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Quando l'apparenza inganna: anche in Sicilia si moltiplicano le spiagge dai mille colori

Un appassionato di mare ha scattato una foto che all'apparenza sembra mostrare una bellissima spiaggia ma che in realtà è un monito contro l'abbandono della plastica

  • 15 febbraio 2020

La "spiaggia di plastica" (foto Dario Lopes)

Verde, rosso, giallo e blu. Tra i granelli grigio chiaro delle pietre s'insinuano colori magici ed è così che alcune spiagge siciliane sembrano come degli arcobaleni su cui poggiare i piedi prima di fare un tuffo nelle loro acque cristalline.

Immaginate magari di poter fare un bel castello che riflette colori su colori ad ogni ora del giorno, come la tavolozza di un pittore che deve solo scegliere dove poggiare la setola prima della pennellata.

Così è la foto che vedete dentro a questo articolo, scattata nelle acque dei dintorni di Milazzo da un grande appassionato di mare, Dario Lopes. Una foto bellissima che lancia l'immaginazione all'interno di scenari da favola targati Sicilia. È la stessa porzione di mare in cui è nata la storia del capodoglio Siso che abbiamo raccontato qui.

Non fosse per una cosa, una sola cosa, un dettaglio che non sfuggirà neanche a quelli che solitamente non giocano al "trova le differenze" della Settimana Enigmistica: quei granelli così belli e colorati sono di plastica. La plastica abbandonata chissà dove che finisce per uccidere l'ambiente, piante, pesci e animali che siano.
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Dove sta allora la bellezza, se ci uccide? È questo il concetto da tenere a mente quando non pensiamo a riciclare, quando pensiamo che ci sarà qualcuno, dopo di noi, pronto a raccogliere la nostra plastica portata via dal vento, magari caduta dalla barca o semplicemente non gettata nel cassonetto adatto.

Basta poco, di suo la plastica non fa alcun danno se è ben riciclata e non dispersa in giro. Fa anche risparmiare sulle emissioni inquinanti che servirebbero, come dimostrato da alcuni studi, a trasportare ad esempio miliardi di bottiglie di bevande in giro per il mondo con camion e altri mezzi.

Per cui, siciliani e non, se non vogliamo che anche le nostre spiagge si trasformino in una poltiglia di plastica, oltre al brodo che sta già diventando l'acqua, pensiamoci non una, ma due volte di più.
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