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Una funivia dentro il Parco della Favorita: Palermo avrà il primo "quartiere vegetale"

Il Comune nomina un team di esperti per la maxi-riqualificazione del "polmone verde" della città tra aree sportive, sentieri ambientali e persino la funivia

Balarm
La redazione
  • 15 gennaio 2024

Il parco della Favorita

Trasformare il polmone verde di Palermo in un "quartiere vegetale", con percorsi naturalistici, aree fitness, sentieri pedonali, piste ciclabili e, persino, una funivia. Sono solo alcuni degli obiettivi previsti dal Comune nell'ambito del maxi-progetto di riqualificazione del Parco della Favorita.

Il sindaco Roberto Lagalla ha istituito un gruppo di lavoro multisettoriale, presieduto dal professore Giuseppe Barbera, esperto e paesaggista di fama internazionale, per redigere un piano complessivo di fattibilità per la conservazione, gestione e valorizzazione del Parco della Favorita, per farne appunto un “quartiere vegetale”, primo esperimento in città

Gli indirizzi generali per l’area sono quelli emanati dalla Giunta, con la delibera del 15 dicembre 2023, che ha approvato le Direttive Generali del Piano Urbanistico Generale e che prevedono di realizzare il polo integrato naturalistico, sportivo e del tempo libero del Parco della Favorita, di viale del Fante e di viale Duca degli Abbruzzi.
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«Senza pregiudicare i valori naturalistici - è scritto nella delibera -, è necessario intervenire con azioni innovative di tutela ambientale e di valorizzazione delle aree compatibili per il tempo libero della Riserva Naturale Orientata della Favorita e di Monte Pellegrino, connettendo le aree di pregio naturalistico con le aree attrezzate, gli impianti sportivi esistenti e le aree monumentali con le aree limitrofe per estenderne la funzione legata alle attività all’aria aperta».

Il polo integrato include l’ex campo nomadi, il parco di Villa Castelnuovo e il Teatro di Verdura, la Palazzina Cinese e Villa Niscemi, la Città dei Ragazzi e il Museo Pitrè, fino a includere la valorizzazione delle cisterne progettate da Pier Luigi Nervi alle falde di Monte Pellegrino entro un grande progetto di parco urbano.

Le preziose aree agricole dei mandarineti della Favorita, in particolare, dovranno offrire, eventualmente differenziandosi, funzioni culturali di testimonianza del paesaggio storico e didattico-ambientali collegate a una nuova agricoltura urbana.

Prevista l'installazione di attrezzature sportive considerando anche di migliorare l'accessibilità e la fruizione dello stadio di calcio, dello stadio per l’atletica leggera e dell’area per le attività all’aperto collocati lungo viale del Fante anche inserendo ulteriori attrezzature sportive e ricreative più leggere. Tra queste, nelle linee guida percorsi-vita, piste di pattinaggio, percorsi equestri, palestre di arrampicata, skateboard acrobatico, yoga, tai chi chuan, pilates, ginnastica dolce, etc.).

Particolare attenzione dovrà essere data alla riorganizzazione ed incremento delle aree a parcheggio e alla viabilità con adeguata differenziazione delle modalità e delle velocità (ciclovie in sede propria, zone 30, sentieri pedonali, funivia) nonché alla realizzazione di adeguati punti di ristoro, di informazione, di educazione ambientale e di servizi per rendere più attrattiva e performativa tutta l’area, facendone una grande centralità vegetale della città”

«Il Parco della Favorita deve essere il parco di tutti e di tutte, risorsa preziosa per il benessere della cittadinanza e riserva di biodiversità - dichiarano il sindaco Roberto Lagalla e l’assessore alla rigenerazione urbana Maurizio Carta, estensore delle direttive del PUG - e per questo serve un cambio di approccio al problema rispetto ai tentativi falliti degli ultimi anni.

