati competenti. L'unica e inequivocabile evidenza emersa da questa lunga istruttoria è il grave e perdurante stato di pericolosità per la pubblica incolumità generato da tali strutture».
Proprio il tratto tra via Celso e piazza Villena (almeno per ora) è un mosaico disordinato fatto di tavolini sparsi, marciapiedi occupati, passaggi stretti, persone con disabilità impossibilitate ad accedere. E soprattutto: vie di fuga praticamente azzerate.
«Con l'approvazione di questo atto - proseguono i consiglieri -, il Consiglio della Prima Circoscrizione chiede al sindaco di porre urgentemente un freno al caos e alla situazione di insicurezza generata dalle scelte di alcuni suoi assessori. Si tratta di un progetto che era stato presentato come "sperimentale e volontario", ma che, imposto dall'alto, ha sortito effetti diametralmente opposti a quelli auspicati, compromettendo la sicurezza e la legalità.
Per tali motivi - concludono - il Consiglio della prima circoscrizione chiede l'immediata rimozione di tutte le pedane in oggetto, il ripristino delle condizioni minime di sicurezza e di decoro urbano nell'area interessata, e la contestuale definizione di adeguate misure di tutela economica per gli operatori commerciali che hanno aderito in buona fede al progetto iniziale»
A smentire la situazione di pericolo sollevata dai consiglieri è l'assessore comunale alle Attività produttive Giuliano Forzinetti, che in una lunga nota difende l'operato dell'amministrazione e il progetto sui dehors e pedane in via Maqueda:
«Mi preme chiarire ancora una volta - dichiara Forzinetti - che il progetto di uniformazione dei dehors nasce da un lavoro condiviso con tutti gli enti competenti e con l’obiettivo di restituire decoro, ordine e armonia a una delle vie più rappresentative della città. Le relazioni tecniche della Soprintendenza, dei vigili del fuoco, della protezione civile e della polizia municipale non parlano affatto di pericolo, ma confermano la piena conformità e la bontà del progetto».
«La corsia centrale prevista è di 4 metri, ben oltre il minimo di 2,75 metri previsto dal Codice della Strada - precisa l'assessore -: chi continua a evocare “rischi per la pubblica incolumità” probabilmente non ha letto le carte o le ha lette al contrario. È singolare che, dopo mesi di confronti, verifiche e sopralluoghi con tutti gli uffici comunali, si torni oggi a strumentalizzare un progetto che nasce proprio per migliorare sicurezza, ordine e qualità urbana. Chi oggi invoca “lo smontaggio delle pedane” forse dimentica che il vero caos era quello di prima, con dehors disomogenei, materiali improvvisati e passaggi pedonali invasi».
«Nel frattempo - continua ancora Forzinetti -, l’amministrazione ha portato avanti un impegno senza precedenti nel contrasto all’abusivismo commerciale e alle occupazioni irregolari di suolo pubblico, applicando dopo dieci anni dalla sua introduzione la legge Franceschini e inasprendo le ordinanze per le violazioni al regolamento sulla movida e alle occupazioni abusive. Scelte sicuramente impopolari, ma necessarie per tutelare la viabilità, la sicurezza dei cittadini e gli interessi degli imprenditori onesti che rispettano le regole.
Capisco - conclude - che a qualcuno possa dare fastidio vedere via Maqueda più bella, più ordinata e più sicura ma, purtroppo per loro, la riqualificazione non è un’opinione: è un fatto. L’amministrazione comunale continuerà a lavorare con serietà per il decoro, la legalità e la valorizzazione del centro storico, senza farsi condizionare da chi scambia la tutela dell’interesse pubblico per un’occasione di visibilità politica. A chi parla di “progetti imposti dall’alto”, rispondo con un sorriso: forse il fastidio nasce dal fatto che, per una volta, “l’alto” coincide con il buonsenso e con il rispetto delle regole».
Insomma le pedane non saranno smontate o almeno il Comune non ha alcuna intenzione di farlo.
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