STORIE
Poteva scegliere Hong Kong ma è tornato in Sicilia: Vincenzo, lo "sciuscià di Montelepre"
Classe 1992, dopo gli studi Vincenzo Pisciotta sente l’esigenza di cambiare aria, lasciare la Sicilia e partire alla scoperta del mondo, per poi ritornare alle origini
Vincenzo Pisciotta
Classe 1992, dopo gli studi Vincenzo sente l’esigenza di cambiare aria, lasciare la Sicilia e partire alla scoperta del mondo.
Dopo alcuni anni trascorsi a Londra, trovandosi davanti l’opportunità di un lavoro importante ad Hong Kong sente l’esigenza opposta, quella di ritornare nella sua terra e fare lì qualcosa che possa arricchirla ulteriormente.
«Come sempre accade, quando ci si allontana dalle cose si riescono a vedere meglio; da giovani si parte alla scoperta del mondo, ed è giusto così, ma crescendo si rivaluta anche meglio ciò da cui si viene.
Ho pensato quindi di ritornare a Montelepre cercando qualche cosa che potesse dare una mano all’azienda di famiglia, una lavanderia. Perché non aggiungere un servizio pulizia per le scarpe, ho pensato. Ed è nato tutto da lì».
In pochi anni Vincenzo ha messo su una sua attività che oggi vanta due brand distinti, “Lo Sciuscià di Montelepre”, appunto, per cui viene chiamato anche per singoli eventi, e “Brick leather”, show room dove realizza artigianalmente, lui stesso, prodotti in pelle.
La mia scelta è stata mirata, voglio che chi cerca il mio lavoro conosca contestualmente il mio paese».
E a tal proposito Vincenzo ha già messo in atto un servizio di presa e consegna a domicilio delle scarpe da riparare (a vario titolo) che è operativo in tutta Italia.
«Avevo già messo in conto che avrei avuto un riscontro significativo nell’offrire questo servizio; la gente tiene molto a degli oggetti in particolare, quali possono essere le scarpe o gli accessori, di un certo pregio, in pelle. Anche se siamo in piena epoca del consumismo c’è chi non la pensa così, per fortuna.
L’artigianato è un lavoro di pazienza e di alta professionalità che va tutelato e salvaguardato; è anche questo uno dei miei intenti, oltre a quello di realizzare, al più presto, un virtuoso circuito anche turistico di valorizzazione di realtà come Montelepre, o come tanti altri paesini meno conosciuti, che hanno un gran patrimonio da condividere».
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