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Una installazione di architettura effimera a Mondello: un po' di Manifesta a mare

Si tratta dell'opera "Mi casa tu casa" dell'artista Daniel Gonzales e viene allestita nel parco del Mondello Palace hotel come evento collaterale di Manifesta12

Balarm
La redazione
  • 13 giugno 2018

"Mi casa Tu casa" di Daniel Gonzales (render)

Le mostre, installazioni e performance organizzate per la biennale Manifesta12 stanno letteralmente invadendo Palermo ma non solo il suo centro: un piccolo pezzeto di arte contemporanea arriva anche a Mondello, si tratta di "Mi Casa Tu Casa" di Daniel González e a cura di Fondazione Volume! e della Mondello Italo Belga.

È una installazione di architettura effimera che resta allestita nel parco del Mondello Hotel Palace di Palermo da sabato 16 giugno al 4 novembre (ultimo giorno di Manifesta12), visitabile gratuitamente tutti i giorni dall ore 8 alle 22.

Cosa vede il visitatore? "Mi casa Tu casa" è una composizione di oggetti d'uso quotidiano, intimi, privati di una tipica famiglia siciliana che si ammassano per diventare struttura, casa.

È un azzeramento del confine tra spazio pubblico e spazio privato: un progetto che indaga sul rapporto tra la cultura locale e le culture immigrate e tra interno ed esterno, legandosi alla attuale riflessione sul concetto di accoglienza verso l’Altro, il Diverso, in secoli di migrazione nella città di Palermo.
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Studiata per essere allestita al parco dell'hotel l'opera si compone di scaffali, divani, sedie, tappeti, letti, materassi e altri oggetti: nel loro insieme diventano i muri esterni di questa nuova casa contemporanea che come porta di ingresso ha un armadio e al suo interno è completamente vuota.

Una casa che allora accoglie il visitatore mostrando in primo luogo ciò che ha di più caro: la proprietà privata.

L'artista cita in qualche modo le architetture effimere di epoca barocca - come gli imponentissimi obelischi di Palermo - che venivano appunto costruite per restare in piedi un periodo di tempo ben definito per celebrare eventi storici o anniversari.

González arriva in città con l'opera "Mi Casa Tu Casa" dopo l’installazione pubblica a Lambrate nel 2017 ovvero una topografia digitale nel quartiere post-industriale, "Imaginary Country", fatta con striscioni stradali dipinti a mano.

C'è stata anche "Paper Building" pensata per la comunità svizzera della Valle di Blenio, dove ha riportato al grado zero l’architettura di una fabbrica di cioccolato chiusa da cinquant’anni, risemantizzandone il valore emozionale.

L’artista partecipa, inoltre, al Witte de With Festival di Rotterdam nel 2010, dove ha creato “Pop-Up Building” trasformando l’Arminus Church in un libro pop-up gigante alto 35 metri, e “Pop-Up Museo Disco Club” progetto per il fronte de El Museo del Barrio di New York realizzato in occasione della Biennale nel 2011.
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