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A Sferracavallo come in un film (da paura): "Gente a terra e case offerte come riparo"

Il racconto di chi era presente nella "notte di follia" nella borgata palermitana. Le urla, la folla in fuga e poi quell'allarme: "Sparano, sparano. Sembrava di essere in un film"

  • 29 settembre 2025

La processione a Sferracavallo per la festa dei santi patroni Cosma e Damiano

Notte di follia e paura a Palermo. Quella che doveva essere la ricorrenza più sentita da parte della borgata marinara di Sferracavallo, i festeggiamenti in onore dei Santi Cosma e Damiano, si è trasformata in rissa. Attimi di terrore. All'inizio si era parlato di uno scontro fra due gruppi: uno dello Zen e l'altro della Marinella. Proprio in quest’ultimo quartiere, poco dopo quanto accaduto, a Sferracavallo, sarebbero stati esplosi dei colpi contro la saracinesca di una macelleria.

Nelle ultime ore è emerso invece il racconto di un testimone che parla di una lite fra il gestore di un bar e un gruppo di clienti per un conto non pagato. Lite che sarebbe poi sfociata nella violenta rissa, dove oltre a pugni e spintoni si sarebbero esplosi anche alcuni colpi di pistola. La dinamica è ancora poco chiara. Sull'episodio indaga la squadra mobile.

Quello che è certo che i fatti, nella borgata marinara, sono accaduti intorno all’una di notte, quando i festeggiamenti stavano per concludersi nel momento in cui la vara stava per arrivare in Chiesa, in piazza, vicino alle giostre per i bambini. Un lieto fine rovinato: è saltata anche la ballata, tipico finale che accompagna i santi.

Altra cosa certa è che adesso, i residenti non si sentono più al sicuro e chiedono maggiori controlli. Le scene che hanno visto sono da film: gente impaurita che si è gettata per terra, cercando di ripararsi, dietro le auto posteggiate, da eventuali colpi d’arma da fuoco, chi ha avuto crisi di panico. La solidarietà dei residenti, che hanno aperto le loro case per accogliere la folla che scappava impaurita.

Le urla che, ancora oggi, rimbombano nelle orecchie dei residenti: «Sparano! – hanno sentito -. Scappate, hanno preso i coltelli». E c’è anche chi teme per stasera, quando, sempre in occasione dei festeggiamenti, sono previsti i fuochi d’artificio. Una borgata che, adesso, è divisa tra chi vorrebbe assistere ai giochi pirotecnici e chi, invece, no.

«La processione, da sempre molto sentita, si è svolta regolarmente – racconta Giovanni Scalici, residente di Sferracavallo -. Al momento dell’entrata dei Santi in chiesa, però, purtroppo, si sono verificati episodi spiacevoli. Una presunta sparatoria nella zona delle giostre, nella piazza di Sferracavallo, una rissa: abbiamo visto tanti adulti e bambini scappare. Scene che non vorremmo mai vedere e, per la prima volta nella storia, si è verificata una cosa mai accaduta prima: la mancata ballata dei Santi Cosma e Damiano che avviene, solitamente, all’entrata della Chiesa. Una festa conclusa in maniera molto triste. Siamo dispiaciuti e sconvolti per quanto successo».

Alcuni residenti lamentano la scarsa presenza di forze dell’ordine al momento dei festeggiamenti: «C’erano anche pochi agenti di polizia municipale – prosegue Scalici -. Chiediamo una maggiore presenza in vista anche del prossimo anno per evitare quanto accaduto ieri. Questa sera, inoltre, si svolgeranno anche i fuochi d’artificio. Verranno tante persone provenienti da ogni parte della città. Noi abbiamo paura che si possano verificare altri episodi di violenza».

Drammatico il racconto di un’altra residente della borgata, ancora scossa: «Ieri, come tutti i cittadini di Sferracavallo, ho partecipato alle celebrazioni per i nostri santi – spiega Katia Maria Anello -. Mi trovavo in piazza quando si sono verificati questi spiacevoli eventi. Premetto che questa festa da noi è molto sentita. Tante famiglie si riuniscono proprio in occasione della processione, si rivedono amici d’infanzia, compagni di scuola. Chi lavora fuori città o dall’Isola, prende le ferie proprio per essere presente.

Una borgata che si riempie, soprattutto, la domenica della festa. Ieri sera, però, è accaduto qualcosa che non si era mai verificato. Era circa l’una di notte, eravamo vicino alla Chiesa, e io, con la mia famiglia, ho deciso di posizionarmi per vedere l’entrata dei santi: un momento incredibile che, in genere, giunge al culmine con una particolare ballata. Mentre eravamo lì, sentiamo salire uno strano vociare e vediamo correre, tornando indietro dalla piazza, tantissime persone, terrorizzate dicendo "Scappate, scappate si stanno picchiando!"».

Non siamo corsi via immediatamente perché volevamo capire quanto fosse grave la situazione. Ma continuavano a venire via persone, correndo. Abbiamo deciso, allora, di essere trascinati dalla corrente per evitare di rimanere investiti dalla folla. Sentivamo urlare: “Si sono accoltellati, andate via”. Da una strada vicino al mare, vediamo arrivare altre persone. Abbiamo incontrato un ragazzo della banda che scappava dicendo “Sparano, sparano”. Un fuggi fuggi nel panico. Un momento di festa rovinato.

Sui marciapiedi – prosegue Katia Anello - incontravamo persone stese per terra, che si proteggevano dietro le auto per paura che arrivassero eventuali spari. Saliamo la strada, e troviamo un signore che stava facendo coraggio, a terra, a una signora e ad una bimba che avevano delle crisi di panico e pianto. Da lì la solidarietà dei residenti che accoglievano, in casa, le persone impaurite. Dovevamo capire da quale parte scappare e avevamo il pensiero di sapere dove fossero i nostri amici e parenti. La rabbia che saliva insieme alla paura non si può descrivere. La fine della processione è stata rovinata. Non sono tranquilla nemmeno adesso. Stasera, inoltre, ci saranno i giochi d’artificio e non so come la Questura intenda gestire la cosa. Deciderò dove andare a vederli, guardando anche ad eventuali vie di fuga. Non è più un momento di festa. Guardando i Santi, era come se vedessi in loro anche tanta tristezza, quella che sta accomunando tutti noi oggi».

«Siamo profondamente addolorati e scossi per quello che è successo – racconta don Francesco Di Pasquale, parroco della borgata di Sferracavallo -. La Festa viene preparata, ogni anno, nei minimi dettagli. Mancava poco meno di mezz’ora alla fine dei festeggiamenti della domenica sera per la ballata finale e l’entrata in Chiesa: il momento più bello, dove la gente ricorda i propri cari. Purtroppo, ritengo che bisogna avere maggiore attenzione per la borgata, soprattutto durante la festa che richiama tanta gente. Ci vuole maggiore controllo. Speriamo che questo momento di tensione serva un po’ a tutti per capire quanto è importante l’educazione, la trasmissione dei valori, la collaborazione tra le istituzioni. I nostri santi sono sempre attenti alle nostre richieste e necessità. Anche quest’anno hanno fatto un miracolo: la guarigione di un bambino da un brutto male, e ciò ci dona la spinta a continuare a invocarli come sempre».
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