Museo Falcone-Borsellino: rivivono le stanze dei giudici
Presentato il Museo Falcone-Borsellino, fra commossi interventi. La memoria rivive nelle stanze del bunkerino del Tribunale di Palermo, dove si è fatta la storia
Al di là delle commemorazioni ufficiali, anche i luoghi e gli spazi sono evocativi del passaggio e dell'operato di chi ha lasciato il segno: così, a ventiquattro anni dalle stragi di Capaci e di via D'Amelio, è stata realizzata un'opera fortemente voluta dall'associazione nazionale magistrati e sostenuta dal presidente della Corte d'Appello di Palermo: il "Museo Falcone-Borsellino".
Il museo ricostruisce le stanze del piano ammezzato del Palazzo di Giustizia di Palermo che sono state teatro della rivoluzione culturale messa in atto dai due giudici, cuore dell'attività del pool antimafia.
La conferenza di presentazione del museo è stata arricchita da interventi di personalità di spicco del mondo della magistratura e dell'avvocatura, ma a restare impresso è l'intervento di Giovanni Paparcuri, autista del dottor Falcone dal 1982: un misurato e commosso ricordo del giudice che con il suo acume e ingegno ha cambiato il modo di intendere l'indagine e la visione del mondo mafioso.
Paparcuri ha avuto, inoltre, un ruolo fondamentale nella realizzazione stessa del Museo, svolgendo un'incessante attività di recupero del materiale - mobilio, apparecchiature, elemeni d'archivio, oggetti personali - con cui sono state ricostruite le stanze del cosiddeto bunkerino.
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