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Per 15 anni qui il tempo si è fermato: l'orologio storico in Sicilia funziona di nuovo

Palazzo Crociferi è un luogo intriso di storia, e l’orologio che domina la facciata ne è da sempre un simbolo, come le sue lancette ferme. Vi raccontiamo la sua storia

Jana Cardinale
Giornalista
  • 17 dicembre 2025

Palazzo Crociferi a Castellammare del Golfo

Per quindici anni è rimasto lì, sospeso in un silenzio che sembrava quasi rispetto. Le sue lancette immobili, ferme come un respiro trattenuto, erano diventate parte del paesaggio. Adesso ricomincia a scandire ore e minuti, con quel suo modo un po’ solenne e un po’ antico di ricordare che la vita procede, che qualcosa cambia, che c’è un prima e un dopo.

L’orologio monumentale di palazzo Crociferi, sede del municipio di Castellammare del Golfo, è tornato a vivere. E hanno ripreso a risuonare anche le storiche campane che, alla sommità dell’antico edificio, rintoccano nuovamente, restituendo alla città un suono familiare e simbolico che da tempo mancava.

L’opera di ripristino è stata realizzata da Danilo Gianformaggio, titolare della ditta "Manutentori del Tempo", specializzata nel recupero di orologi monumentali e campane. Un intervento accurato che ha richiesto studio, precisione e attenzione per garantire la piena funzionalità dell’orologio e delle sue campane nel rispetto della loro identità originaria.

«Abbiamo previsto il restauro e la rimessa in funzione delle campane e dell’orologio storico che si erge sulla parte alta della facciata del palazzo municipale, con l’obiettivo di valorizzare il nostro patrimonio architettonico – dicono il sindaco Giuseppe Fausto e l’assessore alla Cultura, Giovanni D’Aguanno -.

È un piacere vedere l’orologio nuovamente funzionante e sentire di nuovo il rintocco delle campane, perché in un luogo che ha attraversato secoli di storia, arte e cultura, si tratta di un segno di continuità e identità. Con il ripristino dell’orologio e il restauro delle campane torna a vivere un tassello prezioso della memoria cittadina. Un sentito ringraziamento va a Danilo Gianformaggio, trapanese e specializzato nel recupero di orologio monumentali, per l’impeccabile intervento effettuato».

Gianformaggio ha espresso soddisfazione e si è detto «molto contento di aver ridato nuova vita a un orologio così bello». Palazzo Crociferi a Castellammare del Golfo, è un luogo intriso di storia, e l’orologio che domina la facciata ne è da sempre un simbolo. «Rimetterlo in moto – ha evidenziato - significa contribuire a restituire alla città una parte del suo patrimonio. Inoltre sarà possibile ammirarlo nelle ore serali grazie a uno speciale impianto d'illuminazione a Led».

L’orologio si trova nella parte centrale superiore della facciata, al di sopra del balcone principale del palazzo, incorniciato dall’elegante struttura barocca che caratterizza l’edificio. La campana che ora torna a risuonare ne completa l’iconografia, sormontando il cornicione in una tipica coronazione monumentale raffigurante anche il simbolo cittadino. Il ritorno del suono delle campane e del battito delle ore, percepibile lungo il corso principale, restituisce vitalità a un monumento che ha accompagnato generazioni di cittadini e continua a rappresentare il cuore pulsante della cittadina.

Palazzo Crociferi è uno degli edifici più antichi e rappresentativi di Castellammare del Golfo. Sorge sul corso Bernardo Mattarella, di fronte alla villa comunale Regina Margherita, e costituiva, assieme alla vicina chiesa di Maria Santissima degli Agonizzanti, il grande complesso dei Padri Crociferi che vissero a Castellammare del Golfo dal 1663 fino alla seconda metà dell’Ottocento.

Edificato tra il 1659 e il 1660 per volontà della nobildonna Francesca Balsamo di Roccafiorita, il palazzo conserva una facciata imponente articolata su tre livelli, con portale barocco, balconi, mensole intagliate e, al centro, proprio l’orologio monumentale restaurato. Dopo la confisca dei beni religiosi e una lunga vicenda amministrativa, l’edificio divenne definitivamente proprietà comunale alla fine del XIX secolo.

Oggi, oltre a essere sede istituzionale, palazzo Crociferi rappresenta un punto di riferimento visivo, storico e identitario per tutta la comunità. Per qualcuno il primo rintocco sarà stato un rumore nuovo e insieme familiare, come quando si riascolta una canzone che si era dimenticata. Forse è proprio questa la bellezza dei luoghi che appartengono davvero a una comunità: non spariscono mai del tutto, anche quando si spengono. Rimangono lì, in attesa di riprendere il loro ruolo nel racconto quotidiano della città.

E così, mentre Castellammare del Golfo continua la sua vita tra mare, vicoli e vento di ponente, il suo orologio storico ha ripreso a misurare il tempo. Un tempo che passa, ma anche un tempo che ritorna. Un frammento di identità restituito al suo posto, in un periodo in cui spesso si inseguono le urgenze, e in cui, dunque, il restauro di questo simbolo urbano rappresenta un promemoria: la bellezza vive anche nelle riparazioni, piccole e grandi, nei dettagli, nei gesti che migliorano la vita quotidiana.

Un plauso va all’amministrazione comunale che si è mostrata attenta e determinata nel restituire alla città uno dei suoi simboli. Un gesto di cura verso il patrimonio storico e architettonico del centro, che testimonia sensibilità e rispetto per ciò che rende unico il volto di Castellammare.

E un plauso al restauratore, che con professionalità e competenza ha rimesso in moto un meccanismo delicato, riportandolo alla sua dignità originaria. Un lavoro in equilibrio tra tecnica e memoria, grazie al quale l’orologio non solo funziona di nuovo, ma lo fa senza tradire il suo carattere antico.
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