ITINERARI E LUOGHI
Se ti perdi tra i suoi vicoli scopri tesori: sei in Sicilia, dove la Madonna salva dai pericoli
È una delle più antiche città dell'Isola, si trova in prossimità della sorgente di un fiume e su tre colli. Un luogo dove sacro e leggenda si mescolano, che ispirò Verga

Vizzini
Le prime notizie certe risalgono alla tarda età del bronzo, come testimoniano i reperti rinvenuti nella Contrada Tre Canali, oggi custoditi presso il Museo Paolo Orsi di Siracusa. Dopo i Greci e i Romani, fu dominata dai Bizantini e poi dagli Arabi.
Vizzini racchiude al suo interno una storia lunga e intrigante, è stata l’ambientazione privilegiata di molte novelle e romanzi del grande scrittore siciliano Giovanni Verga, che proveniva da una famiglia di origini vizzinese.
Oltre alla cultura e all’arte si conservano “cunti” e leggende che si mescolano al mistico e al sacro.
Vizzini conserva ancora integra la costituzione originaria del suo centro storico, cosa che le conferisce un particolare fascino. Proprio per questo motivo, i turisti e i visitatori non si limitano a visitare le vie principali ma si perdono tra i vicoli del paese, tra scalinate e salite, in modo che Vizzini, passo dopo passo, si sveli ai loro occhi.
Intorno alla centrale Piazza Umberto I si affacciano il Palazzo Verga e il Palazzo Municipale, di fianco al quale si erge la Salita Marineo, una lunga scalinata decorata, sulle alzate, da maioliche a motivi geometrici e floreali, con al centro di ognuna un medaglione con scorci di palazzi vizzinesi.
Maestosa è la Chiesa Madre, intitolata a San Gregorio, nelle vicinanze si erge la Basilica di San Vito sotto il titolo di Spirito Santo.
Particolare attenzione cattura il Santuario della Madonna Liberatrice dei Pericoli, un luogo di profonda spiritualità e tradizione popolare. Secondo la tradizione orale, durante le persecuzioni, i cristiani si nascondevano all’interno di una grotta per pregare e salvarsi dai mali dei persecutori.
Nella grotta in questione, per volere del primo Vescovo di Siracusa, venne dipinta l’immagine della Madonna che tiene sul grembo un Bambino benedicente. La grotta divenne una Chiesa, l’affresco sulla pietra venne copiato e dipinto su tela da Giovanni Bonino, detto il Romano, per salvarlo dalle incurie del tempo.
La leggenda racconta di una giovane donna che, accusata di adulterio dal marito, venne pugnalata dallo stesso. La donna non vagò per il paese alla ricerca di aiuto, non andò da un medico ma si rifugiò nel santuario chiedendo alla Madonna di salvarla.
Si narra che il miracolo avvenne, il pugnale venne estratto e le ferite sanarono velocemente, così la donna fu salva e liberata dal pericolo di morte.
Tra le mura di questo edificio sacro si conserva non solo la devozione di un intero paese, ma anche una leggenda commovente che ha attraversato i secoli: quella di una donna miracolata dalla Vergine in un santuario dedicato alla Madonna Liberatrice dai Pericoli.
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