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Sferracavallo "ferita" chiede ascolto: "La borgata non deve piegarsi alla paura"

Non c’è pace e nella borgata marinara i commercianti continuano a ricevere intimidazioni: vi raccontiamo dei recenti episodi che preoccupano Sferracavallo

  • 2 dicembre 2025

Sferracavallo

Una borgata tanto bella quanto provata. Non c’è pace a Sferracavallo. Era la fine di settembre quando una rissa, nel corso della festa dei Santi Cosma e Damiano, fece cadere nella paura gli abitanti. Arrivano nuovi (e differenti) tristi episodi.

Alcuni giorni fa, alcuni esercizi commerciali della borgata, che hanno trovato, davanti alle loro saracinesche, bottiglie contenenti liquido infiammabile e un biglietto intimidatorio recante la scritta “5000 euro”. Sui fatti sono in corso le indagini da parte dell'autorità giudiziaria, poiché non si sa se quanto accaduto a Sferracavallo sia collegato all’incendio che ha distrutto 11 imbarcazioni custodite nel rimessaggio della "Icon Marine Srl" nella notte tra domenica 23 e lunedì 24 novembre.

I locali presi di mira (almeno quelli noti) sono “Grecale”, “Delfino”, “Temptation” , “Bar del Golfo” e una tabaccheria in piazza. Proseguono le indagini grazie anche alla presenza delle telecamere di videosorveglianza degli esercizi commerciali, che hanno ripreso delle figure incappucciate: ecco perché a Sferracavallo c’è anche chi chiede un potenziamento della videosorveglianza lungo le vie cittadine.

La lista delle attività prese di mira sembra però più lunga. Un esercente di Sferracavallo, infatti, ha consegnato alle autorità competenti un biglietto trovato per terra, possibilmente lasciato dai presunti estorsori, nel quale erano elencate altre attività commerciali di Tommaso Natale finite nel mirino. Nel dettaglio, una gelateria e un supermercato.

Adesso la borgata, ormai scossa, chiede maggiori controlli e presenza capillare delle forze dell’Ordine: «Abbiamo incontrato tutti i commercianti che hanno ricevuto richieste di racket, circa 10 - fa sapere il consigliere del M5s della VII circoscrizione Simone Aiello -. Non è la prima volta che accade purtroppo, ma lo è in queste modalità. Chiederemo un presidio che a Sferracavallo, attualmente, non c’è. Non ci sono abbastanza forze dell’ordine che presidiano la zona.

Vorremmo che si interlaccino tutte le telecamere. In piazza ci sono, ma evidentemente sono spente dal momento che quelle che hanno ripreso i malfattori appartengono ai locali. Chiediamo, quindi, che si attivi la control room nella borgata e che aumenti il controllo con le volanti delle forze dell’ordine».

Ma la seduta richiesta da Aiello e Galioto non è stata approvata: «Di fronte a tali atti, insieme a tutti i componenti del Consiglio circoscrizionale - scrivono congiuntamente i consiglieri del Movimento 5 Stelle della VII Circoscrizione, Simone Aiello e Giovanni Galioto - avevamo richiesto l’autorizzazione per svolgere una seduta consiliare straordinaria nella piazza di Sferracavallo, con l’obiettivo di manifestare solidarietà agli esercenti colpiti, ascoltare i cittadini e portare l’istituzione sul territorio, proprio dove oggi la paura rischia di prevalere sulla fiducia.

Tuttavia, il Segretario Generale del Comune di Palermo Liotta, ha espresso parere negativo, ritenendo che lo svolgimento della seduta al di fuori della sede istituzionale comporti “profili di criticità sul versante amministrativo”.

Esprimiamo fermo dissenso nei confronti di tale decisione, giudicandola inopportuna e sintomo di un approccio burocratico che frena la politica di prossimità e la partecipazione civica. In un momento in cui la borgata di Sferracavallo vive paura e tensione, riteniamo che fosse doveroso portare le istituzioni in piazza, tra la gente, per dare un segnale concreto di presenza e solidarietà. La burocrazia non può essere un ostacolo quando è in gioco la coesione sociale e la fiducia dei cittadini nello Stato.

