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Se in auto resti bloccato, a piedi è peggio: appello per un semaforo a Sant'Erasmo

Dopo il caso del pedone travolto in via Ponte di Mare, i residenti chiedono provvedimenti urgenti per garantire più sicurezza e nuove strisce pedonali

Anna Sampino
Giornalista
  • 19 maggio 2025

L'incrocio tra il Foro Italico e Via Ponte di Mare, a Palermo (foto Google)

È uno dei tratti più trafficati, ma soprattutto pericolosi della città. Chi vive a Palermo lo sa. Stiamo parlando di Sant'Erasmo. L'area è quella che, in prossimità del Foro Italico, va da piazza Tumminello a via Ponte di Mare.

Un ampio incrocio che mette in collegamento almeno tre zone della città: tra Foro Italico, zona Corso dei Mille e via Messina Marine. Qui è facile restare bloccati in uno dei tanti ingorghi infernali che puntualmente si formano. Ma non è solo una questione di traffico.

Anzi. È soprattutto un problema di sicurezza.

Se percorrere l'incrocio in auto richiede parecchia attenzione e cautela (che purtroppo non sempre gli automobilisti hanno), dato il flusso di veicoli che provengono da più direzioni (spesso anche a velocità sostenuta); per i pedoni è pure peggio.

Tra auto e moto che sfrecciano, strisce pedonali sbiadite che si vedono poco o per nulla, soprattutto nelle ore serali, attraversare la strada è un vero e proprio pericolo, soprattutto per chi vive o lavora lì.

«Voglio ricordare che circa due anni fa, un residente di via Ponte Di Mare ha perso la vita travolto mentre si recava a buttare la spazzatura, in pieno giorno - dice Giuseppe Federico, presidente della Seconda Circoscrizione - Senza contare i numerosi incidenti che avvengono quasi quotidianamente, coinvolgendo auto e moto».

I residenti della zona da anni chiedono l'installazione di un semaforo, quanto meno pedonale, e il rifacimento delle strisce pedonali magari con segnali luminosi che possano rendere l'attraversamento più sicuro.

Dopo le tante segnalazioni fatte dai cittadini del quartiere, il presidente della Seconda Circoscrizione ha presentato diverse richieste al Comune affinchè venissero presi provvedimenti per garantire la sicurezza a Sant'Erasmo. Primo fra tutti, l'installazione di un impianto semaforico pedonale a chiamata in via Ponte di Mare 91, intervento più urgente data la presenza di un condominio in cui vivono circa 80 famiglie.

La prima richiesta è stata presentata agli uffici comunali a novembre 2024. «Si richiede, con cortese urgenza - si legge nel testo -, l'installazione di un semaforo in via ponte di Mare - Molo Sant'Erasmo per garantire l'attraversamento in sicurezza dei pedoni. Contestualmente di chiede di inserire anche le strisce pedonali per segnalare l'attraversamento».

A questa sono seguiti diversi solleciti. «Considerato che l'Ufficio Mobilità del Comune di Palermo, a seguito delle mie numerose richieste - spiega Giuseppe Federico - ha comunicato l’impossibilità di realizzarlo, non per ragioni tecniche, ma per mancanza di fondi, ritengo doveroso sottolineare quanto questo problema incida sulla sicurezza e sulla vita delle persone. Nel frattempo, ci dobbiamo accontentare di strisce pedonali e segnali luminosi».

Interventi che il presidente della Seconda circoscrizione richiede ufficialmente con un nuovo documento presentato lo scorso 13 maggio.

«In attesa di una risposta concreta, riceviamo un parere dell'assessorato delle Infrastrutture - Ufficio Motorizzazione che attesta la necessità di un semaforo a Sant'Erasmo. A questo punto ho così deciso di scrivere una lettera direttamente al sindaco di Palermo Roberto Lagalla.

Ricordo - conclude Federico - che nell'area del Molo sorgerà un'area con nuovi 120 posti barca, quindi nuovi potenziali pedoni e maggiori rischi. Ci chiediamo dobbiamo per forza aspettare che ci sia un secondo morto per fare qualcosa o si decide di intervenire prima?».

Sulla vicenda è intervenuto direttamente il sindaco Roberto Lagalla che in una nota inviata all'Ufficio Traffico sollecita gli uffici a occuparsi "urgentemente" della richiesta presentata da Federico, «fornendo informazioni conclusive in ordine alla fattibilità tecnica e amministrativa della procedura».
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