Portano la primavera ma non sono rondini: li trovi (anche d'estate) in 3 città siciliane
Ospitano importanti colonie e nel corso degli ultimi anni sono state la salvezza per centinaia di esemplari che prima nidificavano fra le campagne incendiate

Il rondone pallido
Noti alla scienza anche con il loro nome latino Apus pallidus, i rondoni sono – insieme alle rondini – tra gli uccelli migratori più noti al grande pubblico, anche per via della loro caratteristica forma che ha ispirato anche alcuni ingegneri, specializzati nella realizzazione di aerei.
Principalmente insettivori, questi piccoli uccelli compiono ogni anno un lungo viaggio che permette loro di raggiungere l’Europa dai territori meridionali dell’Africa e in Sicilia le loro colonie si possono trovare soprattutto all’interno dei giardini e in alcuni casolari abbandonati, dove occupano lo spazio per costruire i loro nidi.
Se durante questa estate vi avvicinerete ad alcune di queste strutture potreste sentire il loro canto, più stridulo rispetto quello della rondine. Di recente alcune associazioni ambientaliste si sono interessate nello studiare le loro popolazioni all’interno delle principali città siciliane, dove da molto tempo – per via dei numerosi incendi che hanno colpito l’isola – hanno trovato rifugio.
Per quanto infatti siano capaci di volare per mesi senza mai posarsi o fermarsi, diverse loro popolazioni raggiungeva la Sicilia per riposarsi all’interno delle foreste. Un obiettivo difficile da raggiungere, nel caso in cui esse non esistano più, per via della desertificazione provocata dalle fiamme e dai piromani.
Per fortuna città come Palermo, Trapani e Siracusa ospitano importanti colonie urbane e nel corso degli ultimi anni hanno rappresentato la salvezza per centinaia di esemplari che un tempo nidificavano fra le campagne percorse dal fuoco.
La Sicilia rappresenta una delle aree più importanti per la riproduzione di questa specie. L’isola offre infatti condizioni climatiche favorevoli per la costruzione dei nidi. Inoltre si trova nei pressi della costa africana e della penisola italiana e potenzialmente presenta numerosi siti di nidificazione.
In questi di luglio, infine, si sta per concludere il loro periodo riproduttivo, che in Sicilia si concentra tra maggio e luglio. Nonostante non sia considerato attualmente in pericolo, il rondone pallido viene però considerato dai biologi della conservazione una specie vulnerabile, a causa di numerosi fattori, il principale delle quali è l’eccessiva cementificazione del territorio, che spesso fa più danni dello stesso cambiamento climatico.
Per aiutare questa specie ad affrontare le prossime sfide, le associazioni ambientaliste e i gruppi ornitologici come la LIPU stanno promuovendo progetti di monitoraggio e l’installazione di nidi artificiali, che possono essere occupati anche da altre specie.
Parte integrante dell’identità naturalistica siciliana, questi uccelli accompagnano infine le vacanze di molti italiani, svegliandoli all’alba nei pressi di molte località turistiche, con il loro canti e il loro spettacolare volo acrobatico.
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