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A 53 anni cerca (a Palermo) il fratello mai conosciuto: l'appello di Katia per trovarlo

La donna ha scoperto di avere un fratello soltanto dopo la morte della madre. Adesso vuole trovarlo e lancia un appello a chiunque voglia aiutarla. La sua storia

Balarm
La redazione
  • 4 novembre 2022

Katia Vitali e la madre (foto Giornale di Sicilia)

La sua storia sta facendo il giro del web, tra i social e i giornali che la raccontano per cercare un fratello mai conosciuto. Lei è Katia Vitali, una donna romana di 53 anni che ha scoperto da poco tempo di avere un fratello nato a Palermo e che adesso sta lanciando un appello per provare a rintracciarlo.

A raccontare la vicenda è il Giornale di Sicilia che parla di una storia con tante ombre e dubbi che, da Roma conduce fino in Sicilia dove avviene appunto l'incredibile scoperta.

Tutto comincia otto anni fa con la ricerca del padre naturale di Katia, di cui non ha mai saputo l'identità.

Dalle sue indagini, la donna risale alle origini siciliane della sua famiglia e, solo dopo la morte della madre, viene a sapere tramite una anziana zia di Campofelice di Roccella, in provincia di Palermo, dell'esistenza di un altro figlio - il fratello - che sarebbe nato nel 1962.

Attraverso le verifiche fatte sembra che la madre avesse partorito a Palermo, probabilmente nella Casa Madonna delle Grazie di Baida, lasciando subito dopo il piccolo in adozione andando via dalla città.
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Subito dopo la nascita di quel figlio, la madre avrebbe lasciato la Sicilia per trasferirsi a Roma dove, nel 1969, dà alla luce Katia alla quale non ha mai rivelato l’identità del padre.

«Alcuni anni dopo la mia nascita – aggiunge Vitali -, mia madre si sposò a Roma. Io ebbi un padre. Era il 1975. Due anni dopo nacque mio fratello Sergio».

«Nessuno sa dirmi come sono andate le cose, se mia madre ha partorito davvero a Baida, chi fosse il padre di mio fratello - racconta la donna al Giornale di Sicilia -. Quel che so, è che mia madre fu costretta a lasciarlo in istituto, accompagnata lì da mio nonno e dalla sua terza moglie e che scappò subito da quel posto descritto come un carcere».

Adesso dunque la donna ha chiesto aiuto a Sabrina Anastasi, referente per la Sicilia del Comitato nazionale per il Diritto alle origini, che ha anche messo a disposizione un indirizzo mail a cui può scrivere chi cerca notizie sui genitori naturali: natiabaida@gmail.com

Chiunque avesse informazioni utili per Katia, può scrivere a questo stesso indirizzo.
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