Va superato il conflitto ideologico con la presenza della Riserva Naturale, che anzi va considerata una preziosa risorsa per la conservazione della straordinaria biodiversità dell’area, e vanno attuate azioni di restauro del patrimonio architettonico e recupero del patrimonio vegetale compatibili con i numerosi usi che si possono fare nel rispetto della natura.

La Favorita non deve essere più considerata un’area sottratta alla vita quotidiana della città, solamente da attraversare per raggiungere Mondello, ma deve poter essere vissuta come un meraviglioso e poliedrico quartiere vegetale, un luogo denso di occasioni, aree e servizi per trascorrere il tempo libero, per vivere nella natura, per coltivare un orto, per esercitare attività sportive o legate al benessere psico-fisico, per leggere un libro, per ascoltare musica o per assistere a una rappresentazione teatrale, per frequentare un centro di educazione ambientale, per far giocare i bambini.

Insomma la Favorita, insieme a Montepellegrino, deve tornare a essere una grande centralità vegetale della città, un elemento identitario della Palermo policentrica che differenzia i suoi quartieri per identità e vocazione, per modalità di utilizzo e adeguatezza dei comportamenti, anche con regole e tempi di uso diversificati. L'anno rosaliano, con Santa Rosalia che veglia e ispira dal santuario sul monte, è l’anno giusto per questo progetto».

«Ho accettato con gioia e piena responsabilità la richiesta del sindaco di coordinare il gruppo di lavoro che in pochi mesi porterà alla redazione del Piano di fattibilità del Parco della Favorita - dichiara il professore Barbera -.

Forte di altre occasioni (Valle dei Templi, Pantelleria, Kolymbethra) e anni di studio e di partecipazione ad iniziative su ciò che resta della Conca d’oro e sui paesaggi culturali mediterranei, mantengo salda l’idea che funzioni ambientali, produttive e culturali vadano tenute insieme. Per la Favorita si è a ciò indirizzati dalla sua storia e dalle necessità della città.

Coordino un gruppo di lavoro - prosegue Barbera - che unisce esperti di diversi settori degli enti interessati, i gestori della Riserva regionale, la Soprintendenza e quanto prima avvierò una serie di incontri con gli esperti e i portatori di interessi che negli anni hanno lavorato, immaginato, proposto una Favorita diversa da quella che si stava avviando ad un irrecuperabile degrado.

Lavoreremo a mantenere un’agricoltura sostenibile, a recuperare e valorizzare i giardini storici, a difendere la biodiversità e le funzioni ambientali, a recuperare aree degradate ed edifici e manufatti storici, a sviluppare attività culturali, ricreative, sportive compatibili. Certamente affronteremo il tema della viabilità.

Lo faremo - conclude - non chiudendoci in un ufficio ma nel confronto con la città e con esperti di caratura nazionale e internazionale consapevoli di affrontare un’area che non ha pari e che, rigenerata, può rappresentare momento fondamentale per il futuro della città».

Il gruppo di lavoro è composto, oltre che da Giuseppe Barbera, da Paola Di Trapani, (Dirigente dell’ufficio della rigenerazione urbana con il ruolo di referente del Comune), da Giuseppina Liuzzo (dirigente del settore Ambiente), da Claudio Cimò (dirigente area gestione Fondi extra-comunali), da Sergio Sparacio (funzionario del settore Sport), da Alessandro Carollo (dirigente Mobilità e traffico), da Mario Miceli (delegato dalla Soprintendenza), da Giovanni Provinzano (rappresentante associazione Rangers d'Italia/sezione Sicilia), da Francesco Picciotto (dirigente regionale del servizio 3 Aree Naturali protette, Rete Natura 2000 e Sviluppo sostenibile), da Aurelio Sanguinetti (delegato di Legambiente Palermo) e altre competenze potranno essere integrate in seguito.

Il gruppo avrà la guida politica del Sindaco e degli assessori alla Rigenerazione urbana Maurizio Carta, all'Ambiente Pietro Alongi, allo Sport Alessandro Anello, al Traffico Dario Falzone ed ai Lavori Pubblici Totò Orlando.
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