"Accamòra": racconto esilarante e struggente sulla figura della madre
Un tragicomico ballo di famiglia dove l'insonnia si cura a furia di caffè e i mal di testa con ansiolitici di ultima generazione: va in scena il secondo spettacolo della stagione serale del Teatro delle Balate di Palermo (visualizza articolo di approfondimento), in programma dal 13 al 15 dicembre.
"Accamòra - Ovvero tutto su mia madre" è uno spettacolo di Paolo Mannina, con Luigi Maria Raùsa e Gabriella D’Anci, che svela le dinamiche di una famiglia siciliana tenuta insieme dall'amore caparbio di una donna abbandonata dai figli e rimasta sola in mezzo ai ricordi di un tempo perduto e mai più ritrovato.
Al centro della pièce una madre mediterranea, nella fattispecie sicula, archetipo di tutte le madri: madre-natura, madre-padre, madre-lingua, madre-cibo, madre-cultura; e i suoi figli: Francesco, aspirante artista omosessuale e in costante fuga da lei; e Aurora, eternamente fidanzata e con un segreto da custodire.
Con questo spettacolo Mannina dà forma a un lessico famigliare esilarante e struggente, segnato da dinamiche sentimentali imprevedibili e a tratti surreali. Un interno piccolo-borghese, una sorta di nido-prigione, dominato da una madre che si rivolge ai figli con un intercalare esorcistico, "accamóra", che scandisce il tempo scenico e dà ritmo a gesti e discorsi.
Le due date del 14 e del 15 dicembre per “Accamòra” prevedono due repliche alle 19 e alle 21.
"Accamòra - Ovvero tutto su mia madre" è uno spettacolo di Paolo Mannina, con Luigi Maria Raùsa e Gabriella D’Anci, che svela le dinamiche di una famiglia siciliana tenuta insieme dall'amore caparbio di una donna abbandonata dai figli e rimasta sola in mezzo ai ricordi di un tempo perduto e mai più ritrovato.
Al centro della pièce una madre mediterranea, nella fattispecie sicula, archetipo di tutte le madri: madre-natura, madre-padre, madre-lingua, madre-cibo, madre-cultura; e i suoi figli: Francesco, aspirante artista omosessuale e in costante fuga da lei; e Aurora, eternamente fidanzata e con un segreto da custodire.
Con questo spettacolo Mannina dà forma a un lessico famigliare esilarante e struggente, segnato da dinamiche sentimentali imprevedibili e a tratti surreali. Un interno piccolo-borghese, una sorta di nido-prigione, dominato da una madre che si rivolge ai figli con un intercalare esorcistico, "accamóra", che scandisce il tempo scenico e dà ritmo a gesti e discorsi.
Le due date del 14 e del 15 dicembre per “Accamòra” prevedono due repliche alle 19 e alle 21.
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