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Beppe Grillo Show sul palco di piazza Magione

Tra nuotate e show, tra battute sulla mafia e sul voto di scambio, in queste due settimane in terra sicula s'è accaparrato quasi sempre il primo piano

Balarm
La redazione
  • 25 ottobre 2012

Dopo aver nuotato attraverso lo Stretto e aver saltellato da un capo all'altro della Sicilia, forse anche lui comincia ad accusare il colpo. Se non altro quello della stanchezza: lo dimostra il fatto che dopo aver annullato un appuntamento di ieri a Catania, anche la scaletta degli incontri elettorali di Beppe Grillo giovedì 25 ottobre a Palermo è stata azzerata. Peccato: di certo avrebbe trovato fotografi e cameraman pronti a immortalarlo tra le bancarelle dei mercati del Capo. E invece l'incontro con la folla palermitana avvenuto a partire dalle 18 in poi  a piazza Magione, per la kermesse di chiusura della campagna elettorale del Movimento 5 Stelle in Sicilia e del suo candidato alla presidenza, Giancarlo Cancelleri,sia stato rappresentivo: grande affluenza. Non si sa se tutti coloro che erano presenti, tuttavia, effettivamente daranno il loro voto a M5S.

Comunque vada, qui o altrove, a questo punto cambia poco. Perchè l'eroica missione (mediatica forse più che politica) di Beppe Grillo in Sicilia, inaugurata con l'ormai leggendaria nuotata e culminata nelle standing ovation della piazza catanese, ci sembra aver già dimostrato quel che aveva da dimostrare. Che esiste un malcontento generale, certo, nei confronti della classe politica attuale, persino più profondo di quanto le stime sull'astensionismo lascerebbero intendere. Che le fratture  e le contraddizioni che la campagna elettorale ha rivelato tra gli schieramenti e i candidati in gioco si sono estese fin quasi alla cancrena. Che il terreno è fertile, qui più che altrove, e i tempi maturi (complice persino Berlusconi con il suo ultimo colpo di scena) per aprire la porta al nuovo che avanza. 

Insomma, che Beppe Grillo in Sicilia riempia le piazze (le stesse che invece Miccichè pare ormai svuotare) non è notizia che possa davvero sorprendere. Perchè Beppe Grillo è un "uomo nuovo", e in Sicilia l'uomo nuovo ha sempre fatto una bella impressione. La Sicilia ha un debole, per questo genere di cose. E poi ce lo sentiamo dire da mesi, che "siamo alla frutta". Chiaro che Grillo venga accolto qui da trionfatore, a prescindere. Lui non s'è risparmiato (e ora tira un pò il fiato prima del countdown finale): tra le nuotate e gli show, tra una battuta sulla mafia e un'altra sul voto di scambio, in queste due settimane in terra sicula s'è accaparrato quasi sempre il primo piano. Il palco, insomma, è suo.

Un "amore" che per ora sembra ricambiato: del resto è lo stesso Grillo a dire (non troppo originale, per la verità) che "se cambia la Sicilia allora cambiamo l'Italia". Il cambiamento qui c'è, assicura. Che sia vero o meno, e di che tipo di cambiamento si stia parlando, di questo invece non si dice molto. Di certo c'è che Grillo ha scaldato una campagna elettorale partita in sordina, e dall'andamento vagamente algido, come solo una prima donna sa fare. Politically scorrect, of course. Sparando a zero praticamente su tutti: sul rottamatore Renzi e la sua "finta sinistra". Sui giornali che raccontano balle, tanto da gioire se chiudono. Persino su Napolitano e sui boom visti e non visti.

Se si ferma, è solo per via di una bronchite (così spiegano dal suo staff) e magari per preparare qualche evento fuori programma, si mormora. All'Ars, forse. O chissà. Insomma con Grillo la campagna elettorale ha cambiato registro. E linguaggio.

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