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Alla scoperta dei paesi fantasma in Sicilia: i (quattro) tour guidati con i "Borghi dei Tesori Fest"

  • Borghi dei Tesori Fest
  • Borgo Riena - Santo Stefano Quisquina (Ag)
  • Borgo Guttadauro - Butera (Cl)
  • Borgo Morfia - Graniti (Me)
  • Borgo Schisina - Francavilla di Sicilia (Me)
  • 28, 29 agosto 2021
    4, 5 settembre 2021 (evento concluso)
  • 17.00
  • 4 euro
  • Coupon acquistabili online nella sezione dedicata al borgo dove si svolge l'esperienza. Chi non prenota puó presentarsi sul luogo di incontro ma potrà partecipare solo nel caso in cui siano rimasti posti liberi nei turni. È richiesto il Green Pass come da disposizioni di legge. Info allo 091 8420253 (dalle 12.00 alle 22.00)
Balarm
La redazione

Borgo Morfia (foto di Cristiano La Mantia)

Tesori nascosti, ritmi lenti, tradizioni antiche, esperienze nella natura. La Sicilia mostra il suo aspetto più nascosto e segreto, quello dei borghi. Di montagna, di mare, di terra, arrampicati su una rocca, immersi nei campi di grano, poggiati sul mare e anche quelli "fantasma".

Fanno parte della prima edizione del Borghi dei Tesori Fest i 4 tour che - nei due week end del 28 e 29 agosto e del 4 e 5 settembre - vi portano alla scoperta di altrettanti borghi fantasma siciliani. 

Si tratta di Borgo Riena (28 e 29 agosto), Borgo Schisina (29 agosto e 5 settembre), Borgo Morfia e Borgo Guttadauro (28-29 agosto e 4-5 settembre).

Tutte le visite guidate, della durata di un'ora e mezzo, sono organizzate con l’associazione Ascosi Lasciti e prevedono un numero massimo di 50 persone partecipanti per ogni tour. 

Ecco i tour nel dettaglio.

BORGO RIENA (CASTRONOVO DI SICILIA)
28 e 29 agosto - 17.00

Ad appena 11 chilometri da Castronovo di Sicilia si trova Borgo Riena, uno dei villaggi fantasma emblema delle gloriose speranze fasciste di riqualificazione del territorio. Siamo nel 1941-1942, il Governo struttura un piano di colonizzazione del latifondo siciliano (che nel 1950 sarebbe stato ripreso dall’Eras, l’Ente per la Riforma agraria in Sicilia) e mette mano a piccoli villaggi residenziali forniti di servizi essenziali.
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Scuola, chiesa, uffici pubblici, indirizzati ai contadini non abbienti per spingerli a coltivare terreni lontani dai centri abitati. Borgo Riena fu abbandonato
nel 1950 e da allora, racconta una leggenda, fu abitato soltanto da tale Totò Militello, condannato all’ergastolo che così evitò la condanna.

Arrivare qui vuol dire calarsi in un ambiente surreale, fuori dal tempo, tra ruderi, ambienti abbandonati, finestre divelte e animali in libertà.  

BORGO SCHISINA (GRANITI)
29 agosto e 5 settembre - 17.00


Siamo a 11 chilometri appena da Graniti ma Borgo Schisina è una scoperta inaspettata, emblema di come si ridusse in cenere la “rivincita agraria” del dopoguerra. Nel 1950 la Regione Siciliana creò l’Eras (Ente per la Riforma agraria in Sicilia) con l’obiettivo di espropriare ed assegnare i vecchi latifondi ai contadini più poveri che un domani avrebbero potuto riscattare i terreni a un prezzo puramente politico.

La contessa Maria Maiorca Mortillaro cedette così 748 ettari del suo feudo a quasi 23 milioni di vecchie lire, un’enormità, e furono realizzate 164 abitazioni da assegnare per sorteggio, divise in sette villaggi: Borgo Schisina era quello più grazioso, il fiore all'occhiello dell'Eras e centro amministrativo di tutta l'organizzazione montana.

Ma subito dopo l’assegnazione, 64 contadini rifiutano le terre, e altri 100 rifiutarono invece di stabilirsi a Schisina con le famiglie: le case erano di due soli locali, una cucina e una camera da letto, senza luce e senza acqua corrente.

Neanche famiglie più povere avrebbero mai potuto accettare simili condizioni di vita. Le case non furono mai abitate e in poco più di un decennio i borghi divennero dei luoghi fantasma. Qui Michelangelo Antonioni ha girato alcune scene de “L’avventura”.  

BORGO MORFIA (GRANITI)
28/29 agosto e 4/5 settembre - 17.00


Stessa situazione di Borgo Schisina, ma qui siamo a 25 chilometri da Graniti: sempre tra i borghi fantasmi (assolutamente invivibili come condizioni strutturali) creati nel 1950 dalla Regione Siciliana tramite l’Eras, Ente per la Riforma agraria in Sicilia, con l’obiettivo di espropriare ed assegnare i vecchi latifondi ai contadini più poveri che un domani avrebbero potuto riscattare i terreni a un prezzo puramente politico.

Ma le case furono costruite senza alcun criterio, piccolissime (per le famiglie facilmente numerose dei contadini), senza luce e acqua corrente. Le case non furono mai abitate e in poco più di un decennio i borghi divennero dei luoghi fantasma. A Borgo Morfia si trovano anche una piccola piazza e la chiesetta, con annessa sacrestia, mentre sulla destra ci sono già le prime abitazioni e la scuola con l'alloggio dell'insegnante.

La strada continua alla destra della chiesa con ventotto abitazioni abbandonate. Il progetto originale prevedeva solamente il primo tratto di strada, su cui si affacciavano la scuola e le abitazioni.  

BORGO GUTTADAURO (BUTERA)
28/29 agosto e 4/5 settembre - 17.00


Stavolta si tratta di un esempio surreale di beghe amministrative e mala amministrazione, anche con risvolti indagati dalla magistratura: Borgo Guttadauro è una storia antica a circa 10 chilometri da Butera. Tutto nasce negli anni Trenta in cui si avvia la costruzione di borghi residenziali per combattere lo spopolamento delle campagne. Borgo Guttadauro nasce nel 1934 sui terreni dei baroni Cammarata di Piazza Armerina, il nome arriva da un generale gelese dell’esercito fascista, Emanuele Guttadauro.

Il progetto di Gaetano Averna prevede case, una chiesa, la scuola, la Casa del Fascio con la delegazione podestarile, la collettoria postale e la caserma dei carabinieri. Da qui in poi, pare di calarsi in un romanzo storico di Camilleri: i lavori iniziano, la guerra li ferma, il borgo dal ‘43 al ‘44 è occupato dalle truppe americane; pastoie burocratiche, ritardi e “mala gestio”, si riparte, finanziamenti assurdi che finiscono in un buco nero, cambiano le imprese appaltanti, nel 1962 passa all’Eras gestita da Salvo Lima.

Abortito ormai il progetto del borgo residenziale, si tenta di trasformarlo in colonia estiva per i bambini, poi in centro di recupero, ma non viene mai realmente completato. Sarà definitivamente abbandonato negli anni Settanta: visitarlo vuol dire entrare in ambienti spettrali, costruiti a tavolino secondo le linee razionaliste degli
anni Trenta. È stato annunciato un progetto di recupero del Governo regionale.
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