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Spostarsi insieme per sentirsi più sicure a Palermo: c'è l'app (gratuita) "BeKind"

È sera, torni a casa dopo l'università o raggiungi un locale a Palermo e sai che c'è un gruppo di ragazze che percorre il tuo stesso tragitto con te: ecco la nuova app

Alice Marchese
Giornalista
  • 14 maggio 2025

L'applicazione "BeKind" per camminare sicure a Palermo

È sera: devi tornare a casa dopo l'università o raggiungere il locale in pieno centro a Palermo, ma sai che c'è un gruppo di ragazze che insieme a te percorrerà il tuo stesso tragitto.

Adesso si può, grazie a BeKind, l'applicazione gratuita uscita il 5 maggio e progettata da Giorgia Badalucco, Giovanna Scarpisi e Gianluca Bisconti, tutti e tre studenti di Ingegneria gestionale di 21 anni.

Solitamente se si è da sole, la prima soluzione è quella di chiamare qualcuno. Ma può accadere di aver paura persino di prendere il telefono, non è sempre rassicurante.

«L'idea è nata quando un annetto fa una nostra amica che si trovava a Roma, ci chiama piangendo perché è stata seguita da due uomini - racconta Giorgia Badalucco a Balarm - .

Ci siamo sentiti spaventati, ma anche impreparati. Quasi spontaneamente ci siamo chiesti "Ma come possiamo aiutarla?". Da lì abbiamo cercato di trovare una soluzione utile e rassicurante per chiunque subisca tutto questo.

In quel momento abbiamo pensato a un'applicazione che possa far incontrare le ragazze e farle sentire più al sicuro.

L'idea è: "Se devo fare il solito percorso per andare all'università, nel solito locale la sera, posso trovare altre ragazze con cui fare il tragitto insieme".

Da questa esigenza, abbiamo lanciato "BeKind"».

Nei mesi scorsi il progetto è stato candidato alla prima edizione di “Amazon Supply Chain & Technology Incubator”, il bootcamp per aspiranti startupper e imprenditori residenti nelle regioni meridionali e il team vince il premio di 10mila euro.

«È un'applicazione volta a migliorare la sicurezza - continua Giorgia -. Partiamo da Palermo, prima verifichiamo se è la soluzione idonea.

A differenza delle altre proposte, per la prima volta abbiamo spostato l'attenzione "dall'online all'offline".

Di solito si chiede aiuto tramite videochiamata o chiamata, ma non sempre va bene perché si è comunque a distanza.

Noi vogliamo creare una community fisica con cui ci si sposta insieme. La libertà deve essere un diritto e non ci si può sentire incatenati nella propria città».

Anche grazie a un viaggio, le co-founder hanno capito l'importanza di stare in compagnia: «Ricordo ancora quando io e Giovanna eravamo a Bologna e - continua Gioia - camminando in gruppo sentivamo di poter andare ovunque».

L'app funziona molto intuitivamente: si inserisce la partenza, la destinazione, si sceglie il mezzo (che tu sia a piedi o prenda i mezzi pubblici). Automaticamente l'applicazione genera il tuo annuncio così che tutte lo vedano.

«Accettiamo nella piattaforma solo donne la cui identità è certificata. Confermiamo i profili, ma è opportuno che venga inserito il documento d'identità.

Senza il documento, non accettiamo nessuno».

L'applicazione ovviamente è in fase di sviluppo, manca la mappa, ma le idee in cantiere sono tantissime.

«Abbiamo voluto iniziare con qualcosa di molto semplice - precisa Giorgia -. Questi tragitti vengono pianificati prima. Se so che domani finisco all'università e sono da sola, oggi o domattina inserisco il mio tragitto per trovare compagnia.

È davvero triste sapere che ci sono tantissime ragazze fuorisede che vivono in zone molto vicine al centro, ma che nel weekend non escono per paura».

BeKind in inglese significa "Sii gentile" e il nome ovviamente non è stato scelto a caso: «È nato molto spontaneamente. Quando abbiamo fatto il bootcamp non avevamo il nome, ma l'application (la domanda per registrarsi al concorso, ndr) lo richiedeva.

Il nostro motto è "Safety starts with your kindness", significa "La sicurezza inizia dalla tua gentilezza".

Abbiamo sempre voluto sottolineare il richiamo alla gentilezza e al bisogno di rassicurarci. Da lì, "Sii gentile".

Se iniziassimo tutti a esserlo, non ci sarebbe niente di tutto questo».

Sono tanti i progetti in futuro: «Ci piacerebbe inserire una chat nell'applicazione così da facilitare il dialogo e in un futuro vorremmo fare una sorta di "taxi rosa" così da accompagnare le ragazze anche nei paesini più lontani sempre nel Palermitano, ma ci dobbiamo lavorare su.

Il piano resta sempre quello - conclude Giorgia -. Non voglio dare alle ragazze la possibilità di chiamare al telefono più facilmente per chiedere aiuto. Vogliamo che non ci sia più il bisogno di chiamare e che ci si senta al sicuro».

È possibile scaricarla gratuitamente tramite questo link.
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