ITINERARI E LUOGHI
Spunta all'improvviso e sembra il paradiso: dov'è (in Sicilia) la spiaggia con un record
Qui mare e cielo si abbracciano e custodiscono un segreto da scoprire. La Pineta è il luogo ideale per vivere una giornata in simbiosi con l’ambiente circostante
La spiaggia della Pineta vista dalla Foce del Fiume Belice (foto di Salvatore Di Chiara)
Eccola spuntare all’improvviso a circa 10 minuti (a piedi) dallo Scalo di Bruca - l’ennesimo tratto di litoranea selinuntina: la Pineta.
Seppur di lunghezza "quasi" irrilevante (800 mt. circa), detiene un record interessante ai fini geografici. Difatti, rappresenta il confine del territorio castelvetranese con quello menfitano.
Finalmente con decreto n. 83 del 14/03/1984 la suddetta area - insieme agli “accrescimenti” - fu trasformata in Riserva Naturale Orientata.
La "carrareccia" d’ingresso può e potrebbe indurre alla massima attenzione e invece, i curiosi devono assolutamente lasciarsi istigare dal Mediterraneo, il mare della storia.
Parcheggiato il mezzo, l’animo trepidante è colto da un primo scorcio senza eguali: la vastità dei colori.
Mare e cielo si abbracciano, custodiscono un segreto da scoprire. È un tesoro tutto siciliano. L’obiettivo è scappare e sedersi tranquillamente in spiaggia, perché rappresenta il paradiso.
Sin da subito, grazie alla scalinata posta sulla collinetta. Basta “na scinnuta e n’acchianata” per assistere - impotenti - alla straordinaria forza selinuntina.
Lo sguardo è condizionato a tal punto da perdersi ripetutamente, senza un attimo di tregua. Ai colori citati si unisce il verde. Sì, proprio la natura ha fatto il suo corso. Dipingono un quadro, fotografano un’istantanea e regalano parte di una Sicilia da gustare. Sopportano (i colori) l’ingresso umano e formano “piccole architetture perfette".
E poi ci sono i confini, le distanze, le linee curve, semicurve e strane, geometricamente poco allineate. Proprio i confini agrigentini sono posti a uno schiocco di dita. Menfi, Sciacca, Rocca Nadore, Punta San Marco, nomi conosciuti e stimati.
La punta estrema a Ovest di Selinunte è protagonista indiscussa di un tuffo nelle acque limpide. Brilla il sole cocente.
La Pineta è la spiaggia della fauna, della flora e delle sembianze dorate. Non si può quantificare il tempo di “lu bagnu a mari”, non esiste orologio e impegno che tenga. È un ostacolo a dir poco desiderato.
La spiaggia è di tutti, per tutti, spariscono le distinzioni. La differenza si legge anche nei minimi dettagli, pochi elementi ma soddisfacenti.
Come si può essere infelici quando l’odore del mare, la sabbia sotto le dita, l’aria marina e un “filetto di vento” fondono le forze e calamitano i turisti in una direzione senza ritorno? Le parole di Irene Nemirovsky danno ragione anche ai mancati pensatori.
La Pineta è il luogo ideale per vivere una giornata in simbiosi con l’ambiente circostante. Che sia una passeggiata alla scoperta della natura, un salto in acqua o una giornata passata alla ricerca del massimo relax, le coste trapanesi rivelano e “concedono” tanti misteri. I contenuti storici parlano chiaro.
Di pirati, assalitori, battaglie, di vincenti e sconfitti. Fanno parte anche le grandi imbarcazioni alla ricerca di nuove conquiste.
Di tutto ciò rimane poco, tranne i testi scritti, la nostra immaginazione e il gusto di un nuovo tuffo per dimenticare la quotidianità.
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