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Tra i più ambiti dai turisti e unico esempio in tutta Europa: sono i treni storici di Agrigento

Con questa straordinaria idea, attiva con successo dal 2009, una porzione di territorio prima desolato oggi è stato recuperato e valorizzato. Ecco la storia di Ferrovie Kaos

Elio Di Bella
Docente e giornalista
  • 4 settembre 2021

Il treno storico di Fondazione Ferrovie dello Stato

Chi non ha mai sognato di salire a bordo di automotrice a diesel di mezzo secolo fa e, viaggiando lungo un romantico percorso su rotaie, ammirare incantevoli paesaggi naturali, pianure coltivate, collinette punteggiate da filari di fichi d’india, colonne doriche di oltre duemilacinquecento anni fa e concludere questa avventura in una stazioncina dinanzi all’azzurro mare africano.

Un sogno che dal 25 giugno del 2009 è diventato una realtà per moltissimi viaggiatori. Quel giorno alcuni appassionati cultori di storia ferroviaria si sono incontrati con il desiderio di salvaguardare e promuovere il trasporto su ferro, soprattutto in chiave turistico museale.

Da allora il turismo ferroviario è diventato ad Agrigento, nella Valle dei Templi e nella vicina Porto Empedocle, un punto di forza del turismo.

Grazie a Ferrovie Kaos, l’associazione che ha dato vita a questa storia di amore per il territorio e per i treni, oggi quella percorsa dai treni storici della Fondazione Ferrovie italiane è una delle 10 linee turistiche italiane, tra le più ambite dai turisti stranieri, essendo l’unico esempio in Europa di linea ferroviaria che attraversa un parco archeologico di fama mondiale.
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Il viaggio in questo angolo della Sicilia, a bordo di storiche locomotive diesel o elettriche e automotrici, ha conquistato infatti tanti e non solo per ammirare il paesaggio, ma anche per godere di una narrazione fatta di sapori caratteristici in via d’estinzione, di miniere di zolfo ancora ricche di fascino, per ricordare grandi scrittori della Sicilia, per ascoltare musica e molto altro ancora.

Un modo intelligente di conoscere il territorio.

I viaggiatori infatti durante il tragitto fanno visita alla Valle dei Templi, vengono guidati alla conoscenza della cittadina di Porto Empedocle e raggiungono anche la Scala dei Turchi, partecipando agli eventi promossi dall’associazione agrigentina.

Iniziative come “Binari d’estate”, “Treni storici del gusto”, "Il treno racconta le vie dello zolfo sulla strada degli scrittori" e tante altre hanno dato l’opportunità ad alcune migliaia di visitatori di vivere esperienze turistiche e culturali di grande interesse.

«Il nostro obiettivo in questi primi dodici anni è stato quello di favorire la nascita del turismo ferroviario, in tal senso grande merito va attribuito al primo presidente di Ferrovie Kaos, Pietro Fattori, che è stato un pioniere in Italia di questo genere di turismo – dice Mauro Indelicato, attuale presidente di ferrovie Kaos -. Con questa straordinaria idea una porzione di territorio prima desolato, una stazione ferroviaria, quella stazione di Porto Empedocle, prima chiusa e dimenticata, e il tempio di Vulcano, che era una realtà solo periferica della Valle dei Templi, sono stati recuperati e valorizzati.

Per i prossimi anni - aggiunge - vogliamo rendere più grande ciò che finora abbiamo realizzato con nuovi progetti di grande richiamo e con il sostegno di nuovi amici, come quelli dell’associazione Mariterra che anche di recente hanno organizzato nella stazione di Porto Empedocle una rassegna cinematografica molto apprezzata».

Nel 2010 la stazione di Porto Empedocle, chiusa da molti anni, è stata affidata da Rete Ferroviaria Italiana a Ferrovie Kaos e da allora sono fiorite molte iniziative per fare viaggiare diverse migliaia di turisti con i treni storici, alla scoperta delle bellezze, della storia e dei prodotti del territorio agrigentino.

Nella Stazione di Porto Empedocle è stato anche allestito un museo.

«Ci siamo presi cura dei locali e dell’area antistante e abbiamo subito organizzato dei viaggi da Agrigento a Porto Empedocle con il treno storico in particolare per le scuole, con la visita didattica al giardino della Kolimbetra, nella Valle dei Templi, presso il quale abbiamo una fermata – sottolinea Mauro Indelicato –. Dal 2014 è nata una collaborazione con Fondazione FS e ci sono diversi investimenti in atto, di natura turistica, ma anche infrastrutturali. Già nel 2012 è stato recuperato e reso del tutto agibile il fabbricato di Porto Empedocle Centrale.

Nella stazione i visitatori scoprono il sapore delle stazioni di un tempo perché abbiamo ricostruito in ogni aspetto questo sito per come si presentava mezzo secolo fa: le panchine originali, la biglietteria, i biglietti che si utilizzavano negli anni Sessanta, tutti i macchinari usati dai ferrovieri di allora per manovrare i treni, ricreando lo scenari di oltre cinquanta anni fa come la “giratura” della piattaforma girevole a doppio scartamento ed i binari che sono gli stessi che funzionavano nel primo Novecento».

Inoltre è possibile visitare la grande area ferroviaria empedoclina, che si espande dal costone di contrada Caos, dove nacque Pirandello, sino alla stazione di Porto Empedocle succursale. Quest’area era la quarta più grande in Sicilia dove insisteva la Montecatini e nel passato era una fermata importantissima per l’intera linea ferroviaria che toccava tutti i centri minerari delle province di Caltanissetta ed Agrigento e arrivava dall’entroterra al mare per l’imbarco dello zolfo. Quello di Porto Empedocle è stato uno dei più importanti scali ferroviari della Sicilia del '900.

La Palermo - Roccapalumba - Girgenti - Porto Empedocle fu una delle prime tratte ferroviarie Siciliane (1876), nata soprattutto per l'interesse degli imprenditori che effettuavano l'attività di estrazione, che chiedevano un collegamento ferrato con le coste. Nel Novecento invece fu realizzata anche una linea ferroviaria a scartamento ridotto che da Porto Empedocle conduceva a Castelvetrano, chiusa dal gennaio del 1986.

«Per richiamare l’attenzione sulla tratta Porto Empedocle –Castelvetrano abbiamo organizzato delle passeggiate naturalistiche sui sentieri lungo i quali si snodava questa linea ferrata che vorremmo recuperare», dice il presidente dell’associazione Ferrovie Kaos.

L'associazione sostiene anche la progettazione di una nuova ferrovia tra Agrigento, Sciacca e Trapani, opera fondamentale per il turismo e l'economia in questo territorio e ha lanciato un appello ai sindaci affinchè, sfruttando adesso l'occasione del Recovery Plan, si progetti la ricostruzione della ferrovia Agrigento – Palermo.

In cantiere nella stazione empedoclina, per avvicinare il grande pubblico al modellismo ferroviario, anche l’allestimento di una sala con plastici e modelli di trenini.

Sarà dedicata ad uno dei soci dell’associazione, Agostino Bellavia, recentemente scomparso, che aveva una grande passione per il modellismo ferroviario.
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