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Perché i siciliani sono gelosi? Tra cliché e realtà, vi spieghiamo le ragioni di questa "attitudine"

Secondo la tradizione gli uomini siciliani si contraddistinguono per essere passionali, focosi e gelosi. Quanto c’è di vero? È un cliché o si nascondono delle motivazioni reali?

  • 18 ottobre 2021

Una scena del film Gelosia di Pietro Germi

Secondo la tradizione l’uomo siciliano si contraddistingue per essere passionale, focoso e geloso, desideroso di possedere in modo totalizzante la propria donna.

Quanto c’è di vero in questo pensiero così diffuso? Si tratta di un clichè o nasconde dietro delle motivazioni reali? La cultura popolare, le leggende, la letteratura e persino la scienza possono essere utili a fornire delle spiegazioni plausibili. La letteratura stessa, e in particolare le novelle di Verga, offrono una rappresentazione potente dell’amore e dei rapporti interpersonali che sfocia molto spesso in vere e proprie tragedie.

Passioni divoranti, drammi di amore e gelosia che mettono bene in luce i meccanismi profondi della mentalità popolare, connaturati nei personaggi da lui descritti, le tensioni e le contraddizioni sociali del microcosmo siciliano. Amore e morte sono sempre in agguato, portatori entrambi di sventura o di paradossale salvezza, come purtroppo avviene ancora oggi per alcune situazioni.
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Anche l’Etna è simbolo della gelosia sicula. Secondo la leggenda, infatti, il Dio Efesto, conosciuto anche come Vulcano, aveva la sua officina proprio nel ventre dell’Etna dove fabbricava armi per gli dei grazie all’aiuto dei ciclopi. Vulcano si innamorò di Rosemarine, una giovane ninfa, che nutriva invece un sentimento amoroso per il pastore Mascali. Vulcano, colto da una morbosa gelosia, si adirò così tanto da distruggere, attraverso un’eruzione, tutto il paesaggio dove Mascali era solito pascolare le sue greggi. Risparmiò la vallata dell’amata Rosemarine che, disperata per la morte del pastore, decise di gettarsi tra le fiamme.

La cultura popolare riassume in proverbi come Amuri e gilusia stannu ‘ncumpagnia, l’omu gilusu mori curnutu, si voi 'n omu fari scimunire, fallu 'ngilusiri lo stesso tipo di sentimento distruttivo e per nulla sano.

Chiaramente non si può generalizzare per tutti gli uomini siculi. Le ragioni di questa attitudine possono trovare chiarimenti in un tipo di cultura tipica delle famiglie del passato e in argomentazioni di carattere scientifico. Nella famiglia siciliana di una volta la donna non era considerata per la sua personalità, ma sempre e solo in rapporto al nucleo familiare, e in particolare all’uomo, a cui doveva mostrare una totale fedeltà e devozione. Non era, quindi, ammissibile ipotizzare che la donna avesse una propria storia personale al di fuori delle mura domestiche. L’identificazione con la famiglia era assoluta. Un microcosmo a tutti gli effetti.

Ancora oggi capita di sentire l’espressione fare la calzetta per riferirsi appunto a un’idea di donna dedita solo a un ruolo di massaia. Questa visione ha portato l’uomo a considerare la propria donna come qualcosa da possedere in tutto e per tutto, innescando così un meccanismo perverso di possesso, in cui trova spazio anche la cultura del dubbio che finisce per acuirsi con il sospetto di poter perdere le attenzioni della persona amata.

L’idea dell’amore viene completamente alterato. L’uomo geloso, infatti, soffre per la paura di perdere un oggetto caro, difendendo quindi maggiormente l’idea della proprietà più che la persona amata. La ‘roba’ da possedere era un cruccio molto sentito come si legge nelle pagine di Verga.

Secondo altre teorie la gelosia degli uomini siciliani è legata al clima caldo che renderebbe focose anche le donne che, a causa appunto delle temperature, potrebbero essere più favorevoli all’infedeltà. Nell’uomo, quindi, scatterebbe una sorta di difesa verso possibili tradimenti.

La scienza dimostra che la luce e il calore contribuiscono ad aumentare i livelli di testosterone e quindi la libido. È un dato di fatto che in Sicilia il clima e la luce sono sicuramente diversi che nel nord Italia, diversità che si rifletterebbero, anche se non sempre, in un diverso approccio tra uomini siculi e uomini nordici.

Oltre alla gelosia dell’uomo siculo, non dimentichiamo la gelosia dei papà nei confronti delle figlie e delle mamme siciliane nei confronti dei figli maschi, guai a tuccaricilli - letteralmente guai a toccarglieli. Se agli occhi di qualcuno questa gelosia potrebbe risultare ricca di fascino, bisogna comunque stare attenti a questo sentimento tormentoso che, di certo, non fa bene al cuore.
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