Rischia l'estinzione ma ora ha 52 nuovi nati: gli scienziati salvano la lucertola delle Eolie
Tra le specie che a maggior rischio al mondo c’è questa piccola lucertola siciliana. Ma al Bioparco di Roma sono nati nuovi esemplari che ridanno speranza alla specie

La lucertola delle Eolie
Un tempo abitante dell’intera Sicilia, questa sventurata lucertola è stata scacciata dalla restante parte del territorio siciliano dalle altre specie che possiamo trovare comunemente nella nostra regione, come la Podarcis waglerianus e la Podarcis siculus.
Per tentare di salvaguardarla e prevenire l’estinzione, nel corso degli ultimi decenni diversi scienziati hanno cercato di far partire una campagna di conservazione, sebbene ciò si è dimostrato spesso difficile, per via del ridotto numero degli individui e il particolare territorio in cui essi sopravvivono.
Fortunatamente, qualche giorno fa, i gestori del Bioparco di Roma hanno comunicato che all’interno della loro struttura sono nati 52 piccoli giovani esemplari di questa specie, grazie al contributo degli esperti che stanno lavorando al progetto europeo Life Eolizard.
Questo progetto verte proprio nell’aumentare il numero di esemplari oggi presenti al mondo tramite un programma di conservazione in natura e in ambiente controllato, che prevede anche la nascita e l’allevamento di alcuni piccoli all’interno del Bioparco romano, che per queste lucertole ha costruito una vera e propria nursery.
Secondo i curatori di questo progetto Life, altre nascite avverranno a giorni, in quanto non tutte le uova presenti all’interno del Bioparco si sono ancora schiuse.
Per permettere ai nuovi nati di avere il migliore genoma possibile, prima di formare le coppie di genitori che avrebbero avuto il compito di fornire le uova, gli scienziati hanno selezionato alcuni adulti presenti nelle Eolie, tramite uno screening genetico. In tal modo hanno garantito la massima diversità genetica possibile per le future generazioni.
«Lo studio della lucertola delle Eolie non inizia con Life Eolizard, ma oltre dieci anni fa, quando è cominciato il monitoraggio della più importante popolazione di Podarcis raffonei sul promontorio di Capo Grosso a Vulcano» disse un paio di anni fa Daniele Salvi, professore presso l’Università degli Studi dell’Aquila, impegnato nel progetto, che per effettuare i tentativi di riproduzione ha necessitato il prelievo di alcune lucertole nelle Eolie.
Con la nascita di questi primi esemplari, gli scienziati sperano che il destino della specie possa presto cambiare in meglio, in particolare quando alcune di queste lucertole verranno riportate nel loro arcipelago nativo, per la campagna di ripopolamento.
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