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Tra faraglioni bianchi e natura selvaggia: dov'è l'oasi (siciliana) di Punta Cirica

In Sicilia c'è un piccolo paradiso terrestre sconosciuto ai più per via della sua collocazione e per una valorizzazione istituzionale pressoché inesistente

Balarm
La redazione
  • 25 agosto 2023

Incantevoli insenature e faraglioni bianchi che emergono dal mare.
In Sicilia c'è un piccolo paradiso terrestre dove la natura è rimasta incontaminata.

Nell'estremità orientale del tratto di costa di Santa Maria del Focallo, nel ragusano, tra stradine di campagna tortuose e recinzioni di fortuna - che potrebbero fare desistere i più nel raggiungere la meta - si cela un piccolo varco che dà accesso a un piccolo tesoro.

Un'avventura che, alla sua conclusione, ripaga delle fatiche compiute: ad attendere gli avventurieri ecco Punta Cirica in tutto il suo splendore.

La sabbia dorata e una una lunga parete di falesia rocciosa bianca, sulla cui superficie si snodano anfratti particolarmente suggestivi, alcuni dei quali raggiungibili a piedi e visitabili dall’interno.

Nel mare difronte la spiaggia di Punta Circa ci sono diversi faraglioni che staccatosi dalla costa resistono alla forza del mare, tra questi anche lo Scoglio Iannazzo.
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Il tratto di costa è caratterizzato da dorate spiagge sabbiose, grotte naturali e falesie alte tra i 5 e i 10 metri. Di fatto, oltre ad essere un eccellente approdo, Punta Cirica rappresenta una strategica tappa intermedia per raggiungere altri luoghi affascinanti.

A circa due km c'è Porto Ulisse, dove il mito racconta che l’eroe greco approdò con le sue navi nel corso delle sue peregrinazioni, favorito dai fondali bassi che permettevano di tirare le imbarcazioni a secco e dalla presenza di numerosi villaggi che potevano fungere da riparo strategico dalle intemperie.

A due passi ci sono anche i Pantani d’Ispica, tra i pochi laghi naturali e salati dell’isola, culla di biodiversità animale e vegetale. E ancora: Punta Castellazzo, l’estremità che chiude in bellezza la baia delle meraviglie.

Un piccolo paradiso che nonostante la sua unicità è ancora sconosciuto ai più per via della sua collocazione e per una valorizzazione istituzionale pressoché inesistente.

Per il momento ai curiosi esploratori non resta che armarsi di buona volontà e lasciare che la meta compensi le spigolosità del viaggio.
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