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Un tempio "greco" in pieno centro: l'edificio (che non ti aspetti) nel cuore di Palermo

Un omaggio al passato nel cuore millenario del centro storico di fondazione punica. Una delle sorprese artistiche che ammantano di meraviglia il "nucleo" di Palermo

Danilo Maniscalco
Architetto, artista e attivista, storico dell'arte
  • 21 dicembre 2023

La biblioteca di Casa Professa a Palermo

È un armonioso "pronao dorico esastilo" corredato dal tipico frontone aggettante con sottostante teoria di metope e triglifi bruniti di pietra tufacea, a suggestionare oltremodo i flussi di turisti che all’improvviso, percorrendo le vie del mercato del Capo, si fermano ad ammirare stupiti lungo piazzetta Brunaccini, quel che a loro potrebbe apparire come un innesto di Magna Grecia misteriosamente "ben conservato" nel cuore del centro storico del capoluogo siciliano.

Esso è altresì il risultato della tensione creativa che la prima metà dell’Ottocento riversa con ammirazione e dedizione in direzione del peso determinante dei neostili architettonici che in Sicilia, vide sedimentare preziose sperimentazioni sotto l’egida dell’amore per il passato classico dell’isola riscoperto attraverso imponenti scoperte archeologiche.

Qui, tradotto in "memoria neogreca", si erge nello spazio risicato dello stretto invaso urbano lungo il vicolo San Michele Arcangelo l’ingresso principale alla Biblioteca comunale attigua a Casa Professa, attribuibile in momenti diversi agli architetti Alessandro Emmanuele Marvuglia e al suo allievo Emmanuele Palazzotto.
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Virtuosismi armonici mai paghi della ricerca di nuovi equilibri impostati su antiche gerarchie formali, quelle messe in scena dai due progettisti siciliani, che seppero muoversi con grande versatilità stilistica tra le complesse committenze palermitane lasciando sul territorio comunale preziose opere urbane ancora oggi testimoni dell’effervescenza creativa del "secolo del ferro".

Quattro gradini consentono l’accesso schermato a questa suggestiva sequenza di quattro colonne scanalate e due pilastri angolari a sorreggere il blocco superiore trabeazione/timpano, come da consolidata tradizione templare.

Un omaggio al passato archeologico nel cuore millenario del centro storico di fondazione punica. Una delle sorprese artistiche che ammantano il centro storico di Palermo di una rara atmosfera senza tempo, unica in tutto il Mediterraneo.
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