Quale futuro (dopo 40 anni) per l'ex Chimica Arenella: a che punto è il progetto di rilancio
Dal recupero degli edifici e del patrimonio arboreo, l'idea di un parco e di uno spazio di socialità per il quartiere. Parola agli architetti che curano il progetto

La Chimica Arenella (foto di Toni Gagliano)
L’evento, organizzato dallo studio di architettura :AFTER in collaborazione con lo Studio Tom Emerson dell’Università di Zurigo, ha messo al centro della discussione una delle aree più degradate di Palermo che oggi si sta tentando di fare rinascere.
L’area dell’Ex-Chimica Arenella, di grandi dimensioni e abbandonata da decenni, è da tempo al centro di interrogativi sulla sua possibile riqualificazione. I giovani architetti dello studio :AFTER hanno provato a fornire una risposta concreta, con un progetto che punta a restituire l’area alla cittadinanza, nel rispetto dell’identità della borgata marinara dell’Arenella e del suo legame con il territorio.
L’iniziativa nasce nell’ambito della rete C40, un organismo europeo che, nell’edizione corrente del programma Reinventing Cities, ha selezionato Palermo come sede del bando, chiedendo al Comune di indicare un’area dismessa su cui intervenire.
A spiegare perché la scelta sia ricaduta proprio sull’Ex-Chimica è stato l’assessore Maurizio Carta: «Abbiamo scelto proprio l’Ex-Chimica tra tutti i siti a nostra disposizione perché ci serve un laboratorio ad alta intensità. Quando si fanno questo genere di esperimenti occorre un luogo vivo come la borgata dell’Arenella. Finora gli esperimenti proposti si limitavano all’estrazione di un potenziale profitto dall’area da parte di grandi gruppi alberghieri o la volontà di fare degli investimenti che facessero leva solo sulle casse comunali.
Questo progetto vuole far sì che i proponenti si facciano carico delle spese, proponendo un metodo di co-finanziamento delle opere. Cio che ci aspettiamo dunque non sono solo progetti, ma anche processi e metodi per la realizzazione del progetto».
A offrire una visione più approfondita è stato Zeno Franchini, dello studio :AFTER: «L’obiettivo è offrire alla cittadinanza uno spazio che si integri con l’identità della borgata, proponendo soluzioni che si discostino dalle logiche puramente speculative che troppo spesso accompagnano la riqualificazione urbana. I progetti a cui abbiamo lavorato, insieme allo studio Tom Emerson dell’ETH Zürich, vogliono essere sostenibili non solo dal punto di vista ambientale, ma soprattutto da quello umano».
Fondamentale, infatti, è stato anche il dialogo con il territorio. Tra i relatori della serata, Flavio La Bruna, presidente dell’associazione Laboratorio di Quartiere Arenella, ha evidenziato il valore del coinvolgimento diretto della comunità: «Crediamo che questo progetto possa restituire molto alla nostra borgata, soprattutto a chi la vive quotidianamente. Solo ascoltando le esigenze della popolazione e comprendendo le mancanze del quartiere, si può costruire un percorso di rigenerazione autentico, in grado di restituire splendore non solo all’Arenella, ma a tutta Palermo».
Il progetto prevede anche il recupero degli edifici esistenti, tramite l’uso di materiali riciclati e il riutilizzo di quelli provenienti dalle demolizioni di quelli in condizioni estremamente fatiscenti. Grande attenzione è stata infatti riservata al tema del riutilizzo dei materiali da demolizione, che gli studenti propongono di impiegare per costruire contrafforti a sostegno degli edifici recuperabili.
Anche il patrimonio arboreo è stato oggetto di studio, con l’obiettivo di una ripiantumazione organica dell’area. L’Ex-Chimica si trasformerebbe così in uno spazio di socialità e rilancio economico per la borgata, con un progetto sostenibile sotto ogni punto di vista.
Franchini ha aggiunto: «Gli studenti non hanno semplicemente progettato edifici, ma strategie di riqualificazione. L’intenzione è creare aree comunitarie in punti strategici, per favorire un graduale ripopolamento della zona».
Il progetto, per ora, è ancora in fase embrionale. Gli studenti dell’Università di Zurigo, in collaborazione con alcuni allievi del corso magistrale in Exhibition Design dell’Accademia di Belle Arti di Palermo, hanno tracciato solo delle linee guida.
Si attende ora la seconda fase del bando C40, che entrerà nel vivo con la richiesta ai partecipanti di presentare concreti piani di co-finanziamento. L’avvio della seconda fase è previsto entro dicembre 2025 e, per chiunque volesse visitare la mostra legata all’Ex Chimica, questa sarà aperta al pubblico alle Officine Bellotti fino al 21 luglio.
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