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Pietro Fudduni a Palermo (devastata dalle epidemie di peste): la sua vita in un libro

Francesca Giurleo ci restituisce attraverso le rime a lui attribuite, e rintracciate nei testi di scrittori e studiosi delle tradizioni popolari e del folklore, l’esistenza di Petru

Balarm
La redazione
  • 21 dicembre 2020

Uno spaccapietre nel dipinto di Gustave Courbet

In una Palermo devastata da numerose epidemie di peste, tra la fine del Cinquecento e i primi del Seicento, seguendo le indicazioni dei sanitari chiamati a gestire l’emergenza – primo fra tutti il dottore Gian Filippo Ingrassia –, si vietò ogni adunanza, ogni celebrazione religiosa e, ancora, si stabilì che tutto ciò che era appartenuto a gente infetta venisse bruciato.

Intere case vennero smantellate e dovunque per le vie erano roghi di letti, materassi, biancheria, nel caldo torrido dell’estate che avanzava e rendeva l’aria irrespirabile. Dappertutto si udivano i lamenti e i pianti di una popolazione che a fatica tentava di risollevarsi da una tale miseria.

In questo clima, forse nell’anno 1604, venne alla luce Petru Fudduni. Ed è proprio lui il protagonista del libro di Francesca Giurleo (edizioni Kalòs) dal titolo "Petru Fudduni, la voce del popolo".

Non è stato semplice ricostruire la vita dell’umile spaccapietre: storia e leggenda spesso si confondono nel tramandare varie curiosità talora bizzarre che danno comunque l’idea dell’uomo sicuramente stravagante, ma fine, sottile e dal verso facile, sempre pronto a difendere con la sua poesia il popolo spesso denigrato, offeso e umiliato dall’alta aristocrazia al potere.

L’autrice ci restituisce così proprio attraverso le rime a lui attribuite, e rintracciate nei testi di scrittori, letterati e studiosi delle tradizioni popolari e del folklore, l’esistenza di Petru, che senza i suoi stessi versi sarebbe passata nell’indifferenza generale risucchiata nel più totale oblio.

Il volume (al prezzo di 12 euro) è disponibile per l'acquisto online sul sito di Edizioni Kalòs.
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