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Qui "dove il mare luccica" è nato Camilleri: in Sicilia tra spiagge e mare mozzafiato

Qui lo scrittore incontrò Pirandello e qui c'è una statua del "vero" Montalbano come è descritto nei romanzi. Nei dintorni marna bianca e secoli di storia. Dove

Susanna La Valle
Storica, insegnante e ghostwriter
  • 20 agosto 2025

Porto Empedocle

È l’antica Marina di Girgenti, Porto Empedocle, il nome fu scelto nell’800 in ricordo del Filosofo girgentino vissuto nel V° sec. a.C. Empedocle fu profeta, taumaturgo, medico, costretto all’esilio, una leggenda narra che morì gettandosi nell’Etna, convinto di essere immortale ma il vulcano eruttò uno dei suoi sandali bronzei mostrando il suo fatale errore.

Qui c’è un litorale ricco di spiagge tra cui la Scala dei Turchi, una meraviglia della natura in Marna Bianca che abbaglia con il suo candore. È chiamata così perché veniva percorsa con facilità dai conquistatori arabi.

Ma non è la sola spiaggia c’è Marinella vicino al porto, Lido Azzurro con 6 chilometri di spiagge, Punta Grande e Capo Rossello il cui nome deriva dal colore rosso/bianco.

Una Torre ha sempre protetto queste coste, è quella di Carlo V eretta nel 1500. Porto Empedocle da semplice borgo marinaro di Agrigento, divenne una cittadina, grazie al commercio dello zolfo delle vicine miniere, cambiando la sua fisionomia.

Oggi è meta turistica e da qui partano i traghetti per Linosa e Lampedusa. Solo pochi km. separano Porto Empedocle da Agrigento, con cui c’è sempre stata una forte rivalità, mi hanno detto che alla domanda “Sei “Agrigentino? La risposta degli Empedoclini è: "Marinisi, prego".

Qui è nato Camilleri e sarebbe dovuto nascere Pirandello, che a causa di un’improvvisa malattia contagiosa, la madre decise di dare alla luce nella casa di campagna a soli 5 metri dal confine tra i due centri.

Un affronto imperdonabile la mancata nascita, che Porto Empedocle ha cercato di compensare con una statua, accompagnata da una singolare dedica che non sfuggì al grande Camilleri, A Luigi Pirandello, la sua seconda città natale, che così commentò: “Probabilmente non si nasce una sola volta -aggiungendo - io sostengo che quello della statua non è Pirandello".

Con la caduta del comunismo c'è stata una grossa svendita di statue rappresentanti Lenin, Stalin... Secondo me, quello è Lenin!” La dedica fu poi cambiata, la statua no.

Torniamo a Andrea Camilleri che qui nacque la mattina del 6 settembre 1925 festa di San Calogero, giornata in cui il Santo Nero percorre le strade del paese.

Avendo anche Porto Empedocle un grande scrittore a lui ha dedicato panchine letterarie a forma di libro, una statua a grandezza naturale di Montalbano, ritratto come lo descrive Camilleri, con una folta capigliatura, baffi e il viso di ““uomo sperto e di ciriveddro”, c’è una scala, "la Scalunata di Nenè" soprannome che aveva Camilleri sin da piccolo.

Ogni gradino ha il nome di un suo romanzo. C’è poi un Murales, ripreso dalla celebre foto che lo ritrae mentre si affaccia attraverso le persiane per guardare in strada.

Sarà suggestione ma passeggiare in queste strade fa effetto per me che ho letto e riletto tutti i suoi romanzi, mi sembra persino di rivedere negli Empedoclini i suoi tratti.

Tutti i suoi romanzi parlano della sua cittadina a cui diede il nome immaginario di Vigata "non potevo fare questo al mio paese, tutte ste ammazzatine neanche fosse Chicago".

E il nome Vigata dal 2003 al 2009 fu aggiunto a quello di Porto Empedocle. Qui i ristoranti si contendono Camilleri, c’è sempre una sua foto e un piatto a lui dedicato: la paranza, la pasta, ecc.…di Nenè.

Parlando con chi veramente l’ha avuto tra i suoi clienti mi dice che il suo piatto preferito era la frittura di triglie di scoglio. Qui lo ricordano la mattina al bar dove fumava un pacchetto di Multifilter bevendosi 2 Beck’s, prima di tronare a casa.

Vado quasi in pellegrinaggio a via La Porta 5, anche se questa non fu la sola casa, da bambino spesso andava in campagna del nonno una villa del '700.

Demolita qualche anno fa, perché pericolante, nonostante alcuni progetti non vi fu possibile recuperarla. Nella casa a via La Porta non c’è targa, guardo il citofono con la scritta Andrea Camilleri.

Devo dire che la tentazione di suonare è forte, ma qui non c’è più nessuno, mi hanno detto che probabilmente sarà forse venduta. Mi guardo in giro, qui c’era il suo modo, l’antica Chiesetta di Maria Santissima del Buon Consiglio, la vecchia sede del Comune, le elementari "a Scoli Vasci", così chiamata dallo scrittore perché frequentata da figli di carrettieri, pescatori, gente del popolo.

Qui i bambini gli insegnarono la vita e tante parolacce, tanto che i genitori solevano dirsi in maniera ironica “ma ti pare che figlio nostro è? Ce lo cangiarono i Donni?” (entità femminili che scambiavano i bambini alla nascita). In questa casa Camilleri incontrò Pirandello a 10 anni.

Raccontava che in un pomeriggio afoso d’estate sentì bussare, aprì e si trovò di fronte quello che pensò fosse un Ammiraglio, con feluca, spadino e mantellina.

“Tu chi si?” chiese il Signore “Io sugnu Nenè Camilleri” rispose il bambino, che fu così spaventato dalla presenza che si andò a nascondere dietro una porta.

Pirandello era lì per andare a trovare la nonna, sua cugina, indossando la divisa di Accademico d’Italia. Lascio gli Empedoclini e mi dirigo a Punta Grande tra sabbia dorata e falesia in territorio di Realmonte, qui si trova la Villa Romana di “Durrueli”, scoperta nel 1907.

Benché la mia idea fosse godermi la spiaggia di fronte a un mare indaco, volgendo lo sguardo l’ho vista a così pochi metri dalla battigia che non ho potuto resistere.

È la Villa Marittima di Publius Annius, di età Imperiale con pareti rivestite in marmo, e pavimenti a mosaico con "tessere rosa e nero" tra cui spicca una bellissima Scilla che tiene un timone.

La villa straordinaria per la vicinanza al mare, aveva diverse stanze ed un impianto termale. Suggestiva, con l’approdo verso il mare, è un connubio tra "arte e natura" che solo la Sicilia sa regalare.

In questa "Villa al Mare" ho trovato rifugio durante le ore più calde del pomeriggio, accarezzata da un fresco zefiro che profumava di mare e bellezza.
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