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Valeria e il sogno di una vita: da Trapani a Parigi nel segno dell'arte contemporanea

L'artista trapanese è riuscita a ritagliarsi una residenza all'interno del prestigioso "59 Rivoli", un luogo di aggregazione e scambio internazionale a due passi dal Louvre

Jana Cardinale
Giornalista
  • 11 febbraio 2020

L'artista Valeria Arneodo (foto Leonardo Samannà)

Un sogno lungo un volo. Fino a una delle capitali più romantiche nel mondo. Nasce così la residenza artistica a Parigi per la pittrice e illustratrice trapanese Valeria Arneodo - nome d’arte Baliria - che sarà ospitata per sei mesi al "59 Rivoli", centro culturale e artistico francese dove ha sede l’atelier in cui esporrà le sue opere.

Il "59 Rivoli" è un luogo di aggregazione per artisti di ogni tipo e stile, e rappresenta una delle residenze artistiche – che si stanno affermando da alcuni anni quale fenomeno tra i più rilevanti e consistenti della scena contemporanea italiana - più importanti d'Europa.

La residenza artistica è pensata come luogo per poter esprimere la propria creatività e realizzare il proprio progetto artistico in un contesto liberamente espressivo. Corrisponde, dunque, a un rinnovato ruolo dell’artista che ritrova la propria identità nell’arte stessa cui vuole dar vita, in contesti di scambi culturali che gli permettano di potersi dedicare a tempo pieno al proprio lavoro, in un luogo accogliente e che trasmetta la creatività, la positività e l’energia degli artisti residenti.
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Valeria avrà, così, la possibilità di esporre i suoi quadri, i suoi volti, le sue donne, rivolgendosi a tutta Europa, a migliaia di persone che passeranno da lì ogni giorno. L’aftersquat 59 Rivoli si trova nel cuore di Parigi, nella zona più centrale, affollata e turistica della capitale, proprio alle spalle del Louvre, situato in un edificio storico di sei piani, che prima di essere occupato nel ‘99 da un collettivo di artisti, era rimasto abbandonato per oltre 15 anni.

Baliria si è formata al Liceo Artistico “Buonarroti” di Trapani e ha continuato gli studi all’Università degli studi di Palermo approfondendo la parte più teorica dell’arte, studiando Scienze della Comunicazione per le Culture e le Arti e continuando sempre a disegnare e a esprimere la sua creatività, come confermano i premi vinti per le sue opere e il suo estro.

Adesso alla giovane artista trapanese non resta che godersi questa grande e prima occasione a livello europeo di mettere in luce i suoi lavori e mostrare dal vivo le tecniche utilizzate, per raccontarsi, a chiunque passi dal suo atelier, a trecentosessanta gradi. La determinazione non le manca, l’intraprendenza neppure.

«Scusatemi per i rumori – dice – ma sto lavorando e non posso fermarmi. Sto impacchettando una stampa che ho venduto in Giappone e che devo spedire. Questa residenza io l’ho voluta a tutti i costi; ho lavorato anni per averla. Sono stata qui anni fa quando mi sono laureata, in viaggio di piacere – dice Valeria - e ho visitato questo posto che mi è piaciuto tantissimo.

Dopo aver parlato con un ragazzo che adesso è mio collega di piano dissi al mio compagno che volevo lavorare a Parigi. Ho iniziato a dipingere con lo scopo di entrare qui e quando è arrivata la chiamata è stato bellissimo. Ho iniziato la mia residenza il 13 gennaio, se non ci saranno variazioni resterò fino al 13 luglio, ma conto di prolungare il periodo di permanenza.

Ho già preso dei piccoli contatti - e non mi espongo più di tanto per scaramanzia - con una galleria, nella speranza che questo possa aprirmi qualche porta. Ho lasciato Trapani con uno spirito particolare: mi è dispiaciuto allontanarmi dalla mia famiglia e dal mio cane, che mi manca tantissimo, ma ho messo un muro tra me e la mia città. Trapani non mi piace per il modo in cui si fa e si pensa all’arte, qui invece mi trovo molto bene con le persone con cui ho a che fare e con i francesi in generale”.
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