Ribadiamo la necessità di una reazione ferma, unitaria e immediata contro ogni forma di intimidazione e violenza, invitando tutte le istituzioni, le forze dell’ordine e la cittadinanza a fare fronte comune per difendere la legalità, il lavoro e la dignità di un territorio che non deve piegarsi alla paura. Sferracavallo deve reagire compatta. Serve un impegno corale per la sicurezza, per il sostegno agli operatori economici onesti e per restituire serenità a una comunità laboriosa e accogliente, da sempre simbolo di vita marinara e di solidarietà».

«Condivido la scelta del consiglio della VII Circoscrizione di svolgere una seduta straordinaria nella piazza di Sferracavallo, con l’obiettivo di manifestare solidarietà agli esercenti colpiti, ascoltare i cittadini e portare l’istituzione sul territorio, proprio dove oggi la paura rischia di prevalere sulla fiducia - dice il consigliere Ottavio Zacco, presidente della VI commissione consiliare -. Pur comprendendo il parere negativo espresso dal Segretario Generale del Comune di Palermo, dott. Liotta, che ha ritenuto lo svolgimento della seduta al di fuori della sede istituzionale non conforme al regolamento (e occorre modificare il regolamento), chiedo al presidente del Consiglio comunale, Giulio Tantillo, di organizzare un Consiglio comunale straordinario a Sferracavallo, insieme al Consiglio della VII Circoscrizione, affinché le istituzioni possano essere fisicamente accanto alla cittadinanza in un momento in cui la borgata vive paura e tensione.

Sferracavallo deve reagire compatta - conclude Zacco -. Serve un impegno corale per la sicurezza, il sostegno agli operatori economici onesti e il ripristino della serenità in una comunità laboriosa e accogliente, da sempre simbolo di vita marinara e solidarietà».

«Il Consiglio della VII Circoscrizione – dichiara Giuseppe Fiore presidente della VII Circoscrizione - ha ritenuto doveroso manifestare la propria solidarietà recandosi personalmente presso gli operatori commerciali di Sferracavallo, vittime di atti intimidatori perpetrati nei giorni scorsi.

Con questa presenza fisica, abbiamo voluto dimostrare vicinanza concreta a donne e uomini che con sacrificio e dedizione, ogni giorno portano avanti il proprio lavoro, contribuendo alla vita economica e sociale della comunità. Ribadiamo con forza che tali operatori devono essere tutelati dalle istituzioni e che nessun atto intimidatorio potrà mai minare il diritto di lavorare in sicurezza e serenità. Esprimiamo quindi piena solidarietà e sostegno agli operatori commerciali di Sferracavallo, assicurando l’impegno costante delle istituzioni a difesa della legalità e della dignità del lavoro».

Una borgata impaurita per quanto accaduto e che, adesso, chiede maggiori attenzioni: «È stata una butta sorpresa avere appreso di questa triste vicenda – commenta il parroco Don Francesco Di Pasquale -. È evidente che la Magistratura e le forze dell’ordine faranno le loro indagini per potere capire la natura di questa vicenda. Mi meraviglia questo gesto così spavaldo.

Pochi mesi fa, la Festa dei Santi Medici ha avuto un’altra triste vicenda che ci ha lasciato tutti addolorati e feriti. Certo, tutti i fatti che accadono dentro la città, nelle periferie e nella borgata lasciano sempre un segno. Forse le cose che accadono hanno comunque un filo conduttore che tiene tutto. C’è un disagio forte nella nostra città che si vive. Un senso di smarrimento, abbandono.

Abbiamo fatto notare, durante la festa dei Medici, che se ci fosse stata una maggiore presenza delle forze dell’ordine, quel fatto sarebbe stato isolato sul nascere. Ci sono tante cose che accadono in città e questo ci fa capire che tutte le realtà, le istituzioni civili, religiose, militari, scuole, associazioni, parrocchie, oratori, debbano lavorare insieme per combattere questa mentalità mafiosa che, spesso, cresce in alcuni ambienti.

Piena solidarietà a tutti i commercianti attaccati da questo vile messaggio. Ci auguriamo che si faccia luce. E questo è solo compito delle forze dell’ordine. Noi tutti dobbiamo stringerci attorno a chi lavora onestamente e dà lavoro a tanti della borgata. L’arcivescovo più volte qui ha detto con molta franchezza ed estrema libertà, i mali che affliggono la nostra società, sottolineando che non esistono delle periferie. Spesso le costruiamo noi. Tutto può essere al centro se non viene abbandonato da nessuno».
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