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Sembrano squali, se li incontri non scappare: dove vedere in Sicilia i "principi del mare"

Sono molto difficili d’avvistare e seppur sono presenti al largo della Sicilia, i nostri mari non sono quelli in cui solitamente si vengono a trovare. Le specie presenti

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 5 luglio 2023

Solitamente li troviamo a nuotare vicino alle prue delle navi o dei traghetti, intenti a giocare con il flusso delle onde. Sempre più spesso è però possibile trovarli anche a largo delle nostre aree marine protette, intente a rimpinzarsi di pesce. La sfortuna però vuole che a seguito di frequenti incidenti li possiamo anche trovare spiaggiati mentre ci avviciniamo ai nostri lidi preferiti.

Sono i delfini, probabilmente la tipologia di mammiferi marini più apprezzati da grandi e piccini che è possibile riscontrare in natura.

La Sicilia, essendo un’isola collocata al centro di un mare interno, è una regione in cui è possibile frequentemente trovarne degli esemplari, quando ci immergiamo sotto la superficie del mare.

Per quanto però siamo numerosi questi animali e la Sicilia presenti un grande numero di isole minori, dove è possibile incrociarli, i delfini risultano essere sempre più in pericolo, per colpa del cattivo comportamento dell’uomo.
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In questo caso non si parla solo di surriscaldamento climatico, ma anche di come il nostro approccio al mare sia ormai da parecchio tempo sbagliato, con milioni di tonnellate di rifiuti e di reti abbandonate al loro destino, fra i flutti vorticosi del Mediterraneo.

Quando tuttavia ci troviamo sopra un traghetto e sentiamo per la prima volta il "canto" di questi animali, magari vedendoli mentre saltano poco lontano dalle navi, con fare giocoso, è normale chiedersi quanti sono questi "principi del mare", come solevano definire alcuni in passato, e quali tipologie sono presenti al largo della nostra isola. In generale la ricerca è riuscita a classificare circa 40 specie di delfini, sparsi in tutto il mondo.

Il Mediterraneo ne presenta però molti di meno, quasi tutti indicatori di buona qualità delle acque, di buona pescosità del mare e della presenza di un complicato ecosistema, sotto la superficie.

Probabilmente la specie più conosciuta e famosa, che riempie da sola l’intero immaginario collettivo, è il delfino comune (Delphinus delphis), che con il suo muso lungo e le sue dimensioni contenute – circa 1,8 metri – rappresenta probabilmente la specie a cui siamo più comunemente abituati, poiché è quella maggiormente presente nei cartoni, nei documentari, negli aquari e persino nelle pubblicità delle caramelle.

Questa specie è anche nota per essere la più frequente nei nostri mari e per rimanere spesso intrappolata all’interno delle reti dei pescatori, da cui cerca di liberarsi tirandone le maglie.

Il tursiope (Tursiops trucantus) è invece un’altra specie abbastanza comune di delfini, che seppur può raggiungere una lunghezza media di circa 2,5 m, rappresenta anche una delle specie di delfini più grossi che abbiamo nel Mediterraneo, potendo infatti raggiungere i 4 m di lunghezza.

Per via della competizione con le altre specie di delfini e con i pescatori, questa specie è molto più rara in Sicilia, ma è molto apprezzata dai biologi marini come dalle persone comune per le sue tonalità grigie perlacee, tanto che Flipper – il noto delfino dei film e delle serie tv – era proprio un tursiope.

Una specie molto diversa e che invece pochi conoscono è lo zifo (Ziphius cavirostris).

È un'altra forma di odontoceto che possiede però maggiori dimensioni, visto che può arrivare finanche ai 9 metri. Ha la pinna dorsale – quella che emerge dall’acque tipo pinna da squalo – posta più indietro, rispetto alla metà del corpo, e forma famiglie molto numerose, con circa 30 esemplari.

Questi di solito rimangono al livello della superficie anche oltre 10 minuti, vicino alle imbarcazioni, per poi scendere e rimanere in apnea per anche 30 minuti, durante le loro migrazioni. Sono visibili nel lato occidentale del Mediterraneo e della nostra isola.

I grampi (Grampus griseus) e i globicefali (Globicephala melaena) sono invece altre due specie di delfini che è possibile vedere tra le acque del Tirreno e del Canale di Sicilia, ma che risultano essere dei visitatori randomici, degli ospiti casuali in pratica per i nostri mari.

Hanno una lunghezza massima di 5 metri e i globicefali sono noti per avere un melone -la parte terminale della testa – più sferica delle altre specie.

Questo perché lì risiedono gli organi di eco localizzazione e di vocalizzazione di questi animali. La specie invece di delfino più piccola che è possibile incontrare nei nostri mari è la modestissima per dimensioni focena (Phocoena phocoena), che in media raggiunge la lunghezza massima di 1,5 m da adulta e che presenta un capo schiacciato, molto più corto rispetto agli altri delfini.

D’altronde nel Mediterraneo le uniche specie di delfini che presentano "il muso a collo di bottiglia" sono lo zifo, il tursiope e il delfino comune, ma qualora vi stesse trovando davanti a una focena rallegratevi.

Sono molto difficili d’avvistare e seppur sono presenti al largo della Sicilia, i nostri mari non sono quelli in cui solitamente si vengono a trovare.

Essi infatti prediligono di gran lunga le acque fredde del Mar Nero e del Nord Europa. Rarissime invece sono le temibili orche (Orcinus orca), che seppur molti ritengono delle balene in realtà rappresentano la specie più grande di delfino conosciuta.

Esse infatti sono delfini tipici dell’oceano e si spingono raramente al di là di Gibilterra. Ultimamente tuttavia se ne è fatto un gran parlare, perché hanno cominciato ad attaccare le imbarcazioni proprio al largo della costa spagnola, inducendo il panico fra i bagnanti.

Difficilmente però potranno spingersi fino in Sicilia. Loro amano infatti le acque fredde dell’Atlantico e le nostre sono per altro anche fin troppo affollate, per loro.
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