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Sala vip con vista e un ponte per "toccare" il mare: l'aeroporto di Palermo cambia look

La società di gestione dello scalo Falcone Borsellino è pronta ad investire 70 milioni per rimodernare interamente l'aeroporto: ecco le chicche previste nei progetti

  • 20 agosto 2020

L'indicazione autostradale dell'aeroporto di Palermo

Un aeroporto chiamato desiderio che a quanto pare, nonostante il Covid e un crollo verticale dei passeggeri, sta - scusando la metafora voluta – riprendendo il volo. Un rilancio che riparte da un dato: 70 milioni di euro.

Tanta è la cifra che promette di investire l’amministratore delegato di Gesap Giovanni Scalia nei prossimi 4 anni per rilanciare il Falcone e Borsellino, tra gli le aerostazioni di scalo e partenza pre-coronavirus più affollati d’Italia. In 7 anni, infatti, ben tre milioni di passeggeri in più sono passati dallo scalo palermitano, che sembra non avere nulla da invidiare a Roma e Milano.

E in un aeroporto che ha visto i suoi voli crollare in piena pandemia del 90 per cento, la luce infondo al tunnel sembra arrivare non solo grazie al fatto che la caduta a luglio si è arrestata al 58 per cento – tenendo conto che nel resto d’Europa è ancora all’80 è quasi un miracolo – ma anche da nuove idee che rivoluzioneranno strutturalmente la concezione di aeroporto stesso, inteso non come luogo dove partire, arrivare o recuperare gli amici o i parenti, ma anche posto ricco di servizi e da vivere.
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Anzitutto si continuano i lavori che sono già in corso. Quindi «proseguono i lavori del terminal – dice Scalia – che stiamo totalmente ristrutturando in una logica dei servizi e dell’innovazione. Nel 2022 si concluderanno i primi 40 milioni di lavori, interamente coperti con fondo Gesap e con il supporto da parte delle banche».

E cosa ci sarà di nuovo? «Una aerostazione – continua Scalia - molto più larga e con molti più servizi per i passeggeri dove aumenteranno il numero dei ristoranti e i numeri dei servizi retail (nella sostanza i negozi n.d.r.). Aumenteranno le aree controlli e di sicurezza. Vi sarà una fantastica nuova sala vip con vista sul mare. Il tutto rientra su una nuova logica di piano servizi basati sulla innovazione dell’aeroporto e sostenibilità ambientale».

Ed ecco la chicca di Scalia: «Vi sarà un ponte che collegherà l’aerostazione con il mare. La parte prospicente con il mare diventerà un parco a mare che potrà essere utilizzato dai passeggeri o dai familiari in attesa».

A tutto questo si somma un albergo per chi farà scalo a Palermo e deve ripartire nella mattinata, così come una grande sala vip affacciata sul mare.

Sul fronte merci, spazio a un nuovo terminal cargo, che sorgerà al posto della vecchia aerostazione. In arrivo anche le colonnine per la ricarica delle auto elettriche e i pannelli fotovoltaici. Il tutto nell’attesa del nuovo volo diretto per New York, che solo la pandemia ha bloccato.

Insomma, dimenticatevi quell’aeroporto dalla struttura un po’ “sfigatella” che chi è nato prima del Duemila ha conosciuto piccolo – anche se con un pregevole design vintage - e poco funzionale. Sta per rinascere un aeroporto tutto colorato e nuovo. E con il nome di due eroi a renderlo speciale.
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