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Tirate fuori fotocamere, guanti e cappelli: la neve è in arrivo sulle coste del Mediterraneo

Vivremo un repentino abbassamento delle temperature con venti in arrivo dal nord e bufere di neve anche a bassissima quota: l'inverno inizia a fare sul serio anche a sud

  • 3 gennaio 2019

Palermo con la neve: il teatro Massimo in una foto d'epoca

Tirate fuori sciarpe, guanti e cappelli di lana perché, in barba al riscaldamento globale, l’inverno inizia a fare sul serio.

Nelle prossime ore un afflusso di aria artica scivolerà lungo il bordo di un’ampia zona anticiclonica posizionata sulle Isole Britanniche invadendo il Mediterraneo centrale.

Vivremo dunque un vero e proprio repentino abbassamento delle temperature, con venti dai quadranti settentrionali e bufere di neve a bassissima quota.

Secondo il sito 3BMeteo, in Sicilia, la quota neve dovrebbe attestarsi tra i 100 ed i 500 metri sul livello del mare a seconda dei versanti.

Nel corso di venerdì inoltre pioggia mista a neve non è esclusa anche sulle città di Palermo e Messina, nel caso di fenomeni più intensi poi le nevicate potrebbero sconfinare fin sulle coste.

Del resto dati meteorologici, fotografie e testimonianze non lasciano spazio all’immaginazione: anche a Palermo, in inverno, può cadere la neve.
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A memoria d’uomo la più grande nevicata che colpì il capoluogo siciliano fu quella del 4 e 5 gennaio 1744, quando ben 52 cm di neve si accumularono per le strade della città.

La quantità di neve fu tale che, come si legge in uno scritto dell’epoca: “cadde per il peso della neve il coperticcio della Sacrestia del convento di S. Domenico; e da alcuni catusi delle case e de’ ferri del balcone pendeano i ghiacci ed arrivò sino a ghiacciare l’acqua nelle quartare…".

Uno scenario apocalittico ben inserito nel quadro di quella che è stata definita “la piccola età glaciale”, un periodo piuttosto freddo che il nostro Pianeta ha attraversato tra il XIV ed il XIX secolo e dovuto o ad una diminuzione dell’attività solare o a modifiche nella circolazione delle correnti marine o ancora all’immissione in atmosfera di grandi quantità di gas e ceneri vulcaniche.

E proprio la vivace attività vulcanica è ritenuta causa principale del cosiddetto “anno senza estate”, il 1816, anno caratterizzato da un generale abbassamento della temperatura media globale, con gelate e nevicate anche in piena estate su gran parte dell’emisfero boreale.

Principali responsabili di queste anomalie climatiche sono stati diversi vulcani che, tra il 1812 ed il 1815, in diverse parti del mondo, hanno eruttato enormi quantità di ceneri e gas. Il materiale eruttato, portato e disperso ad alta quota in atmosfera, ha schermato la radiazione solare, provocando un abbassamento della temperatura terrestre.

A Palermo non nevicò in estate, ma l’inverno 1815-1816 fu piuttosto severo, come dimostrano i dati dell’Osservatorio Astronomico: la neve cadde il 19 e 20 febbraio ed il 30 e 31 marzo.

Anche gli anni successivi videro i tetti della città imbiancarsi, in particolare il 9 gennaio 1817, il 15 febbraio 1819 ed il 5-6 gennaio 1825. Per trovare testimonianza di altri episodi nevosi, bisogna fare un salto in avanti nel tempo di circa 100 anni.

Nel 1929, un’eccezionale ondata di freddo interessò tutta Europa, portando anche in Italia freddo e neve. Tra l’11 ed il 14 febbraio di quell’anno, diverse nevicate colpirono la città di Palermo, famoso ormai uno scatto che ritrae il Teatro Massimo innevato e le sue palme piegate dal peso della dama bianca.

La neve tornò a visitare il capoluogo siciliano tra il 4 ed il 5 marzo 1949: tra 3 e 5 i centimetri accumulati, mentre l’Osservatorio registrò una temperatura minima (record per il mese) di zero gradi centigradi.

Ma fu il 1956 a regalare una nevicata memorabile. La neve iniziò a cadere su Palermo la sera del 7 febbraio, continuando fino alla giornata dell’8. I fiocchi attecchirono in tutta la città, regalando un panorama piuttosto insolito a queste latitudini.

Proseguendo sulla linea del tempo, ad eccezione del 1962 (31 gennaio) e del 1963 (23-24 gennaio), gli anni successivi furono piuttosto avari di neve ed i palermitani dovettero aspettare fino al gennaio del 1981 quando, all’alba del 7 gennaio, i fiocchi iniziarono a cadere su tutta la città, depositandosi sui tetti, sulle strade, sulle macchine e sulle spiagge.

La temperatura minima registrata fu di -0.5ºC e diversi centimetri di neve ricoprirono la Conca d’Oro: Palermo sembrava una città alpina. L’evento durò poche ore ma fu seguito da qualche altra nevicata; sulle Madonie si registrarono accumuli record, con quasi 3 metri di neve a Piano Battaglia.

Una fotografia eccezionale era presente fino a pochi anni fa presso il Rifugio Marini, immortalato come un igloo, con una galleria scavata nella neve per raggiungerne l’ingresso.

Gli anni Ottanta regalarono ancora due brevi eventi nevosi, rispettivamente il 25 dicembre 1986 ed il 16 dicembre 1988, mentre bisognerà poi attendere ben 11 anni per rivedere la neve in città.

Tra il 30 gennaio e il primo febbraio 1999, Palermo fu sorpresa da ripetute nevicate che fecero crollare la temperatura fino a -0.3ºC.

Ormai famose le fotografie che ritraggono la spiaggia di Mondello innevata e i boschi della Favorita, trasformati in un paesaggio degno del Nord Europa.

Fu l’ultimo episodio degno di nota, se si escludono i due brevi eventi nevosi del 31 dicembre 2014 e più recentemente del 6 gennaio 2017, con scarsi accumuli in città ma tanta neve sui monti.

Ma quali sono le condizioni favorevoli per vedere la neve a Palermo? Da un punto di vista meteorologico, la configurazione barica a livello europeo deve vedere una significativa espansione dell’alta pressione oceanica dalla Spagna verso l’Europa settentrionale.

Questa condizione favorisce l’afflusso di aria molto fredda dalla Russia, che scivola sul bordo orientale dell’anticiclone in direzione delle nostre latitudini. Inutile dire che per vedere la nostra città coperta di neve, le temperature in quota devono essere molto basse (almeno nell’ordine di -8ºC / -10ºC a 1500 m in libera atmosfera).

Se inoltre è presente nei pressi della Sicilia un minimo barico, ovvero un’area di bassa pressione, questo può facilitare il richiamo dell’aria fredda, che viene letteralmente risucchiata in prossimità della nostra regione, favorendo nevicate a quote molto basse.

Entità della perturbazione, geografia delle figure bariche e temperatura del mare giocano un ruolo fondamentale per creare le condizioni ideali alla formazione di eventi nevosi a livello del mare.

La neve resta comunque un evento piuttosto raro per Palermo, fattore questo che ne esalta il carattere di eccezionalità, nella doppia accezione del termine.
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