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Un cielo stellato dentro il mare più limpido: l'incanto della bioluminescenza a Filicudi

Piccole lucciole di mare illuminano il mare della grotta del Bue Marino grazie a reazioni chimiche, uno spettacolo mozzafiato che trasforma il mare in uno spettacolo

Balarm
La redazione
  • 28 giugno 2019

Grotta Bue Marino di Filicudi

Natura incontaminata e ritmi lenti: sono questi i principali motivi che fanno di Filicudi una delle isole più affascinanti delle Eolie. Ma c'è una cosa che la rende ancor più speciale rispetto alle altre ambite mete estive. È la possibilità di assistere ad uno dei fenomeni più strabilianti che la natura possa offrire.

Nella grotta del Bue Marino si verifica la bioluminescenza grazie a degli organismi viventi che emettono luce attraverso particolari reazioni chimiche, nel corso delle quali l'energia chimica viene convertita in energia luminosa.

La grotta si raggiunge in barca e varcato l'ingresso lo spettacolo dei colori lascia senza fiato, il mare blu intenso, una piscina incontaminata. A questo si aggiunge qualcosa di davvero affascinante: un tappeto di microrganismi che conferisce al blu marino una brillantezza degna del più stellato e limpido dei cieli.

La bioluminescenza è un fenomeno ben conosciuto in Centro America; ma anche qui a Filicudi si può assaporare in tutta la sua bellezza. Il segreto della fosforescenza si realizza grazie alla presenza di un organismo unicellulare appartenente al genere dei dinoflagellati.
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Gli scienziati studiano il fenomeno della luminescenza dalla fine dell'Ottocento, ma le conoscenze del viaggiatore meno esperto sono per lo più limitate al rilievo della fluorescenza marina di organismi più noti come le meduse, qualche mollusco e alcuni pesci.

Basta cominciare a nuotare in questa impressionante scenografia per assistere all'accensione di quell'elettricità chimica. La luciferina è la sostanza responsabile della creazione del fascio di luce che segue la sagoma del bagnante.

Il dinoflagellato più grande raggiunge solamente due millimetri di diametro e sono delle curiose lucciole di mare, infatti, sono un po' animali, perché si alimentano di plancton, ma anche un po' vegetali, perché attuano la fotosintesi clorofilliana.
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