Piste ciclabili in corso Calatafimi, c'è chi dice no a Palermo: parte una raccolta firme
I lavori non sono ancora partiti ma è già polemica sulla nuova ciclovia, che tocca decine di strade. I commercianti: "Così chiudiamo". Il Comune: "Proporremo soluzioni"
Corso Calatafimi, a Palermo
Come spiegato in un articolo precedente, il progetto in questione rientra nel secondo lotto della ciclovia che collegherà la zona della Costa sud della città con la stazione centrale e i poli universitari ("Percorso ciclabile Costa Sud, Stazione Centrale, lungo fiume Oreto, Poli Universitari").
Un' opera che punta a promuovere la mobilità dolce e sostenibile in un'ampia parte della città. Il secondo lotto va a completamento del primo, in cui rientravano le ciclovie già realizzate su via Oreto, in zona Policlinico, in via Tricomi e altre (di cui vi abbiamo parlato in articoli precedenti).
Sono decine le strade in cui si lavorerà (come elencato in un'ordinanza dell'Ufficio Traffico del Comune), tra cui corso Calatafimi, via La Loggia e via Giuseppe Arcoleo. Previsto circa un anno di lavori (il provvedimento è valido sino a novembre 2026).
Su corso Calatafimi soprattutto si è sollevato un coro di "no", fra commercianti e residenti. «Si tratta di un intervento – dichiara il consigliere della quarta circoscrizione, Vito Romano – che, così come è stato concepito, rischia di mettere in ginocchio decine di attività commerciali, già provate da anni di crisi economica. La riduzione degli spazi di sosta e le difficoltà di accesso per clienti e fornitori rappresentano un colpo durissimo per il tessuto produttivo locale».
L'anno scorso ci sono stati diversi incontri in circoscrizione fra commercianti, tecnici comunali e consiglieri: «Già allora avevamo espresso la nostra contrarietà al progetto, che è stato bocciato all'unanimità dal Consiglio della circoscrizione, con un atto deliberativo», aggiunge Romano.
«Le criticità non si fermano all’aspetto economico. Corso Calatafimi è infatti un asse strategico sul quale insistono caserme, presidi sanitari e strutture ospedaliere, che necessitano di una viabilità fluida e di percorsi rapidi per i mezzi di soccorso e di sicurezza. La presenza di una pista ciclabile su un’arteria così delicata – prosegue il consigliere – potrebbe creare seri problemi di sicurezza, rallentando interventi di emergenza e complicando l’accesso a strutture fondamentali per la tutela della salute e dell’ordine pubblico. È un rischio che la città non può permettersi».
Consiglieri e commercianti chiedano che venga rivisto l'assetto delle piste ciclabili: «Riducendo gli attuali marciapiedi e recuperando così spazio oppure realizzare una ciclopedonale (ossia una pista ciclabile sul marciapiede, ndr)».
«La mobilità sostenibile è un obiettivo condivisibile – conclude Romano – ma serve buon senso, ascolto e una pianificazione realmente sostenibile per tutti».
Nel frattempo un gruppo di commercianti ha avviato questa mattina, lunedì 15 dicembre, una raccolta firme contro la realizzazione delle piste ciclabili in corso Calatafimi, via Giuseppe Arcoleo, via Altofonte e via La Loggia.
«Nelle suddette strade non vi sono parcheggi pubblici e sono pochi i condomini che dispongono di posti riservati al loro interno. Molti residenti quindi posteggiano per strada». Lo si legge nel testo della petizione. Con la ciclovia «verrebbe a mancare su strada il 50% di posti auto». Un problema che - secondo i commercianti - potrebbe causare un forte calo di vendite per i negozi della zona.
Dal Comune assicurano apertura alle richieste del territorio: «Incontreremo di certo i consiglieri della circoscrizione e i commercianti non appena avremo elaborato opzioni utili - dichiara a Balarm l'assessore comunale Maurizio Carta - Gli uffici stanno approfondendo le questioni tecniche e finanziarie per le soluzioni possibili che verranno loro proposte alla circoscrizione».
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