Nasce a Carini il Centro Biotech più avanzato d'Europa
Nascerà in Sicilia entro il 2020, grazie alla fondazione Ri.Med e all'University of Pittsburgh Medical Center, il centro di ricerca biotecnologica più grande d'Europa
Il centro per le biotecnologie più grande d'Europa sarà inaugurato a Carini entro il 2020. Un bando da 113 milioni di euro per l'assegnazione è già stato lanciato e l'inizio dei lavori è in programma entro la fine dell'anno.
A dare vita al progetto una sinergia tra istituzioni, decise a gestire i lavori nel migliore dei modi: il bando è infatti stato lanciato dalla fondazione Ri.Med, nata tramite decreto del Governo nazionale per sancire la collaborazione tra Italia e Upmc, il più importante centro medico di Pittsburgh, in Pennsylvania, eccellenza mondiale nel settore dei trapianti.
Il centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica (Cbrb) si svilupperà a Carini su una superficie di 25mila metri quadri, con locali adibiti ad ambulatori, uffici e auditorium ma soprattutto a laboratori per biologia strutturale.
Sono previsti anche spazi per ricerca e ingegneria biomedica, neuroscienze e imaging molecolare, studi preclinici in vivo, sviluppo di vaccini, medicina rigenerativa e trapianti, tutti con apparecchiature all'avanguardia e di ultima generazione.
All'interno del Centro lavoreranno circa 600 persone, di cui almeno 500 ricercatori provenienti in maggioranza da Italia e Pennsylvania ma non solo. Un ottimo incentivo per ritrasferire in Italia centinaia di ricercatori operanti all'estero e per coinvolgere nel progetto enti come l'Università di Palermo e gli altri poli scientifici del palermitano.
Salvo imprevisti, quello che va prendendo forma è un programma ambizioso, che punta a rendere il Cbrb di Carini uno dei poli di ricerca più avanzati al mondo, in grado di rappresentare un nuovo biglietto da visita per la Sicilia e l'Italia grazie all'impatto che avrà nello sviluppo economico e sociale, e nell'ambito della sanità pubblica italiana.
Si tratta di un progetto che parte da fondamenta già solide, avendo come partner la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Università di Pittsburgh, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Regione Sicilia.
Ad assicurare la massima trasparenza nell'appalto dei lavori e a vigilare su possibili infiltrazioni mafiose, è stato istituito un protocollo di legalità tra la Prefettura di Palermo e l'Autorità Nazionale Anticorruzione.
A dare vita al progetto una sinergia tra istituzioni, decise a gestire i lavori nel migliore dei modi: il bando è infatti stato lanciato dalla fondazione Ri.Med, nata tramite decreto del Governo nazionale per sancire la collaborazione tra Italia e Upmc, il più importante centro medico di Pittsburgh, in Pennsylvania, eccellenza mondiale nel settore dei trapianti.
Il centro per le biotecnologie e la ricerca biomedica (Cbrb) si svilupperà a Carini su una superficie di 25mila metri quadri, con locali adibiti ad ambulatori, uffici e auditorium ma soprattutto a laboratori per biologia strutturale.
Sono previsti anche spazi per ricerca e ingegneria biomedica, neuroscienze e imaging molecolare, studi preclinici in vivo, sviluppo di vaccini, medicina rigenerativa e trapianti, tutti con apparecchiature all'avanguardia e di ultima generazione.
All'interno del Centro lavoreranno circa 600 persone, di cui almeno 500 ricercatori provenienti in maggioranza da Italia e Pennsylvania ma non solo. Un ottimo incentivo per ritrasferire in Italia centinaia di ricercatori operanti all'estero e per coinvolgere nel progetto enti come l'Università di Palermo e gli altri poli scientifici del palermitano.
Salvo imprevisti, quello che va prendendo forma è un programma ambizioso, che punta a rendere il Cbrb di Carini uno dei poli di ricerca più avanzati al mondo, in grado di rappresentare un nuovo biglietto da visita per la Sicilia e l'Italia grazie all'impatto che avrà nello sviluppo economico e sociale, e nell'ambito della sanità pubblica italiana.
Si tratta di un progetto che parte da fondamenta già solide, avendo come partner la Presidenza del Consiglio dei Ministri, l'Università di Pittsburgh, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e la Regione Sicilia.
Ad assicurare la massima trasparenza nell'appalto dei lavori e a vigilare su possibili infiltrazioni mafiose, è stato istituito un protocollo di legalità tra la Prefettura di Palermo e l'Autorità Nazionale Anticorruzione.
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