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Tra le sue rocce l'uomo scoprì le stagioni: la magia della "Stonehenge" siciliana innevata

In questo video vi mostriamo uno dei luoghi più suggestivi, ma poco conosciuti, di Sicilia: ecco dove si trova la "Stonehenge italiana". Qui dove l'uomo imparò l'astronomia e le stagioni

Balarm
La redazione
  • 13 marzo 2022

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La neve in Sicilia è sempre una magia che fa tornare bambini e riaffiorare la felicità; e questo accade soprattutto quando fiocca su paesaggi che sono già per se stessi meravigliosi e maestosi: uno di questi è proprio l’altopiano dell’Argimusco.

Uno dei luoghi più suggestivi della Sicilia, l’Argimusco è un altopiano, che in pochi conoscono; esso è nascosto tra i comuni di Montalbano Elicona, Tripi e Roccella Valdemone. Un’area in cui si respira un’atmosfera unica che diviene ancora più particolare con la neve.

Il luogo è indiscutibilmente legato all’archeoastronomia, ovvero la scienza delle pietre e delle stelle e proprio per tale motivo desta notevole curiosità. Per il fascino e per il mistero che suscita è un luogo che lascia il segno nell’anima di chi lo visita. Infatti la purezza del paesaggio, che conosce la sola mano della natura, porta la mente lontano dallo stress della vita quotidiana. E con la neve tutto diventa amplificato: la natura in silenzio parla, le pietre fredde riscaldano lo spirito e la vegetazione che timidamente mantiene il suo colore coccola gli occhi.
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Un luogo misterioso dove le rocce assumono sembianze umane, e non solo. Sono enormi blocchi di pietra, di straordinaria bellezza, che, forse, modellate nel corso dei millenni solo dall’erosione eolica, ora possiedono forme antropomorfe e zoomorfe come quella dell’Aquila, dell’Orante cioè una figura femminile in posizione di preghiera, del Leone e del Sacerdote. Ma queste sono solo alcune; il luogo offre molto di più.

È un altopiano che l’uomo primitivo, quando lo scoprì, lo scelse subito per praticare, sfruttando l’allineamento delle rocce, unito alla vista su tutti e quattro gli orizzonti, l’astronomia; e per questa via giunse a scoprire il ciclo delle stagioni e ad elaborare un calendario per usi religiosi e agricoli.

Questo luogo surreale, ricco di megaliti, impreziosito dalla neve diventa ancor più intrigante, che ad osservalo viene difficile credere di essere Sicilia, ma ci si sente in un paese del Nord Europa e magari anche primordiale. Un luogo dove tutto sorge spontaneo insieme all’interrogativo se e come l’uomo possa essere riuscito a intervenire creando uno scenario così tanto suggestivo da risultare addirittura di complessa interpretazione anche per gli odierni studiosi.

Studiosi che alcune volte lo pongono in correlazione oltre che con la famosissima Stonehenge britannica, definendola proprio la “Stonehenge italiana”, anche con la “Marcahuasi” di Lima in Perù.

Non resta pertanto che recarsi in questo magico luogo, e farsi trascinare dal suo fascino, lontano, dove la morbidezza della neve lenisce la frenesia della modernità e fa spazio alla pace e alla serenità della natura primordiale.

Testo e video di Giuseppe Famà
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