STORIE

HomeNewsCulturaStorie

Resta vedova a 46 anni in Sicilia, la poesia la "salva": chi è Antonietta, la (bella) maestra

I suoi alunni la ricordano tuttora e le scrivono sempre, anche a 50 anni. Ha vinto premi letterari ma le sue opere non sono contenute in un solo libro. La storia

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 23 giugno 2023

Antonietta Castelli

"Eri una vela sicura del grande mare della vita. Oggi mi guardo attorno ho brandelli di angoscia tra le dita". Nel 1985 Antonietta Castelli scriveva questi versi in un momento di grande dolore e smarrimento quando rimase vedova a soli 46 anni, quando il cielo in piena serenità mandò uno di quei fulmini che stravolse la vita.

Questa è la storia di una donna siciliana che ha vinto le sue battaglie e protetto gli amori più grandi attraverso strofe autentiche mentre conservava fortemente i valori di una vita felice interrotta troppo presto dal cielo. Classe '38, donna solida e foraggiata, quel "grande mare" dove navigava quella "Vela" sempre al suo fianco ideologicamente può essere un tratto di costa palermitana che da Cefalù va verso Tusa.

Originaria di San Mauro Castelverde, il luogo che possiede le sue radici, la sua storia, a cui la lega una forte appartenenza è un borgo siciliano tra i Nebrodi e le Madonie, che la signora Castelli descrive così: "Cima maestosa, avvolta sovente da candida nebbia, in tenero afflato hai raccolto i miei primi vagiti.
Adv
Mucchi di piccole case imbottiti di umili amori, camini fumosi su tetti spioventi, cosparsi d'inverno di bianche farfalle gelate, siete dentro di me". Natura incontaminata, pascoli, scenari, "fili incancellabili di vita".

Antonietta Castelli viaggia tra cultura, natura e agricoltura con una leggiadria unica. Quelle delle sue poesie sono parole apparentemente malinconiche dove si scorge invece amore per la vita, una grande capacità di sperare nel meglio con sostanza e concretezza; dotata di grinta nelle battaglie del destino, racconta il tutto con parole delicate che narrano l'essenziale, versi che avvolgono l'esistenza con uno sguardo sempre avanti.

Indiscusse capacità nel descivere chi le sta a cuore con estrema dolcezza e grande lungimiranza, come quando apostrofa: "Tu parli, sorridi sereno, sapendo che se taci la gioia va via in un baleno, tu vivi e sei vita per chi facendoti vive anche in te".

"Piccolo grande uomo" è l'espressione di una maternità unica, madre una volta sola, chiara, certa e razionale verso la parte più importante di sè. Energica, passionale e rassicurante ha saputo rimettersi in piedi ogni volta che la vita le ha posto un ostacolo.

Ha raccolto tutte le sue risorse per affermarsi una donna forte. Possiede sguardo e vedute ampie, doti che le hanno consentito di costruire un futuro da sola con dignità e onestà.

Non mancano versi anche per la "solitudine". Scrivere l'ha aiutata a prendere coscienza e andare avanti. Una risorsa straordinaria in piccole e addolcenti strofe. Antonietta Castelli scrive sin dai meravigliosi anni '60 versi poetici toccanti ogni volta che incontra una sfida, versi che rispecchiano l'eleganza del suo portamento, occhi chiari che sembrano fari e un sorriso sempre pronto nel rispetto di chiunque incontri nel suo percorso di vita.

Compita, raffinata, dotata di un grande carisma e rispettosa del bene terrestre scrive infatti un inno al saper vivere con coraggio. Dentro il suo animo c'è una grande positività che fa un pensiero così : "Io, una pietra informe che rotola sola nell'acqua del fiume. Io, un naufrago stanco che lotta da solo la forza del mare. Io, una foglia smarrita in un bosco di tronchi, sospinta dal vento".

C'è una corrente dentro il suo animo che le ha consentito di riconoscere le strade da percorrere. È riuscita a trasferire l'incanto del passato in un presente sognato anche attraverso la scrittura sostegno dei suoi convincimenti. Come quando scrive "Se ti è accanto quando tu sei sola" a proposito della forza dell'amore.

Educatrice, garbata e sensibileè stata "la bella maestra" di tanti allievi siciliani tra San Mauro, Cefalù e Caltanissetta, che la ricordano così ancora nei social, allievi oggi più che cinquantenni che non perdono occasione per raccontarla come un'insegnante fedele alla scuola, empatica e composta nei confronti dei suoi ragazzi.

Fu piena di rigore verso il figlio quell'anno che in terza elementare fu suo allievo. Nessuna disparità con gli altri figli di scuola. Era la "signora maestra" anche per Domenico che a casa era un allievo come gli altri.

Umile e appassionata non ha mai raccolto le sue poesie in un libro, poesie che con semplicità sanno arrivare dritto al cuore di ogni lettore.

Nel 2011 Antonietta Castelli vince il primo concorso nazionale di poesia "Maria La Spisa" organizzato dalla 'Fidapa di Cefalù' con la poesia "Droga, che male!" per diffondere la sofferenza per la perdizione dei giovani.

Nel 2015 Antonietta Castelli riceve il "Diploma d'Onore" per il 3° premio al Concorso Nazionale di Poesia, Vernacolo e Narrativa "Città di Cefalù- Serafina Bongiorno De Gaetani" promosso dalla FIDAPA.

Il 3 Giugno 2023 ha ricevuto il "Premio alla Cultura" per i suoi meriti culturali nell'8° Concorso Internazionale di Poesia e Narrativa Città di Cefalù 2022-2023.

Maestra di vita, la signora Antonietta Castelli è rappresentante della dolce cultura accompagnata dalla resilienza al femminile in terra siciliana.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI